Tiziano Tazzi, presidente di Fondazione Lang Italia, racconta come la filantropia strategica possa diventare un importante settore professionale del futuro. Anche in Italia
In tempi di crisi è diventato ancor più necessario dare indicazioni puntuali alle persone che vogliono impegnarsi nella filantropia investendo per gli altri.
Molto spesso il donatore non ha chiarezza su come siano spesi i suoi soldi e che tipo di ritorno e di impatto abbia avuto la donazione.
Un panorama di incertezza che di fatto non aiuta il settore del non profit che dovrebbe offrire ai suoi interlocutori la possibilità di «misurare l’impatto dell’investimento e quindi avere un riscontro in termini di indicatori quantitativi e qualitativi» osserva Tiziano Tazzi, presidente di Fondazione Lang Italia (realtà nata nel 2010 per volontà di un filantropo milanese con l’obiettivo di sviluppare iniziative benefiche nell’ambito dell’infanzia, medicina integrata e sviluppo sostenibile della filantropia, ndr).
Che inoltre sottolinea come la richiesta ci sia e sia anche in crescita: « Solo in Italia ci sono 2,2 milioni di famiglie che chiedono informazioni su come investire in filantropia. Una risposta completa e articolata può arrivare solo da figure professionali che associno alla filantropia la strategia, esperti nell’allocare le risorse in modo da massimizzare l’impatto sociale».
Per questo motivo il Centro Studi Lang ha organizzato il primo programma di Executive Education in Filantropia Strategica (operativo da gennaio 2013) destinato a donatori, operatori e professionisti del settore.
Chi è il Philanthropy Advisor?
Il P.A. è la figura professionale che orienta le scelte di donatori, privati, imprese o fondazioni di erogazione, e si preoccupa che le donazioni vengano utilizzate al meglio da chi le riceve ovvero realtà come organizzazioni non profit, imprese sociali e associazioni.
Che formazione o titolo di studio bisogna avere per specializzarsi in quest’area?
È preferibile una provenienza da facoltà di economia finanza e management ma può essere utile anche una competenza umanistica in campo antropologico filosofico. Il P.A. fornisce anche una mediazione culturale tra denaro e valore inteso come bene sociale.
Per quali posizioni viene richiesta questa figura?
Il P.A. non è ancora una professione con un vero mercato del lavoro. Sicuramente per posizioni di segretario generale di fondazioni, ma anche come direttori di onlus strutturate o come responsabili di divisioni CSR di imprese.
Che differenza c’è tra un CSR manager e un Philanthrophy Advisor?
Vi sono aspetti comuni. Il manager CSR è un uomo d’azienda legato alle strategie dell’impresa per cui lavora. Il P.A. è una figura più indipendente che ha a cuore l’utilizzo ottimale delle risorse che il filantropo gli affida.
In che modo può agire nel mondo del profit?
Il P.A. aiuta le imprese ad affermare il loro ruolo sociale, sia nella comunicazione, sia nella redazione del bilancio sociale, che nell’ideazione di iniziative di CSR.
È riconosciuta come figura in Italia?
La figura del P.A. è ancora scarsamente diffusa. Il suo sviluppo è legato ad una evoluzione del settore non profit verso modelli strutturati di raccolta fondi e di management orientato ai risultati: misurazione di risultati-output, effetti dei risultati-outcome, e impatto sul contesto degli effetti.
Il corso di Fondazione Lang offre una formazione professionale che viene riconosciuta dalle aziende?
Il corso Executive di Filantropia Strategica del Centro Studi Lang è il primo corso progettato per una competenza di P.A. a trecentosessanta gradi. Riteniamo che le imprese e le fondazioni di erogazioni saranno le prime a riconoscere l’importanza di queste figure.
Quali sbocchi immediati offre?
Non esistono ancora bandi o concorsi per P.A. ma esiste un mercato in grande fermento. La competenza del P.A. è funzionale ad accompagnare e rendere più attrattive professionisti della consulenza finanziaria, wealth manager, family officer, legali, commercialisti
Esistono altre realtà dedicate alla formazione di questa figura?
Il mercato della formazione non profit si è concentrato principalmente su Master rivolti a neolaureati da avviare nel fund raising come il Master Fund Raising dell’Università di Bologna e della Scuola di management e innovazione sociale ASVI di Roma; nel CSR delle imprese i corsi organizzati da Altis all’Università Cattolica di Milano, il Master MEGA (Gestione etica d’azienda) alla Fondazione Studium Generale Marcianum in collaborazione con SDA Bocconi e la Challenge School dell’Università Ca’ Foscari.
Per quanto riguarda il management esiste anche una scuola di alta formazione per il terzo settore nata per volontà della fondazione Monte Paschi di Siena, Fondazione Fortes, e alcuni Master organizzati dall’Università Bocconi, e dalle università di Cagliari, Trento
E a livello di corso universitario?
Non siamo ancora avanzati come in altri paesi del mondo. Per trovare facoltà di filantropia occorre andare nel nord Europa o negli USA.