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Luigi Ferini Strambi: un buon sonno rinforza il sistema immunitario

di Carmen Rolle
26 Luglio 2011
SPECIALE : Disturbi del sonno

Il responsabile del "Centro per i Disturbi del Sonno" dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano, spiega che riposare bene tutta la notte ha effetti molto positivi sulla nostra salute: abbassa la pressione, tiene sotto controllo il peso, migliora il sistema immunitario. E ci fa essere di buon umore

Luigi Ferini Strambi, medicoDorme sonni tranquilli solo la metà degli italiani, anche se tutti sono fermamente convinti che dormire bene sia il segreto per condurre una vita sana. A dirlo è l’indagine ISPO (Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione) Gli italiani e il sonno, realizzata per l’azienda TENA e condotta su un campione di oltre 600 persone adulte. Ne abbiamo parlato con Luigi Ferini Strambi, responsabile del Centro per i Disturbi del Sonno dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano.

Cosa pensa di questi risultati?

Ben 9 italiani su 10 ritengono che fare sonni sereni sia un grande privilegio e che chi ci riesce può ritenersi fortunato. Questo riconoscimento dell’importanza del sonno è fondamentale, perché tra i nostri obiettivi, c’è proprio quello di ridurre la schiera di coloro che per propria volontà o necessità ne riducono il tempo. Per l’organismo, dormire, e dormire bene, è importante quanto nutrirsi o dissetarsi.

A cosa serve, quindi, il sonno?

 

È fondamentale per la salute in generale, per l’efficienza del sistema immunitario, per le corrette funzioni organiche e per il benessere quotidiano. Al contrario, la sua mancanza, oltre ad interferire con i processi di crescita e ridurre le difese immunitarie, produce effetti negativi sulla concentrazione, sulla capacità di decisione e sull’efficienza.

© Roy Morsch/Corbis

 

 

Su cosa incidono i giusti cicli tra riposo e veglia?

Hanno molti effetti. Dormire bene abbassa la pressione, perché inibisce la produzione di cortisolo. Ma incide anche sul peso forma: durante il sonno avviene il normale rilascio di leptina, l’ormone che porta il messaggio di sazietà al cervello. Prodotta dalle cellule adipose, la leptina stimola il senso di sazietà e inibisce il rilascio di grelina, prodotta invece dallo stomaco, responsabile del senso di appetito. Ma dormire male altera questo meccanismo: inibisce la produzione di leptina a favore della grelina, aumentando la sensazione di fame, con conseguente aumento del peso.

 

© Envision/CorbisLe notti insonni provocano anche cattivo umore, dichiara il 73 percento degli italiani. Perché?

Sono ormai molte le ricerche scientifiche che hanno chiarito lo stretto rapporto tra sonno e umore. L’insonnia, infatti, è spesso la prima spia di una depressione, una sorta di campanello d’allarme del “mal di vivere”. Ma non solo: è anche un fattore che facilita eventuali ricadute.

Quanto si dovrebbe dormire, allora?

Una buona media per la nostra salute è di sette-otto ore, anche se ci sono i brevi dormitori che stanno bene, pur riposando solo cinque-sei ore per notte. Il consiglio è seguire il proprio ritmo naturale. Senza fare eccezioni neanche la domenica o il week end: anche se apparentemente ci si riposa di più, in realtà ci si alza peggio, perché il tempo in più è costituito da sonno REM, dove il cervello è in grande attività.

 

 

 

C’è un’ora giusta per andare a letto?

L’ideale è andare a dormire quando si ha sonno. Da anziani, di solito, si sente la necessità di anticipare di un’ora o due la propria ora abituale. C’è una ragione fisiologica: il corpo ha una temperatura che ha un picco minimo intorno alle 3-4 del mattino. Questa fase è quella in cui il cervello è meno attivo. Invecchiando questa fase viene anticipata e di conseguenza si ha voglia di coricarsi prima.

© Images.com/Corbis

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