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Enzo Baldazzi: quello che buttiamo vale oro

di di Francesca Tozzi
13 Novembre 2009

A Sogliano al Rubicone, in provincia di Cesena, una discarica all'avanguardia fa guadagnare al Comune circa 11 milioni di euro l'anno

 

Enzo Baldazzi, sindaco di Sogliano al RubiconeCome sta andando l’attività sul medio e lungo periodo e come si è evoluta? Facciamo il punto con il sindaco Enzo Baldazzi che l’ha seguita fin dall’inizio.

 

Sindaco, perché il caso della discarica di Sogliano ha fatto tanto parlare di sé al punto che quando ci fu la ben nota emergenza rifiuti a Napoli una delegazione regionale venne da voi per studiare il vostro impianto e chiedervi consigli?


Quando è diventata operativa, nel dicembre del 1990, la nostra discarica era già all’avanguardia perché usavamo degli accorgimenti a tutela dell’ambiente come il doppio telo di fondo per evitare il contatto del liquame con il terreno, misura che oggi è diventata obbligatoria per legge. Il gas metano prodotto dalla fermentazione dei rifiuti, inquinante se diffuso direttamente in atmosfera, era convogliato in una torcia dove veniva bruciato ad alte temperature. Il vero salto di qualità l’abbiamo fatto nella seconda metà degli anni ’90 con la costruzione, vicino alla discarica, di un moderno impianto di cogenerazione per trasformare, tramite un sistema di turbine, quel carburante fino a quel momento inutilizzato, in energia elettrica. L’energia termica liberata dal processo viene poi usata sul posto per riprodurre elettricità.

 

Con che risultati?


Consideri che nel 2008 sono stati prodotti con questo sistema 33 milioni di chilowatt sufficienti al fabbisogno di una cittadina di 22.000 abitanti. Dato che Sogliano ne conta solo 3.000, l’energia in più la vendiamo allo Stato usufruendo degli incentivi per le rinnovabili. In principio la discarica fruttava meno di sette milioni di euro, oggi ne ricaviamo 11 milioni di cui il 60% è coperto dalla gestione classica e il 40% dalla vendita dell’energia elettrica. Il bilancio comunale, intorno ai 16-18 milioni di euro, è coperto per l’80% dai proventi della discarica.

 

Discarica di Sogliano al Rubicone


Insomma, un impianto che nel tempo ha reso sempre di più…


A lungo termine si è rivelato più soddisfacente del previsto. La scelta migliore è stata quella di mantenere la discarica di proprietà pubblica, del Comune. Se il business dei rifiuti fosse finito in mano a privati, i proventi sarebbero stati magari reinvestiti per scopi particolari. Invece così hanno un’immediata ricaduta sociale ed è il consiglio comunale che decide di volta in volta come trasformarli in benefit per la cittadinanza sulla base delle necessità contingenti. Si tratta di un sistema versatile nonché unico esempio in Italia di gestione completamente pubblica di una discarica.

 

 

In che modo i redditi della discarica vanno a beneficio dei cittadini?


I benefit sono tanti. Diamo loro una mano nell’acquisto della prima casa coprendo il 60% degli interessi passivi del mutuo per 15 anni il che significa che chi fa domanda del bonus si trova a disposizione dai 15 ai 20.000 euro a fondo perduto, un gruzzoletto utile ad avviare il pagamento delle prime rate. C’è poi il bonus per ogni nuovo nato che viene calcolato in base alle fasce di reddito e che può arrivare a 2500 euro. La retta mensile per l’asilo nido in media non supera mai i 40 euro e, poiché ci siamo resi conto che le difficoltà negli spostamenti dovute al fatto che siamo un piccolo paese montano scoraggiavano molti giovani dall’intraprendere un percorso universitario, abbiamo reso gratuiti i trasporti pubblici per gli studenti. E rimborsiamo le tasse universitarie fino a 1.500 euro di spesa all’anno, 7.500 se si considera un intero corso di studi di durata quinquennale. Da giugno offriamo un’assicurazione a chi perde il lavoro e aveva una contratto a tempo.

 

 

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