Al di là di bandiere, inni e schieramenti vorremmo vivere in un Paese ben amministrato dove la logica del bene comune prevalga su quella del bene individuale.
La società civile si sta mobilitando per richiedere, a chi ci andrà a rappresentare, l’impegno a uscire da vecchi schemi clientelari e corrotti perché proprio l’abitudine alla corruzione ha destabilizzato le fondamenta del nostro Paese trasformandolo in uno dei meno competitivi del globo.
Quindi, in vista delle prossime elezioni, vogliamo segnalare una petizione (www.riparteilfuturo.it) promossa da Libera di don Ciotti, a oggi con oltre settantamila adesioni, che propone ai candidati di firmare un impegno articolato in 5 semplici punti. Sul sito saranno pubblicati i dati e ognuno di noi potrà finalmente controllare il profilo, anche giudiziario ed economico, di chi si candida a governarci. Un’azione dal basso che può contribuire a cambiare le logiche che da sempre stanno in alto, troppo al di sopra delle nostre teste… (ecoista)