Nella UniCredit Tower, c’è spazio anche per l’orto aziendale del gruppo di credito. Un’esperienza che dà… frutti e crea spirito di gruppo
Nell’edificio più alto di Milano da circa un anno c’è un orto aziendale. Anzi due, visto che nella UniCredit Tower, headquarter di uno dei più grandi gruppi di credito nazionali ed europei, ne esiste uno nella torre A e uno nella torre B. Sono lunghi ognuno otto metri e sono coltivati da una cinquantina di dipendenti, selezionati tra i cento e più che avevano fatto richiesta.
Orto aziendale per lavorare meglio
L’orto aziendale è parte della filosofia di smart working attuata da UniCredit che intende porre i propri dipendenti nelle migliori condizioni per lavorare. E che parte da lontano, come spiega Anna Maria Ricco, responsabile Real Estate Italy di UniCredit Business Integrated Solutions, la società globale di servizi del Gruppo: «Tutto nasce dal percorso di rinnovamento di UniCredit, iniziato otto anni fa. Tale strategia ha portato, a livello logistico e di sostenibilità, alla razionalizzazione degli immobili di Gruppo, con conseguente riduzione dei costi e di CO2 (circa 50mila tonnellate) ottenuti grazie al rilascio di 150 edifici».
Lavorare in modo smart, un percorso possibile
Facciamo un passo indietro: cosa significa innanzitutto smart working? «È un percorso che richiede un cambiamento culturale e che passa attraverso una sempre maggiore fiducia in chi lavora, una più grande autonomia mettendo a disposizione anche spazi, opportunità e ambienti ripensati per una migliore qualità della vita – illustra la dirigente – Una strategia che comprende la necessità di svolgere riunioni con colleghi di tutto il mondo, ma anche condividere momenti conviviali come può essere la pausa caffè o il pranzo».
Da qui passa il progetto partito nel 2012 e che vede coinvolti edifici del Gruppo a Monaco, Milano, Bologna, Torino e a breve a Verona e Vienna. Il percorso prevede anche la possibilità di lavorare, un giorno alla settimana, direttamente da casa oppure (per esempio per i colleghi pendolari che operano su Milano) poter far riferimento a sedi attrezzate e collocate nella cintura metropolitana, più facilmente raggiungibili, dove svolgere il proprio lavoro o organizzare riunioni.
L’esperienza dell’orto urbano
Arriviamo così alla creazione dell’orto urbano, un’ulteriore fase di quel processo che porta ad offrire maggiore benessere e qualità della vita a chi lavora in UniCredit. Vi partecipano 50 persone nei due orti in torre A e B, collocate all’esterno delle cosiddette Tree House, che riprendono l’idea di natura; gli orti sono anche pensati per abbellire ulteriormente questi spazi. «Ai partecipanti è data libertà di azione, offrendo a ognuno uno spazio di 40 cm per 60, su un totale di otto metri – illustra la responsabile Real Estate Italy – La sola regola vigente è il rispetto della propria e altrui area, ma tutti hanno dimostrato fin da subito interesse e costanza nel portare avanti il proprio spazio».
L’unica procedura automatica è l’irrigazione, per il resto è tutto affidato alle capacità manuali. Ognuno può decidere di recarsi all’orto quando vuole e di gestire il proprio spazio in totale autonomia. L’esperienza è vissuta bene dai partecipanti tanto che, sottolineano da UniCredit, ha contribuito a cementare il senso di appartenenza, di scambio reciproco di esperienze e di condivisione di un interesse comune. Per questo l’iniziativa verrà riproposta, sempre a Milano, anche nella sede di via Livio Cambi – zona Lampugnano – e a Verona nel nuovo campus, entro un paio d’anni.
«È stata apprezzata la volontà dell’azienda di avviare un’iniziativa “verde” in cui le persone possano legare maggiormente. Anche con uno spirito di sana competizione, per puntare a curare con sempre maggiore attenzione il proprio spazio» evidenzia Anna Maria Ricco.
Oltre a condividere conoscenze ed esperienze “botaniche” c’è anche la possibilità di chiedere supporto esterno. A proposito è attiva una casella email cui tutti possono far riferimento (anche per avanzare proposte e idee): uno strumento utile per richiedere un intervento di disinfestazione, che ha riportato la piena salute delle piante. Che vede, tra le più coltivate, pomodoro, insalata, basilico ed erbe aromatiche. E d’inverno? Naturalmente l’orto segue la stagionalità delle specie e nella stagione fredda viene coperto, divenendo una serra.