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Biocosmesi: una scelta per evitare allergie. A partire dai neonati

di Chiara Bondioli
7 Maggio 2013

Fabrizio Zago, chimico e consulente Ecolabel, da anni si occupa di diffondere informazioni sulle componenti dei cosmetici. Il suo sito, biodizionario.it, offre una guida semplice di lettura degli ingredienti. Per aiutare le persone a scegliere prodotti che non solo facciano bene alle persone ma anche all'ambiente

Fabrizio Zago, (UEAPME) © EC  / Patrick MascartUna voce con pochi peli sulla lingua quella di Fabrizio Zago, chimico industriale e consulente Ecolabel, che proprio per questa schiettezza si stupisce del fatto di essere ancora chiamato a intervenire in convegni pubblici dove si discute di cosmesi, detergenti per la casa e in generale di prodotti che vengono in contatto con il nostro corpo. L’autore di www.biodizionario.it, prezioso vademecum dove sono elencati in ordine alfabetico gli ingredienti che più comunemente sono utilizzati nei prodotti (con tanto di semaforo rosso, giallo e verde a indicarne il grado di pericolosità), ha proprio come missione quella di sensibilizzare i consumatori verso acquisti che facciano bene non solo alle persone ma anche all’ambiente: «Da recenti studi scientifici è stato rilevato che il metossicinnamato, molecola molto usata nei solari, ha un impatto distruttivo sui coralli» cita, ad esempio, Zago.

Un esito che suona addirittura macroscopico e che certo non sfiora la mente dei bagnanti quando, dopo essersi abbondantemente spalmati con la crema protettiva, si tuffano in acqua ignari di contribuire a un disastro ambientale.

Se ogni nostra scelta genera queste risposte, diventa sempre più urgente armarci di conoscenze e imparare a distinguere ciò che fa bene da ciò che fa male. A partire dalla culla.

 

La cosmesi dei bambini

Le mamme sono sempre le più apprensive. Qualche consiglio per scegliere i prodotti migliori per la pelle dei loro bambini?

Image by © Radius Images/CorbisRitengo che i bambini siano bravissimi a regolarsi e che abbiano un’ottima fisiologia, ma è altrettanto chiaro che hanno dei lati molto deboli. Da 0 a 3 anni, un bambino è meno protetto e quindi è molto più sensibile a profumazioni ed essenze. Utilizzare sulla sua pelle creme e oli molto profumati significa renderlo più reattivo a questi ingredienti: una sensibilizzazione che nell’età adulta può tradursi in un’allergia, definitiva o episodica, oppure non verificarsi più.

Quindi innanzitutto attenzione alla presenza di profumi. Poi diffidare da prodotti che contengono numerosi ingredienti vegetali. Questo perché se sono presenti tanti estratti è ovvio che la quantità di ognuno sarà minima e quindi meno efficace. Inoltre bisogna sempre tenere a mente che anche gli estratti vegetali sono allergizzanti e quindi valutare con attenzione quale sia adatto alla nostra pelle.

Nella scelta dei saponi per bimbi e adulti, si parla sempre di pH. Che tipo di pH è più adatto per non alterare l’equilibrio del derma?

Un’osservazione che faccio spesso alle mamme è quella di fare attenzione alle confezioni dove si riporta la scritta pH isolacrimale. Questo significa che il pH è studiato per essere lo stesso delle lacrime e quindi ideale per non far bruciare gli occhi al pargolo che evita di strillare quando gli si fa il bagnetto. Però la nostra pelle come quella del bambino non ha il pH neutro 7 ma un pH di 5,5 e 6 e perciò bisogna privilegiare i saponi con questo pH.

Anche sugli oli, da molti usati anche per idratare la pelle dei neonati, sono state sollevate parecchie perplessità…

I produttori di oli con Paraffinum Liquidum, derivato dal petrolio, sostengono che è una componente prevista dalla legge e che non ha alcuna controindicazione per la salute in quanto è atopica e non scatena allergie. Ma allora mi domando, se mettersi del petrolio a contatto con la pelle fa così bene perché non ci condiamo anche l’insalata? Cosa che invece si può fare con l’olio di oliva, ottimo per il corpo e anche per il palato.

Image by © Eric Audras/Onoky/Corbis

Le sostanze da semaforo rosso e consigli per gli acquisti

A quali sostanze bisogna prestare attenzione?

Tra le più rilevanti: Petrolatum, Siliconi, Mineral Oil e Ciclometiconi. Mi preme comunque sottolineare che è l’accumulo di queste sostanze da tenere d’occhio. Infatti ogni prodotto cosmetico è a norma di legge ed è sempre accompagnato da una valutazione tossicologica che ne attesta la sua non pericolosità. Ma se usiamo prodotti per viso, corpo e capelli che contengono petrolati, anche la modesta quantità contenuta in un prodotto si moltiplica e diventa significativa. Un altro esempio di ingrediente che si trova dappertutto (molto utilizzato come battericida in detergenti per la casa, collutori e dentifrici, solo per citare alcuni prodotti) è  il Triclosan che si è rivelato molto pericoloso per l’ambiente.

Come dobbiamo quindi regolarci negli acquisti?

Sicuramente preferire i prodotti certificati bio in quanto escludono una serie di sostanze pericolose. Nella grande distribuzione se ne trovano di ottima qualità e con prezzi decisamente abbordabili.

Siamo vicini alla prova costume e riemerge lo spettro cellulite con relative formule magiche per combatterla. Cosa ne pensa degli effetti di queste creme?

Il vero risultato drenante deriva dal massaggio che viene fatto per far assorbire la crema. Le componenti non sono così determinanti, basterebbe farsi un buon massaggio con l’olio di oliva o di mandorle. In molte poi c’è la caffeina che provoca agitazione e continuare ad assorbire caffeina non mi sembra certo una buona idea.

Un’ultima domanda al femminile. Cosa ci dice delle tinture per capelli?

Le posso solo dire che non esiste alcun colorante che non sia estremamente tossico

Image by © Roy Morsch/Corbis

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