Wise Society : Aule Natura Wwf, baluardi verdi a difesa del benessere degli studenti

Aule Natura Wwf, baluardi verdi a difesa del benessere degli studenti

di Maria Enza Giannetto
4 Aprile 2022

Alberelli, siepi, casette per gli uccelli, orto biologico e un piccolo stagno. Ma soprattutto spazio e materiale naturale per imparare dalla natura e in natura. Si chiama Aule Natura Wwf Italia ed è il progetto del Fondo italiano per la Natura che sta portando verde nelle scuole italiane. Scuole che, da Nord a Sud della Penisola, diventeranno baluardi di natura per il benessere dei bambini grazie al progetto avviato a settembre 2020 e che piano piano, ma costantemente, sta rinverdendo e rendendo “didattici” alcuni  cortili scolastici.

Bambina in aula natura wwf

Foto di Nurpalah Dee / Unsplash

Che cos’è l’Aula Natura Wwf

Ma cos’è un’aula natura Wwf? Realizzata grazie alla collaborazione tra Wwf Italia e Procter & Gamble  – che, nell’ambito del suo programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”, sta realizzando progetti di sostenibilità ambientale e sociale in tutto il Paese  – è una “struttura” fatta letteralmente di natura che viene allestita negli spazi esterni della scuola di supporto alla didattica e in grado – in questi anni di emergenza sanitaria – di garantire la sicurezza degli alunni attraverso un opportuno distanziamento interpersonale.

Si tratta di uno spazio multisensoriale e multidisciplinare dove i bambini possono immergersi per studiare e trarre tutti i benefici dell’outdoor education.
“Il nostro progetto – dice Maria Antonietta Quadrelli, responsabile Educazione Wwf  Italia – è nato per attrezzare gli spazi all’aperto degli edifici scolastici. Abbiamo constatato, infatti, che oggi in Italia più di 40.000 cortili scolastici non sono fruibili e rimangono inutilizzati mentre rappresentano una grande potenzialità di spazio di apprendimento all’aperto. Al momento, abbiamo lanciato il progetto in via sperimentale e, con il finanziamento da parte di Procter & Gamble, saranno 52 le aule che verranno aperte entro il 2024 e che, ci auguriamo, stimoleranno l’attenzione delle amministrazioni verso la riqualificazione di questi spazi scolastici”.

Le potenzialità dei cortili scolastici come aule all’aperto

E le potenzialità dei cortili scolastici sono davvero tante come evidenziato nel volume La scuola in cortile. Basti pensare che attualmente in Italia ci sono più di 40.000 cortili scolastici: tantissimi sono completamente inagibili o non fruibili, oppure sono fazzoletti di cemento, utilizzati soltanto per una breve ricreazione e, in alcuni casi, per l’attività motoria. Inoltre, da una stima elaborata dal WWF emerge che negli edifici scolastici esistono più di 64,5 milioni di metri quadrati di spazi esterni che, se adeguatamente attrezzati, potrebbero essere utilizzati per migliorare la sicurezza e la qualità della didattica.

Secondo i dati attualmente disponibili solo nei comuni capoluogo di provincia per ogni alunno sono disponibili circa 8,5 metri quadrati di giardini scolastici con una distribuzione maggiore al Nord (11 metri quadrati per alunno), tendenzialmente in linea con la media nazionale al Centro (8,7 metri quadrati per alunno) e un po’ inferiore al Sud (circa 6 metri quadrati di verde scolastico per alunno). Insomma, i cortili scolastici permetterebbero di accogliere in sicurezza più del doppio della popolazione studentesca del nostro Paese. Da queste statistiche e dalla consapevolezza che il verde scolastico permetterebbe un evidente vantaggio pedagogico per la formazione dei cittadini di domani è nato il progetto Aula Natura che, in fondo risponde anche all’esigenze di potenziamento di quell’ecologia affettiva che indaga il legame dell’uomo con la Natura.

Bambina che tiene una farfalla tra le mani

Foto di David Clode / Unsplash

Com’è fatta un’aula natura

Lo spazio, ricavato nei cortili o nei giardini didattici che spesso, purtroppo, non sono considerati come spazi di educazione, prevede una superficie di area verde di non meno di 80 metri quadrati, che permette il distanziamento ottimale tra i bambini di un gruppo classe fino a 23 alunni (almeno 3,5 metri quadrati per alunno). Riproduce differenti microhabitat (stagno, siepi, giardino) in cui osservare direttamente non solo le diverse forme di viventi, ma anche la relazione che li collega tra loro e a noi. Essendo un’aula fatta di natura permette una didattica multi e interdisciplinare e permette di affrontare con particolare concretezza le tematiche ambientali, quali ad esempio la biodiversità e quelle relative alla sostenibilità.

