Il docente ed esperto di illuminazione spiega perché i sistemi Led, pure vincitori del Nobel, non hanno ancora una diffusione degna dei loro pregi
Un diodo cambierà la luce del futuro? Le maggiori esigenze di risparmio energetico e di un minore impatto ambientale fanno pensare che i dispositivi Light Emitting Diode (diodo ad emissione luminosa), più conosciuti con l’acronimo Led, siano destinati a illuminare il domani. Ma già oggi hanno un peso specifico notevole, tanto che nel 2014 sono stati i veri protagonisti del premio Nobel per la fisica. Basta leggere tra le righe della motivazione dell’assegnazione dell’ambito riconoscimento: «Le lampade a incandescenza hanno dato luce al XX secolo, quelle a Led illumineranno il XXI», sottolineando così il loro contributo nel risparmiare risorse del Pianeta.
Ma non è tutto così… luminoso il percorso dei Led: dalla loro ancora non così significativa diffusione ai dubbi sollevati in alcune installazioni – la più eclatante a Milano, che pure nel 2015 sarà la più grande città italiana completamente illuminata con questa tecnologia – ai timori sugli effetti negativi sulla salute, le questioni da chiarire sono molte. Per questo abbiamo chiesto a uno dei maggiori esperti in materia: Gianni Forcolini, (www.forcolinilighting.it), architetto, docente e ricercatore presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano, autore tra l’altro del primo libro in materia.
Le soluzioni Led hanno indubitabili vantaggi che vanno dal risparmio energetico al bassissimo impatto ambientale in quanto non prevedono la presenza di piombo, mercurio e altri metalli pesanti. Quali altri ne offrono alla collettività e quali al singolo utente che decide di installarli nella propria abitazione?
I Led hanno durate di funzionamento particolarmente lunghe. Per esempio, rispetto alla classica lampada fluorescente tubolare, il tempo in cui il Led rimane attivo è in media almeno quattro volte superiore, il che comporta significativi risparmi nella manutenzione dell’apparecchio. Inoltre, rispetto alle tradizionali lampade a risparmio energetico (fluorescenti, ioduri, vapori di sodio) la resa dei colori è generalmente superiore. Infine, i Led funzionano in bassissima tensione di sicurezza e non emettono né radiazioni termiche né radiazioni ultraviolette.
Quali sono i “lati oscuri” dei Led in termini di effetti negativi sulla salute e sicurezza?
Alcuni tipi di Led a luce bianca, ad alta potenza, emettono radiazioni di colore blu cariche di energia che possono dare problemi alla retina dell’occhio. Si può dire che questo sia il lato più inquietante della tecnologia optoelettronica. Per evitare problemi e tutelare i consumatori è stata pubblicata nel 2010 una norma europea specifica (la CEI EN 62471 “Sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi di lampade”) che definisce i limiti di energia delle emissioni da non superare. Se il prodotto Led rispetta il dettato normativo, il consumatore non corre alcun rischio.
Quest’anno il Nobel alla fisica è stato assegnato a scoperte sui sistemi di illuminazione a Led in particolare perché questa tecnologia contribuisce a risparmiare le risorse del pianeta. Che prospettive si aprono per lo sviluppo di questa tecnologia?
Ormai la tecnologia Led si è dimostrata vincente in ogni genere di applicazione. Il Nobel assegnato a Shuji Nakamura per le sue rivoluzionarie ricerche degli anni Novanta è l’ultima prestigiosa conferma di un trend innovativo che sta dando buoni frutti. Nei prossimi anni si diffonderà ulteriormente la consapevolezza che la sostituzione delle lampade tradizionali offre notevoli vantaggi.
I Led del futuro su quali aspetti punteranno? E che ruolo ha l’Italia, in termini di ricerca e sviluppo?
Se guardiamo i cataloghi prodotti dei principali fabbricanti italiani di apparecchi e sistemi di illuminazione è facile accorgersi che la ricerca e il relativo sviluppo dei risultati sono stati dedicati, negli ultimi anni, principalmente all’utilizzazione dei Led e alla creazione di nuovi prodotti basati sulla tecnologia optoelettronica con grande attenzione per le ottiche dei nuovi apparecchi. L’innovazione tecnologica è servita anche a stimolare i mercati e a resistere così alla perdurante crisi economica.
In termini di mercato, come sta procedendo la diffusione dei sistemi Led sia in ambito pubblico sia privato?
A partire dal 2011 il trend di crescita nella vendita dei Led ha subito un ridimensionamento. Il costo dei Led è ancora però piuttosto elevato. Cambiare un impianto di illuminazione comporta il più delle volte un investimento, cioè spendere oggi per trarre benefici (non solo economici) in futuro. In tempi di crisi capita che gli investimenti importanti siano rimandati e prevalgano invece le scelte poco onerose.
Le cronache recenti ci mostrano da una parte il plauso generale per l’installazione del sistema Led alla Cappella Sistina, dall’altra le critiche al sistema di illuminazione di Milano, “a macchia di leopardo”, che presenta “zone buie” e provoca “problemi per la sicurezza stradale”. Quali sono gli aspetti che vanno considerati in ogni caso quando si progettano soluzioni di illuminazione pubblica?
Dalle frasi citate mi pare che le critiche riguardino più le soluzioni impiantistiche che la sorgente Led. Sulla questione della tutela della salute abbiamo già detto. Come per qualsiasi prodotto è importante che il suo utilizzo sia guidato da un serio, competente lavoro di progettazione, in modo da evitare che una lampada di alta qualità generi illuminazioni non funzionali rispetto alle esigenze degli utenti.
Per quanto riguarda l’installazione in ambito domestico, quali sono invece gli aspetti da considerare e quali errori vanno evitati?
Un errore frequente è quello di installare apparecchi destinati agli ambienti commerciali come i proiettori (i cosiddetti “faretti”) o di lavoro come le plafoniere. Sono da evitare accuratamente tutti gli effetti di abbagliamento e di riverbero, insieme ai disagi dovuti alla luce di tonalità fredda, o alla resa dei colori lontana da quella data dalla luce naturale. Consiglio inoltre di adottare apparecchi decorativi domestici a tecnologia Led con la possibilità della regolazione della quantità di luce emessa.