Wise Society : Ambiente e Clima: le proposte dei partiti in vista delle elezioni

Ambiente e Clima: le proposte dei partiti in vista delle elezioni

di Paola Greco
23 Settembre 2022

Le proposte dei partiti che corrono per le elezioni politiche 2022 in tema di clima e ambiente: un riassunto utile per tutti gli indecisi che, però, hanno a cuore le sorti del Pianeta

Il prossimo governo sarà chiamato a dare risposte chiare e fattive su ambiente e clima: si tratta di argomenti che toccano tutti a prescindere dalle ideologie politiche, da cui ormai non si può più prescindere. Eppure non è facile districarsi tra slogan, promesse elettorali e impegni presi seriamente. Secondo l’Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022 promosso da Climalternanti e Italian Climate Network, i partiti più attenti a temi come ambiente, clima ed energia sono quelli della coalizione Europa Verde e Sinistra Italiana, seguiti a ruota dal Partito Democratico. Fanalino di coda la coalizione di destra, con Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia.

Donna che vota al seggio elettorale

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I programmi dei partiti sul tema del clima e dell’ambiente

Ma nello specifico cosa promettono i programmi dei vari partiti e coalizioni in tema di crisi climatica? Ecco una carrellata dei programmi dei principali partiti, seguendo l’ordine stabilito dall’Indice di Impegno Climatico, partendo dal più virtuoso in giù.

Europa Verde e Sinistra Italiana

Secondo l’Indice di Impegno Climatico sono quelli che più di tutti puntano sull’ambiente e su azioni fattive e concrete per un cambio di rotta il più possibile veloce. Il programma dei rosso-verdi è fortemente centrato sulle energie rinnovabili, in particolare sul fotovoltaico, il termico e l’eolico, e con l’obiettivo di arrivare al 2035 con il 100% di energia pulita, in modo da traghettarci verso la carbon neutrality entro il 2045. Con questo focus, si propone di abolire i sussidi alle fonti fossili entro il 2025. Secco il no a trivelle e nucleare.

Tra le proposte salienti dei rosso-verdi, c’è una nuova “legge per il clima” e la creazione di una Banca per il Clima per sostenere la transizione. La coalizione punta a “rendere pienamente operativo il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, fermo al 2017; rivedere l’adeguatezza del PNRR rispetto alle necessità dell’adattamento; e a sviluppare un Piano Salva Foreste e un Piano Salva Mari per la protezione, il ripristino, la conservazione e la valorizzazione di questi ecosistemi”.

Attenzione massima anche per ridurre le perdite delle reti idriche e degli acquedotti, per promuovere il riciclo della plastica e l’economia circolare. Altri temi che sono a cuore di Verdi e Si sono l’abolizione della caccia, una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi o l’ampliamento di quelli esistenti, il contrasto alla desertificazione.

Anche i trasporti hanno un ruolo centrale in questa transizione: i rosso-verdi propongono “un piano industriale per la mobilità elettrica al 2030”. Attenzione alta anche per il trasporto pubblico locale, per una qualità più alta del servizio erogato, ampliazione e emessa in sicurezza di percorsi ciclabili e pedonali, digitalizzazione dei servizi di mobilità, gratuità dei trasporti pubblici locale e regionali per i giovani per promuovere nuovi modelli di mobilità.

Europa Verde e Sinistra Italiana: manifesto elettorale

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Partito Democratico

Il partito di Enrico Letta ragiona in un’ottica di ammodernamento dell’Italia, da svilupparsi in uno scenario di sostenibilità e si propone di investire subito nell’energia pulita, puntando su un piano nazionale di risparmio energetico e su un drastico aumento delle rinnovabili.

Oltre a contrastare i cambiamenti climatici e a rafforzare la sicurezza nazionale, riducendo la nostra dipendenza dalle fonti fossili estere, questo avrebbe ripercussioni virtuose sulla creazione di nuovi posti di lavoro e sul prezzo delle bollette per famiglie e imprese. A tale scopo il PD prevede una riforma fiscale che renda vantaggiosa la transizione ambientale, che promuova investimenti ed incentivi. Per raggiungere l’obiettivo europeo di neutralità climatica entro il 2050, i democratici puntano a creare strumenti in grado di “garantire una transizione socialmente equa e rafforzare l’innovazione e la competitività della nostra industria”.

Per quanto riguarda i trasporti il PD punta a snellire il trasporto merci su strada, a sostituire il parco circolante del trasporto pubblico con mezzi ibridi e a zero emissioni; punta inoltre a installare 100mila colonnine elettriche e 30mila punti di ricarica rapida entro il 2027, in modo da incentivare anche il passaggio dei privati al green.

Si prevede inoltre lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per collegare in modo efficace l’Italia all’Europa, il completamento delle tratte ad alta velocità, il potenziamento delle linee regionali. Attenzione anche allo sviluppo della mobilità ciclabile e pedonale, e trasporto pubblico locale gratuito per giovani e anziani, con sconti in base alla frequenza di utilizzo per gli altri.

