Wise Society : «Per difendere l’organismo serve un piano di detossicazione»
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«Per difendere l’organismo serve un piano di detossicazione»

di Maria Enza Giannetto/Nabu
14 Luglio 2016

Paola Signorelli, nutrizionista e specialista di medicina preventiva-antiaging, spiega perché è fondamentale la detossificazione. E come detossificarsi con l'alimentazione

Nel piano alimentare di detossicazione fondamentale è l'apporto di frutta e verdura

Nel piano alimentare di detossicazione fondamentale è l’apporto di frutta e verdura, Image by iStock

Alcol, nicotina, gas di scarico, pesticidi. Ma anche additivi alimentari, farmaci, metalli pesanti e sottoprodotti del metabolismo. L’organismo è costantemente sottoposto all’attacco di tossine attraverso i polmoni, la pelle e l’apparato digerente e per questo «ognuno di noi  dovrebbe essere maggiormente consapevole dell’importanza della detossicazione come processo fisiologico fondamentale per il mantenimento della salute generale», come spiega Paola Signorelli, medico chirurgo specialista in Scienze dell’alimentazione e Dietetica. La dottoressa Signorelli che, dopo l’esperienza da internista all’Ospedale San Gerardo di Monza, ha scelto la libera professione come direttore e coordinatore scientifico del personale del Caroli Health Club e dal 2007, svolge l’attività di medico nutrizionista e di medicina preventiva-antiaging presso il suo ambulatorio a Milano, è promotrice di un approccio nutrizionale alla detossificazione.

Dottoressa, cosa sono, esattamente, le tossine?

Le tossine sono sostanze capaci di interferire con i normali processi dell’organismo e quindi alterarne la funzionalità. Per ogni sostanza esistono livelli oltre i quali essa esercita un’azione dannosa sulla salute.

Come ci si protegge?

Il nostro corpo ha in dotazione diversi meccanismi di protezione dalle tossine, come l’integrità degli epiteli, le secrezioni digestive, la sorveglianza immunitaria e i sistemi enzimatici che consentono l’eliminazione delle tossine attraverso sudore, respirazione, urina, bile e feci. Purtroppo, però, dopo un certo livello i meccanismi di difesa possono fallire, oppure l’eccesso del carico tossico può compromettere la loro capacità difensiva. In tali situazioni si può assistere al drammatico aumento delle sostanze tossiche circolanti.

Quali sono i campanelli d’allarme di uno stato tossico?

Ce ne sono tantissimi e qualunque patologia può essere aggravata dalle tossine.  Tra i più comuni ricordo cefalee croniche, debolezza muscolare,  infezioni e infiammazioni croniche, infertilità, allergie, disturbi digestivi. Ma anche stanchezza cronica, Image by iStockdepressione, ansia, aumento di peso, problemi di memoria e concentrazione.

Come si fa ad evitare l’esposizione alle tossine?

Dato che le sostanze chimiche tossiche sono onnipresenti, è probabile che la maggior parte dei problemi di salute legati alle tossine arrivi da un’esposizione multipla, anche a piccole dosi, piuttosto che da un’unica esposizione a dosi molto elevate. Ogni individuo ha risposte diverse all’esposizione di sostanze tossiche, ma è importante comprendere il concetto di “carico totale” che indica la somma di tutti i fattori di tossicità che influiscono sulla fisiologia del paziente. La riduzione del carico tossico complessivo e l’assunzione di integratori che possono assicurare il buon funzionamento del corpo sono le strategie chiave per affrontare i sintomi di tossicità.

Come si può agire per una corretta detossificazione?

Molti programmi di detossicazione mettono al centro il fegato, ma si tratta di un approccio incompleto, visto che in molti individui è l’intestino a rappresentare una delle principali fonti di esposizione tossica. La buona integrità intestinale, così come la corretta funzione di secrezione attraverso la bile e l’urina (funzione renale adeguata e pH equilibrato) sono le chiavi perché la detossicazione abbia successo. Solo intervenendo sulle abitudini alimentari le tre fasi di detossicazione epatica possono  avere successo.

A cosa mira, quindi, un piano detox tipo?

Una parte del programma è dedicata a ridurre il carico tossico del paziente. Dal momento che le tossine provengono in gran parte da scelte alimentari scorrette è importante prevedere per i pazienti un piano dietetico di detossicazione personalizzato. In generale, però, è necessaria l’astensione di cibi manipolati dall’industria. Quindi è bene preferire frutta, verdura, legumi, olio di oliva extravergine, frutta secca oleosa.

Come si articola, più nel dettaglio, un programma di detossicazione?

Generalmente suddivido il piano in due tappe (da 2-4 settimane ciascuna). La prima è orientata a riequilibrare  l’apparato digerente, per favorire tutte le componenti funzionali dell’ecosistema intestinale dal microbiota del lume intestinale sino all’integrità delle mucose grazie ad una miscela di sostanze che include anche sostanze antiossidanti.  In Un piano di detossicazione alimentare aiuta l'ecosistema intestinale, Image by iStockquesta fase è importante accertarsi che il paziente segua correttamente la dieta, dato che consumare cibi sbagliati rischia di stimolare la flora disbiotica a ricostituirsi prima che i batteri abbiano creato un ambiente sano. Può anche essere necessario il ricorso a un supporto digestivo per evitare la presenza di residui di cibo nell’intestino, pronti a fermentare. La seconda tappa è quella  che serve a rafforzare la capacità e la funzione del sistema di eliminazione dei rifiuti dal corpo, grazie all’attività di fegato, cistifellea e reni. Quando il carico tossico si riduce grazie alle modificazioni alimentari, al cambiamento dello stile di vita e alla detossicazione intestinale, il fegato sarà maggiormente efficiente nel trattare i residui tossici.

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