Altroconsumo ha stilato una classifica delle spiagge italiane più sostenibili e attrezzate: Cervia al primo posto seguita da Anzio e Finale Ligure
Lo stato di salute delle nostre spiagge, si sa da tempo, non è dei migliori. Da anni si parla della possibilità di certificare quelle «amiche» dell’ambiente, ma nella realtà dei fatti la situazione non è poi così idilliaca. I nostri litorali sono pieni di rifiuti, plastica in primis. Uno scenario che, con le dovute differenze territoriali, può essere indicativo delle condizioni generali delle coste dalla Sicilia alla Liguria. Questa situazione ha spinto «Altroconsumo», nella sua consueta indagine annuale sugli stabilimenti balneari italiani, a dare maggiore rilevanza proprio alla capacità degli stessi di agevolare un corretto smaltimento dei rifiuti. Dote che è ancora lontana dalla perfezione.
IL PRIMATO DI CERVIA – La presenza dei cestini (differenziati) per i rifiuti ha rappresentato però soltanto una parte dell’inchiesta condotta dalla principale associazione italiana di consumatori. Nel valutare tutti gli stabilimenti balneari (quelli già aperti tra il 20 aprile e il 15 maggio) di Cervia, Anzio, Finale Ligure, Castiglione della Pescaia, Porto Recanati, la penisola Sorrentina e il litorale di Palermo, sono stati presi in considerazione diversi aspetti. Si è partiti da una valutazione generale, guardando anzitutto alle strutture di intrattenimento per i più piccoli presenti: dall’esistenza di un’area giochi fino al campo dal beach volley. L’analisi ha riguardato anche la disponibilità del wi-fi, di cui sempre più di rado riusciamo a fare a meno. Punti in più anche sono stati dati anche a chi ha allestito all’interno dello stabilimento zone relax (con divanetti, amache o poltrone su cui rilassarsi) e aree fitness (attrezzata per svolgere attività sportiva, un po’ come in palestra). Dai risultati assegnati a questi parametri è venuto fuori il primato di Cervia, che conferma come in riviera romagnola, pur partendo da una «materia prima» (il mare) esteticamente meno apprezzato rispetto a quella che bagna altri tratti di costa italiana, si è riusciti a vincere la scommessa del turismo balneare puntando sulla qualità dei servizi e sul costante aggiornamento secondo le esigenze dei turisti. Per intrattenimento, servizi accessori e raccolta dei rifiuti gli stabilimenti hanno ottenuto quattro stelle.
BENE COMUNQUE DALLA LIGURIA AL LAZIO – Nell’analisi è stata considerata anche la disponibilità delle docce, dell’acqua calda e di una fontanella per lavare i piedi prima di andare via (meglio se gratuita). Questi servizi «accessori», di cui fanno parte anche i parcheggi per raggiungere le spiagge in bicicletta, sono stati valutati in tutte le strutture. Al secondo posto della classifica si è piazzata Castiglione della Pescaia, famosa località della Maremma, in Toscana. Ottima l’offerta ristorativa e buoni i giudizi relativi alla raccolta dei rifiuti, all’informazione e alla cortesia del gestore. Media invece la valutazione dei servizi accessori: la doccia fredda è sempre gratis, spesso ci sono le fontanelle d’acqua e la cabina comune in cui poter lasciare i giochi, raramente invece c’è l’acqua potabile a disposizione, il parcheggio bici e la doccia calda. A seguire Finale Ligure, una delle località del Ponente ligure più apprezzate, dove però le strutture di intrattenimento, le attività di ristorazione e la raccolta dei rifiuti sono mediamente un po’ meno curate. Per un soffio giù dal podio Anzio, indietro soprattutto per la carenza di strutture di intrattenimento (scarseggiano campi, piscina e area fitness) e per la disponibilità da parte dei gestori dei lidi passati in rassegna.
SUD A DUE FACCE – Dall’indagine – da cui si deduce che ad agosto serviranno tra 10 e 70 euro per affittare ombrellone e due sdraio nelle spiagge private italiane – emerge infine un Sud a due facce. Non potendo competere sui servizi accessori, vista la conformità della costa, la Penisola Sorrentina ha cercato di recuperare terreno sul fronte della raccolta differenziata (contenitori presenti in tutti gli stabilimenti visitati). D’altra parte, però, il litorale di Palermo si ritrova in coda alla classifica. In mezzo a giudizi piuttosto bassi, si salvano soltanto i servizi di ristorazione. Non vanno bene neanche i servizi accessori: di rado c’è qualcosa in più di fontanelle e doccia fredda comune. E – altra nota dolente – la raccolta dei rifiuti non prevede alcuna differenziazione: negli stabilimenti aperti abbiamo trovato solo sacchi per rifiuti generici. Considerando il punto di partenza, è d’obbligo fare di più.
Twitter @fabioditodaro