Wise Society : Al «Bistrò53» nel piatto verdure biodinamiche a metri 22

Al «Bistrò53» nel piatto verdure biodinamiche a metri 22

di Mariella Caruso
23 Agosto 2018

Il locale è l'ultimo nato della Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi. Della galassia del sistema fondato da don Ivo Silingardi fa parte anche il Centro Professionale per tecnici di sala e bar

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Le verdure biodinamiche dell’orto del Bistrò53, foto: Mariella Caruso

L’ultimo nato in casa Nazareno si chiama Bistrò53 per ricordare, spiega Sergio Zini, presidente di una delle ramificazioni di quella che è oggi la Cooperativa Sociale Nazareno, «quel 1953 in cui don Ivo Silingardi mise in piedi un luogo in cui chi aveva bisogno poteva usufruire di un pasto». Siamo in Emilia, nella campagna appena fuori Carpi dove sorge Villa Chierici, splendida residenza con giardino che la Cooperativa ha ricevuto in eredità e che, negli anni, è diventata un luogo di cura e accoglienza. È lì che la Cooperativa Sociale Nazareno, in un angolo del grandissimo spazio verde, ha dato vita all’ennesimo progetto: un bistrot aperto sin dalle 7 del mattino, la cui cucina è guidata dalla giovane Stefania Taulli, dove la giornata parte con le colazioni, continua con le merende, i pranzi, gli aperitivi e si conclude con le cene. Le proposte sono semplici, tra gli ingredienti spesso ci sono le verdure biodinamiche raccolte nell’orto («Non a km zero, ma a metri 22», come ama dire Zini) coltivato dagli ospiti-residenti di Casa Sant’Ermanno e delle altre residenze della Cooperativa.

Bisogna tornare al Secondo Dopoguerra per andare alle radici del Nazareno. Fu allora che don Ivo Silingardi, scomparso nel 2016 a 95 anni, s’industriò per dare una prospettiva ai ragazzi in difficoltà nella sua Emilia. Parte da don Ivo anche il racconto di Sergio Zini, presidente della Cooperativa Sociale Nazareno della quale fanno parte le residenze Casa Sant’Ermanno con Il Villino e Casa Mantovani che accolgono persone disabili e/o con disturbo mentale tra Carpi, Bologna e Modena; il Banco Artigiano delle Arti e dei Mestieri, il Centro di Formazione Professionale per la ristorazione Nazareno, l’orto giardino biodinamico “Buccia” e, appunto, il nuovo “Bistrò53”.

Alla Cooperativa Nazareno l’attenzione è tutta puntata sull’uomo e Zini ne è la dimostrazione. Basta vedere come, lui che è un omone, sa essere dolce e nello stesso tempo autorevole quanto risoluto (quando serve) con i ragazzi – poco importa che il più grande abbia 78 anni – che gravitano intorno alla Cooperativa. «Qui coltiviamo la vocazione artistica dei nostri ragazzi impegnati in oltre 20 laboratori manuali», dice Zini mostrando le ceramiche che abbelliscono le residenze luminose le cui pareti sono piene delle opere dei residenti diventati, in qualche caso, artisti quotati nei mercati dell’arte.

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Non solo verdure biodinamiche: il Bistrò53 è l’ultimo progetto di solidarietà dea Cooperativa sociale Nazareno di Carpi, Foto: Mariella Caruso

Un’altra vocazione coltivata al Nazareno è quella per la formazione professionale che passa attraverso il Centro che qualifica gli studenti come tecnici di sala e bar diretto da Luca Franchini. «Il nostro obiettivo non è solo quello di formare, ma anche di educare i ragazzi a riconoscere i propri bisogni – spiega Franchini -. Tra questi, anche il bisogno del lavoro, che corrisponde non soltanto alla necessità di sostenersi economicamente ma anche a quello, più profondo, di trovare soddisfazione nella propria realizzazione».

Per questo il Centro di Formazione Professionale Nazareno ha firmato una convenzione con il Consorzio “Modena a Tavola” presieduto da Luca Marchini, chef-proprietario de “L’erba del re” di Modena. Gli studenti saranno accolti in stage in aziende del Consorzio, i ristoratori terranno lezioni al Centro cosicché i ragazzi, molti in difficoltà sociale, potranno conoscere e incontrare professionisti del settore. «Per il Consorzio si tratta di una grande occasione di dialogare con chi nel territorio forma i ragazzi che un giorno diventeranno professionisti – spiega Marchini -. Noi sappiamo cucinare e parlare della cucina e quello faremo coi ragazzi sia nel corso degli stage, sia tenendo lezioni nelle aule portando la nostra esperienza pratica coordinandoci con gli insegnanti».

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