L’ipertrofia è diventata un segno dei tempi. La parola d’ordine per molti è ostentare, far vedere a tutti di possedere tanto e, se possibile, anche bello grosso. Ecco allora che dall’avere all’essere il passo è stato breve, fino a un’identificazione dai risultati devastanti. Le sembianze degli individui sono poco a poco cambiate, gonfiandosi a dismisura: facce, seni, zigomi, pettorali e bicipiti sono diventati turgidi e tirati, per fermare il tempo in un’eterna ipertrofica giovinezza. Ma se tutto questo turgore non corrispondesse ad un’altrettanta pienezza dell’io? E se questo squilibrio causasse l’esplosione del gonfio involucro per mostrare chissà quali afflosciate brutture? E allora meglio concedersi una pausa di riflessione e riconsiderare che un maggior equilibrio porterebbe a una maggiore sintonia tra essere e apparire. Senza ipertrofie del corpo e della mente. (ecoista)
