L’autorevole economista Mario Draghi ha affermato che l’infiltrazione delle mafie toglie ossigeno alla crescita economica e provoca stagnazione. Un cancro che purtroppo, come ha asserito di recente, non è un problema solo del centro sud perché «le denunce per associazioni a delinquere di stampo mafioso tra il 2004 e il 2009 si sono concentrate per i quattro quinti a Milano, Bergamo e Brescia». Don Ciotti, generoso difensore della legalità, suggerisce che per cambiare bisogna avere cuore e quindi coraggio. Allora noi, con il coeur in man, avremmo una domanda da fare al Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, incaricato di coordinare e monitorare le attività e le opere connesse a Expo 2015, perché, se le parole hanno ancora una sostanza, affermare che «a Milano la mafia non esiste: anche se sono presenti alcune famiglie, ciò non vuole che in Lombardia esistano le mafie»?. Le Istituzioni devono avere il coraggio di rispondere con la forza di parole e fatti concreti. Per dare ai cittadini la speranza di vivere in un Paese dove c’è la libertà di crescere e di cambiare.(ecoista)
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