Un benefico trattamento per allungare i muscoli e favorire il passaggio dell'energia vitale. L'ha inventato Harold Dull, già ideatore della pratica in acqua Watsu
Ha l’aspetto e i modi di un vecchio saggio, eppure anche lo spirito di un giovane freak. E infatti entrambe le anime convivono nella biografia di Harold Dull. Negli anni Ottanta era un giovane poeta californiano che, affascinato dall’Oriente come molti della sua generazione, si è innamorato del Giappone e dello Zen. Tornato in America, è stato lui l’inventore prima dello Watsu (Water Shiatsu, lo shiatzu acquatico) e poi dello Tantsu (Tantric Shiatzu), che si pratica invece sdraiati per terra sui materassini e unisce i benefici di due diverse discipline terapie orientali, il Tantra e lo Shiatsu. Il Tantsu® elaborato da Harold Dull è la trasposizione del Watsu® (massaggio in acqua) a terra. Agendo sui meridiani, attraverso pressioni, stretching e sui chakra si stimola l’energia vitale. Nel Tantsu si usa tutto il corpo per sorreggere, cullare e massaggiare. Si passa fluttuando da una posizione all’altra in una sorta di danza, favorendo così un’apertura di cuore e stimolando la circolazione dell’energia lungo tutta la colonna dorsale. Si tratta di una disciplina olistica che produce una diffusa sensazione di benessere, leggerezza, scioltezza. Una specie di massaggio totale, dolce e senza controindicazioni, che allunga i muscoli, massaggia gli organi e fortifica la circolazione dell’energia vitale, restituendo benessere, quiete e gioia vera. Nella quiete e nel relax di Spazio Tantsu allo Yoga Festival, Harold Dull ha illustrato questa nuova tecnica di lavoro corporeo che attraverso il suo insegnamento apre le porte della creatività e dell’armonia interiore.
Lei è l’inventore dello Watsu. Com’è nata la sua ricerca?
Ho iniziato Watsu tanti anni fa, sperimentando nell’acqua i movimento dello Zen Shiatsu che avevo studiato in Giappone. E ho scoperto nell’acqua che esiste un altro modo di fare trattamenti benefici sulle persone, perché in questo elemento è necessario sostenerle per galleggiare: in pratica un po’ un modo di curare, tanto più efficace quanto più si aumenta il potenziale energetico. Si ottengono migliori risultati sostenendo una persona, piuttosto che semplicemente toccandola. Ho verificato che quando si è nell’acqua si arriva a una nuova connessione più profonda attraverso il respiro, perché quando una persona inspira, diventa più leggera. E inspirando insieme, la connessione migliora ulteriormente. Sintonizzando il respiro, non c’è più separazione. Inoltre, tenendo una persona tra le braccia nell’acqua, si sperimenta il contenimento che è una sensazione molto particolare, poco praticata nella nostra vita quotidiana.
Dall’acqua alla terra, si può dire così per il Tantsu?
Lo stesso anno che ho sviluppato Watsu, sono tornato alla terra con Tantsu: utilizzando particolari movimenti di gambe e braccia, si riesce a tenere la persona ben sostenuta nonostante la forza di gravità. In questi anni ho introdotto tale tecnica di lavoro corporeo anche fuori dall’acqua, così da riportare sulla terra il vivificante sostegno del Watsu. E andando avanti, ho messo a punto tecniche sempre più semplici per avere gli stessi effetti di contenimento benefico. Ho cominciato a insegnare queste tecniche a persone che poi sono diventate in grado di insegnarle ad altri, perché ho pensato che questo poteva essere un cammino esperienziale accessibile a tutti. Come lo yoga, anche Tantsu può essere un sentiero per raggiungere l’unione con il il mondo che ci circonda. Un’unione esplorativa, giocosa, creativa. Un nuovo modo di essere con gli altri.
Movimento, respiro, contatto con l’altro. È un esercizio spontaneo o ci sono regole da imparare?
Entrambe le componenti sono necessarie. Nel Tantsu il contenimento è tale da permettere il lasciarsi andare in profondità, spontaneamente. Quando il nostro respiro si connette a quello del nostro compagno, i movimenti risuonano all’unisono. Mentre muovete un braccio o una gamba, potete sentire un’altra parte del suo corpo che vi chiama per essere trascinata nella danza. E proprio un po’ come la danza, ci sono delle regole da seguire, ma poi l’importante è lasciarsi andare all’istinto. Ho sviluppato questa forma molto semplice, in cui c’è libera partecipazione tra le persone. Basta poco per apprendere le tecniche, e dopo si può condividere, perché si è in grado di insegnarle agli altri. S’impara a dare e anche a trasmettere questa tecnica ai familiari e agli amici, sperimentando attraverso il corpo una comunicazione amorevole e aperta.
Contenimento del corpo nella “culla” dell’altra persona che pratica il massaggio. Ci spiega come avviene?
Sì, la sensazione è simile a quella di stare in una culla. Nonostante non ci sia uno schema preciso per una seduta-tipo, ci sono alcune linee guida da imparare. Si parte da movimenti semplici, che servono a stabilire una prima connessione con l’altro. Poi si coordinano i movimenti con il respiro, armonizzando l’inspirazione e l’espirazione con le varie posizioni. Una volta raggiunta la sintonia tra i due corpi, si possono cominciare le “culle”, ovvero pressioni manuali sul corpo dell’altro. Per avere un’idea di come si pratica questa disciplina, ci sono libri e anche video su Internet. Nel caso in cui si voglia invece impararlo, è consigliabile avere la guida di un insegnante esperto per avere una conoscenza approfondita. Per avere informazioni in più www.tantsu.com e www.tantsutraining.com: nel 2012 è previsto l’inizio di una formazione di Tantsu Pratictioner professionale anche in Italia.