Unione Popolare

Il partito di Luigi De Magistris punta molto su azioni atte a garantire una vera riconversione ecologica, prima fra tutti la nazionalizzazione del settore, in modo da creare un’azienda pubblica che investa su rinnovabili, garantendo autonomia energetica al Paese. No a inceneritori, fonti fossili e nucleare. Blocco del consumo di suolo, azioni contro i prodotti usa e getta, incentivazione della raccolta diversificata. Propone inoltre una Riforma della Politica Agraria Comune, per disincentivare gli allevamenti intensivi, vietare pesticidi tossici e sostenere le aziende che tutelano la biodiversità.

+Europa

Il partito di Emma Bonino vede nella transizione ecologica “uno degli obiettivi primari delle risorse assegnate all’Italia”. Propone come primo punto di riformare il titolo V della Costituzione, in modo da “consentire una visione unitaria della strategia energetica nazionale restituendo al livello statale le competenze esclusive in materia energetica”. Propone naturalmente di sviluppare una politica energetica europea, in modo da poter lavorare in sinergia con reti integrate e strumenti comuni.

Per quanto riguarda le rinnovabili, punta ad una riduzione della burocrazia, in modo da poterne accelerare lo sviluppo, così come pure si dice favorevole al gas in un’ottica di transizione, purché non provenga dalla Russia. Il partito si dice favorevole allo sviluppo di reattori a fusione nucleare e mini-reattori modulari di ultima generazione, realizzando al contempo un Deposito nazionale dei Rifiuti Radioattivi di varia provenienza. Punta inoltre all’autoproduzione del fabbisogno energetico degli edifici da fonti rinnovabili e all’eliminazione di sussidi che danneggiano l’ambiente.

+Europa propone inoltre di aggiornare il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Il partito punta allo sviluppo dell’economia circolare e a favorire l’aumento del verde. È infine favorevole alla costruzione di un termovalorizzatore a Roma, nonché alla realizzazione di impianti di rigassificazione e depuratori d’acqua per ridurre l’uso della plastica.

Emma Bonino di +Europa

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Movimento 5 Stelle

I pentastellati sono da sempre rivolti verso la tutela dell’ambiente e la transizione ecologica, ma per le elezioni 2022 non approfondiscono molto i dettagli: propongono di tendere ad una “società dei 2000 watt”, focalizzata su sobrietà ed efficienza, di aprirsi “ad un modello sostenibile di consumo energetico”, di stabilizzare le agevolazioni edilizie (il superbonus 110%) nell’edilizia e propongono un nuovo superbonus energia imprese.

Il partito guidato da Giuseppe Conte punta ad una semplificazione delle procedure per la creazione di impianti rinnovabili, ad una revisione del prezzo del gas e allo stop a nuovi inceneritori e trivellazioni. Stop anche a tecnologie obsolete per la gestione dei rifiuti, promozione del vuoto a rendere e completamento della mappatura del territorio per prevenire i dissesti idrogeologici.

Azione e Italia Viva

La coalizione di Calenda e Renzi propone un aumento della produzione di gas nazionale nell’immediato, per poterci sganciare da quello russo, con tetto massimo al prezzo di quello che ancora si importerebbe. Nel contempo, propongono un mix tra rinnovabili e nucleare, con la costruzione di reattori e centrali. Dichiarano attenzione al percorso di decarbonizzazione entro il 2030, attraverso la riduzione delle emissioni causate da edilizia – con il riscaldamento – e da trasporti, favorendo quello ferroviario per le merci, e migliorando il servizio di trasporto pubblico locale e nazionale, nonché i servizi di car e bike sharing.

Anche Azione e Italia Viva hanno inserito nel programma l’approvazione di un piano per contrastare la crisi idrica, attraverso la ristrutturazione della rete idrica, la costruzione di bacini per raccogliere l’acqua piovana ed un piano per promuovere il riuso delle acque di depurazione. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti prevedono la creazione di nuovi impianti di termovalorizzazione entro il 2035; propongono inoltre un sistema premiante per i Comuni virtuosi, che riducono la quota di rifiuti non riciclabili.

Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati

Nel programma congiunto di centrodestra le voci “clima e ambiente” finiscono in fondo alla lista. D’altro canto la destra non è famosa per la sua predisposizione ecologica. Si dicono in linea con gli obiettivi internazionali e del Pnrr, dato non così scontato considerando gli interlocutori. In generale i partiti di destra propongono la creazione di nuovi gasdotti ed il potenziamento di quelli esistenti, la realizzazione di rigassificatori, e lo sfruttamento dei giacimenti di gas nazionali. La coalizione è favorevole al nucleare, ma propone anche la creazione di una filiera produttiva italiana ed europea per le rinnovabili. Altri temi sono la lotta alla siccità e la piantumazione di alberi. Per quanto riguarda i trasporti, la destra punta a potenziare le ferrovie, estendere l’alta velocità, potenziare il trasporto pubblico locale, favorendo il ricambio ecologico. E sul sempreverde ponte sullo Stretto di Messina.

Paola Greco

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