I moduli educativi

I moduli educativi adattabili a seconda dei contesti, possono essere costituiti da:

  • una siepe (un filare di arbusti o alberi di piccola altezza realizzato con specie locali offre cibo e riparo a molti animali);
  • un condominio per insetti (piccole strutture create con materiali naturali adatti a offrire rifugio a questi piccoli animali fondamentali per l’impollinazione, per il controllo di altri insetti, come “base” di molte catene alimentari);
  • cassette nido per uccelli (di legno, con un’apertura rotonda dal diametro variabile, forniscono un posto sicuro per la nidificazione;
  • una Bat Box (sempre di legno, hanno aperture sottili nella parte inferiore e servono a garantire rifugio ai pipistrelli nelle ore in cui non sono a caccia di insetti) da mangiatoie per uccelli (sempre in legno sembrano delle casette aperte sui lati che vengono appese e sul cui fondo piano si possono mettere semi e altri alimenti adatti ad attirare piccoli uccelli); da piante da frutto (drupacee e pomacee);
  • piante aromatiche;
  • un giardino delle farfalle (un insieme di piante locali diverse che offrono nutrimento sia alle larve che agli adulti. Scegliendo le piante giuste si soddisfano le esigenze anche di altri importanti impollinatori perché, ricordiamo, se si salvano le api si salva il pianeta);
  • uno stagno o laghetto (un piccolo fossato impermeabilizzato);
  • un gazebo ombreggiante;
  • sedute in legno;
  • un tavolo;
  • sentieri;
  • pannelli didattici;
  • un orto didattico (all’interno di cassoni pieni di terra si potranno piantare vari ortaggi);
  • una piccola serra;
  • un banco da lavoro
Bambino che fa l'orto

Foto di Sandie Clarke / Unsplash

I benefici dell’outdoor education per i bambini

Le opportunità di approfondimento e conoscenza scientifica offerte ai bambini sono tantissime come dimostrano tante esperienze che si rincorrono in questi anni, come ad esempio quella dell’Asilo nel bosco di Ostia. “Nelle nostre Aule, i bambini – aggiunge Quadrelli –  potranno imparare come la natura sia sempre fonte inestimabile di insegnamento e di benessere.  Il nostro è il paese di Maria Montessori che già 100 anni fa parlava dell’importanza del legame speciale che esiste tra infanzia e natura cogliendone le immense potenzialità educative. Oggi lo stile di vita dei nostri bambini è sempre più sedentario, con minori gradi di autonomia, basata su esperienze virtuali tanto che la moderna letteratura scientifica si confronta su un una nuova categoria di disturbo, ovvero il Disturbo da Deficit di Natura. Purtroppo c’è anche un grosso problema culturale che porta a pensare che la scuola all’aperto sia meno efficace di quella all’interno e che all’aperto ci siano rischi per l’incolumità dei bambini. E invece sarebbe davvero importante fare il salto in avanti nell’ambito dell’outdoor education”.

Come vengono scelte le scuole per le Aule Natura Wwf

Dalla prima esperienza nata in provincia di Bergamo nel mese di settembre 2020, le scuole in natura si stanno moltiplicando e hanno già toccato anche la provincia di Bari, Catania, Venezia, Roma, Torino e tante altre scuole con l’obiettivo di offrire ai bambini un angolo di natura in cui imparare e star bene.

Possono candidarsi ad ospitare un’aula natura le scuole primarie o gli istituti comprensivi di aree metropolitane caratterizzate da situazioni di scarsità di verde e/o in territori che devono affrontare particolari problematiche ambientali o sanitarie. Le scuole con una consistente percentuale di alunni in situazione di fragilità o svantaggio; quelle che abbiano inserito nella loro programmazione attività e progetti di educazioni ambientali e che in passato abbiano realizzato progetti significativi su tematiche ambientali o legate alla sostenibilità.

Per potere candidare un istituto è necessario che ci sia il parere favorevole del dirigente scolastico e dell’amministrazione Comunale, che si disponga di uno spazio esterno libero di almeno 80 metri quadrati e che ci si impegni a garantire l’utilizzo e la manutenzione dell’aula una volta consegnata. Visita la pagina dedicata al progetto per scoprire come inviare la candidatura.

Maria Enza Giannetto

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