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Fabrizio Piva: «La cosmesi biologica è pioneristica, ma sta crescendo»

di Mariella Caruso
16 Ottobre 2015

L'amministratore delegato di Ccpb, ente di certificazione e controllo per il biologico, fa il punto sui cosmetici bio e naturali tra regole privatistiche e qualche bluff

Fabrizio PivaCcpb è una tra le principali aziende italiane operanti nel campo della certificazione e controllo dei prodotti agroalimentari e “no food” ottenuti nel settore della produzione biologica e in quella eco-compatibile ed eco-sostenibile. Tra le altre certificazioni si occupa anche di quelle nel campo della cosmesi biologica per le quali in Italia e in Europa non esistono normative di riferimento. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Piva, agronomo e amministratore delegato dell’azienda, incontrato a Sana 2015.

Parlare di cosmesi biologica equivale a entrare in un campo minato, dal momento che non esistono regole precise e direttive condivise?

«In effetti qualche regola c’è, soltanto che non sono state stabilite da un ente governativo nazionale o europeo, ma si tratta di standard privati per la certificazione. Non ci sono certificazioni e normative pubbliche univoche, ma solamente delle regole portate avanti pioneristicamente».

Questa situazione poco trasparente non crea alcun problema?

«In realtà si rischia di creare delle situazioni di mercato non omogenee e sleali, rischiamo di avere un prodotto con la dizione biologico, ma non essendo uniformamente certificato non siamo in grado di capire fino a che punto esso lo sia realmente».

Quali sono i vostri standard di certificazione nei confronti della cosmesi biologica?

«Anche quelli nostri sulla cosmesi biologica ovviamente sono standard privati, li abbiamo preparati cinque anni fa rispettando quelle che sono regole adottate da un’organizzazione internazionalmente riconosciuta nel contesto del biologico che sta cercando di far firmare un accordo in contesto internazionale».

Quali sono i vostri standard della cosmesi biologica?

«Utilizziamo per la cosmesi gli stessi principi dei prodotti alimentari. Per ottenere la certificazione Ccpb il 95% degli ingredienti di ogni prodotto deve essere biologico o naturale, l’altro 5% può essere di sintesi. I conservanti utilizzati devono provenire dalla chimica verde, quindi non contenere petrolati e parabeni che sono i normali conservanti standard dei cosmetici».

Qual è la differenza tra cosmetico biologibo e cosmetico naturale?

«Nel cosmetico naturale anche se gli ingredienti devono essere di natura vegetale non è obbligatorio inserire ingredienti e materie prime che derivano da agricoltura biologica. Nel cosmetivo biologico invece il 95% degli ingredienti deve essere certificato biologico».

Image by iStockPer quanto riguarda la sperimentazione sugli animali come vi comportate?

«La norma europea ha definito in maniera chiara che le materie prime dei cosmetici e i cosmetici stessi non possono essere testati su animali, quindi dichiarare in confezione che il cosmetico non è testato, significa ingannarlo e che esistano, invece, cosmetici testati sugli animali. Pratica, questa, vietata da tre anni».

Quante sono le aziende certificate da Ccpb?

«Al momento sono circa 30 perché i nostri controlli non sono semplici. Aziende di certificazione che standard più semplici possono lavorare su più aziende».

 C’è qualche azienda che non ha mai fatto cosmesi biologica e che si sta avvicinando? Oppure si tratta ancora di una nicchia per irriducibili?

«Ci sono aziende che si stanno avvicinando a questo mondo. In genere affiancano alla linea tradizionale un’altra biologica creando una differenziazione tra brand aziendale e un altro marchio per il prodotto biologico. Inoltre ci sono aziende medio-grandi che sono ben conosciute sul mercato che producono prodotti biologici senza essere certificate. Alcune non riconoscono l’importanza della certificazione e altre ritengono di non averne bisogno per affermare la loro immagine essendo già importanti sul mercato».

I dati degli ultimi rapporti fanno registrare importanti incrementi degli acquisti biologici. Questo vale anche per la cosmetica?

«C’è un incremento importante, certo non il 91% del settore vinicolo. Però non si tratta di un incremento misurabile perché la cosmesi rientra in quel +10%, degli altri settori».

Dove è possibile acquistare cosmesi biologica?

«Nei negozi che si occupano esclusivamente di biologico. Difficile trovarli in profumeria, e spesso anche le erboristerie non hanno cosmetici naturali e biologici».

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