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Proloterapia, una cura dolce per recuperare tendini e legamenti

di Vincenzo Petraglia
30 Novembre 2011

Una nuova tecnica che utilizza solo acqua e glucosio per combattere dolori da traumi sportivi, atrosi e altri disturbi. Ecco come funziona

Chi di noi almeno una volta nella vita non ha sofferto di dolori da traumi, causati da un incidente o dallo stiramento di un muscolo tendineo (per esempio il cosiddetto “strappo” all’inguine o alla coscia) o di un legamento? Senza contare che alcune malattie hanno fra le proprie conseguenze proprio l’indebolimento dei tessuti, da cui deriva spesso un dolore cronico che ci accompagna a lungo. 

Stephen Cavallino

Per far fronte a tutti questi problemi sempre più diffusi nella nostra società sedentaria, ma anche a mal di schiena, colpi di frusta, cervicale, artrosi, fratture, traumi sportivi, artrite e discopatie, da qualche anno arrivata in Italia una nuova, efficace tecnica importata dagli Stati Uniti, dove viene utilizzata da oltre cinquant’anni, con ottimi risultati. Si chiama proloterapia (o terapia rigenerativa infiltrativa) della quale ci spiega l’efficacia Stephen Cavallino, esperto in materia e medico d’urgenza presso l’Ospedale di Legnago (Verona).

Cos’è la proloterapia?

È una tecnica che viene utilizzata per il trattamento delle sindromi dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico senza l’utilizzo né di farmaci né di chirurgia ma attraverso semplici infiltrazioni di glucosio, quindi acqua e zucchero, praticate direttamente nelle zone indebolite o lesionate.

L’infiltrazione viene fatta direttamente nel legamento o nel tendine interessato dove il glucosio provoca una sorta di infiammazione locale acuta che va a innescare la moltiplicazione (“prolo” deriva infatti dal verbo “proliferare”, ndr) e l’attivazione dei fibroblasti, le cellule responsabili del rinnovamento dei tessuti.

Quali sono i risultati della proloterapia?

>Questa infiammazione provoca una sorta di meccanismo di auto-riparazione attivato dal nostro sistema immunitario grazie al quale i tendini (che congiungono il muscolo all’osso) e i legamenti, (che invece congiungono due ossa formando un’articolazione) riacquistano la loro originaria robustezza, insieme alla graduale scomparsa del dolore cronico

Il dottor Stephen Cavallino mentre pratica la proloterapia

Il dottor Stephen Cavallino mentre pratica la proloterapia

Qual è la percentuale di successo del trattamento?

Siamo oltre il 90%, intendendo per successo terapeutico l’effettivo recupero, quindi completa guarigione, e il rinforzo di tendini e legamenti.

Quali sono nello specifico i disturbi che la proloterapia riesce a curare?

I disturbi che generano dolore cronico per i quali non esistono altre cure, né chirurgiche né farmacologiche. Quindi mal di schiena, ernie del disco e sciatica, colpi di frusta, artrite, artrosi, traumi sportivi, disturbi al ginocchio, anche in seguito a lesioni al menisco, al gomito, come avviene, per esempio, con l’epicondilite, (detta anche gomito del tennista) alla spalla, al bacino e all’anca, ai legamenti di piede, caviglia, mano e polso, come nel caso della sindrome del tunnel carpale. La proloterapia può essere inoltre molto utile per trattare emicrania e cefalea causate da una lesione dei legamenti del collo.

È vero che questa tecnica viene usata molto, soprattutto all’estero, anche in ambito sportivo?

È così. Negli Stati Uniti, per esempio, sono moltissimi gli sportivi, sia singole persone che squadre intere, come, per esempio, le nazionali di sci, basket e football, che si sottopongono una volta all’anno a sedute di proloteriapia per riparare lesioni o semplicemente rinforzare a titolo preventivo legamenti e tendini.

La proloterapia è adatta a chiunque?


È adatta a chiunque in quanto non ci sono controindicazioni. Gli stessi diabetici possono sottoporvisi perchè la piccola quantità di zucchero utilizzata nelle infiltrazioni, a differenza del cortisone, invece sconsigliato per questi pazienti, non incide sul loro metabolismo.

È inoltre praticabile anche sui bambini, che hanno una risposta immunitaria alla riparazione molto efficace, donne in gravidanza, che spesso soffrono di mal di schiena e non possono assumere farmaci antinfiammatori, i cardiopatici in terapia con anticoaugulanti, che normalmente non possono assumere antinfiammatori e per i quali, quindi, la proloterapia può rappresentare l‘unico modo per combattere il dolore cronico legato a disturbi tendinei e ai legamenti. Per loro l’unica accortezza da tenere è quella di sospendere l’assunzione di anticoagulanti il solo giorno prima dell’infiltrazione.

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