L’acqua di casa è ottima. E visto che ce lo ripetono da anni noi ci fidiamo e la beviamo con l’animo ancora più appagato di essere bravi e sostenibili. Ma ogni tanto il dubbio punzecchia la fede e fa emergere domande urticanti sulla certezza dei controlli e l’onestà dei controllori. Chi controllava, ad esempio, la presenza di metalli tossici e diossina nella falda acquifera provenienti dall’area privata di oltre 300 mila metri quadrati nella zona di Bisceglie, sequestrata dalla Procura di Milano? Niente paura se non riusciamo a badare alla nostra salute, ci pensa la Commissione Europea che non accetterà più alcuna deroga da parte dell’Italia per la presenza di arsenico nell’acqua potabile: in ben 5 regioni i valori del veleno superano, anche di 5 volte, i limiti imposti dalla Ue, una concentrazione che può essere causa di gravi patologie come il cancro. Vecchie storie all’italiana che ormai nessuno vorrebbe bersi più. (ecoista)
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