Wise Society : Arsenio Veicsteinas: allenarsi con la testa
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Arsenio Veicsteinas: allenarsi con la testa

di di Francesca Tozzi
23 Settembre 2010
SPECIALE : Combattere l’obesità

Patologie causate dall'obesità. Un problema che tra vent'anni rischia di diventare un'emergenza. Bisogna non solo stare attenti alla dieta. Ma fare esercizio fisico. Un professore ordinario di fisiologia umana spiega il modo migliore per allenarsi, quali attività privilegiare secondo età e stile di vita

Arsenio Veicsteinas, ordinario di Fisiologia UmanaMolte persone  sono sempre in lotta con la bilancia alla ricerca della linea perduta. Un’ossessione che spinge molti italiani, non solo donne, a correre al riparo in palestra. Obiettivo: rimettersi in forma nel minor tempo possibile. Ma che rischi comporta un allenamento forsennato e fai da te? Lo abbiamo chiesto al professor Arsenio Veicsteinas, ordinario di Fisiologia Umana presso il Dipartimento di Scienze dello sport, nutrizione e salute dell’Università degli Studi di Milano, nonché collaboratore del Centro di Medicina dello Sport della Fondazione don Gnocchi.


Professore, che ne pensa di questo tipo di comportamento?


Quella dell’allenamento forzato in palestra è in realtà una mania abbastanza diffusa, anche fra donne mature e intelligenti. La conseguenza? Un approccio non corretto all’esercizio fisico che porta a concentrare l’attività in pochi mesi per ottenere un risultato è tanto veloce quanto effimero. Il concetto che non riusciamo a far passare è che l’esercizio fisico regolare è una necessità non solo per il proprio benessere ma anche per quello della nazione.

Man Doing Barbell Squats, Daams Naber/Corbis

In che senso?

 

Torno da un Congresso dell’American College of Sports Medicine (A.C.S.M.) l’organismo americano massima autorità mondiale in fatto di fisiologia e clinica dell’esercizio fisico – dove è stata lanciata una campagna nazionale a livello globale sostenuta dal governo americano con il claim “exercise is medicine”: è un invito a tutti i popoli alla pratica dell’esercizio fisico. Non è un caso che venga dagli Stati Uniti dove la spesa sanitaria è ormai arrivata a livelli altissimi: se i trend dell’obesità continuano con questi ritmi si calcola che il sistema sanitario nazionale potrebbe saltare in 10 anni. Loro hanno un pessimo regime alimentare per cui non possono che insistere su questo aspetto per tentare di risolvere un problema dagli alti costi sociali.


Sligtly cooked tuna with toasted sesame seed, album di vanz/flickrE noi come siamo messi?


L’Italia gode dei vantaggi dimostrati della dieta mediterranea; ciononostante anche da noi il 30% degli scolari è in sovrappeso e si calcola che fra 20 anni non ci saranno più i soldi per tamponare le patologie causate in età adulta dall’obesità di oggi, come ipertensione e diabete di tipo 2, senza dimenticare che queste stesse patologie portano rispettivamente a sviluppare problemi cardiaci e renali. Noi abbiamo aderito alla campagna al di fuori dell’ambito governativo, come Federazione medico sportiva italiana (Fmsi).


Cosa si può fare in due mesi di allenamento?


Di certo non si recupera quello che non è stato fatto in un anno e soprattutto è sbagliato farlo se prima non si è stati visti da un medico dello sport – in Italia ce ne sono 5.000 – o almeno dal proprio medico di base. Un rapido dimagrimento porta, si sa, a recuperare subito il peso perduto. Chi ha intorno ai 50 anni dovrebbe evitare esercizi troppo intensi con sovraccarichi soprattutto se è un soggetto iperteso: il conseguente alzarsi della pressione può essere dannoso per il sistema cardiocircolatorio. I giovani che si lanciano in allenamenti di questo tipo rischiano invece lesioni articolari e danni da sovraccarico a muscoli, tendini e articolazioni. Di solito il danno è lieve e costringe solo a un periodo di forzata inattività; da giovani il recupero è veloce ma non ha senso allenarsi così sia per i risultati del momento sia per le conseguenze a lungo termine. Nessuno pensa ad allenarsi bene oggi per il benessere di domani. Io consiglio un esercizio aerobico continuativo di intensità moderata con l’inserimento di sovraccarichi 2-3 volte alla settimana.


Se si ha poco tempo per rimettersi in forma, quale attività aerobica consiglia?


Correre è utile ma se si parte da zero c’è il rischio di danni alle ginocchia e sovraccarichi articolari. Nuotare è un’eccellente attività ma non molto amata perché considerata da molti noiosa; inoltre non si può praticare in qualsiasi momento e dappertutto, il che è un limite alla continuità. Camminare tutti i giorni a passo svelto per un’ora coprendo 5-6 km è qualcosa che consiglio a tutti; la velocità del passo è in relazione all’età ma è necessario che faccia sudare per essere efficace. Va bene anche la cara vecchia cyclette cui ci si può dedicare una mezz’ora facendo altro. Alla fine è sempre la continuità che premia.

Walk, album di aka Kath/flickr

Qual è l’iter migliore per chi vuole cominciare ad allenarsi?


L’ideale, anche se non tutti se lo possono permettere, sarebbe farsi vedere prima da un medico dello sport che esamini eventuali patologie e problematiche consigliando il tipo di allenamento più adatto (idoneità, quantità e intensità dello sforzo) ed essere poi seguiti da un personal trainer laureato in scienze motorie che andrà a tradurre in esercizi le indicazioni del medico. I due specialisti devono lavorare in sinergia.


Cosa pensa di quelle ragazze, ma anche signore, che fanno tanti corsi alla settimana, molti anche nella stessa giornata?


Il fai da te non ha senso anche se un allenamento disordinato, soprattutto se si è giovani e se lo si fa per un periodo limitato, è meglio dell’assenza di allenamento: facendo attività, se ne scoprono i benefici fisici e psicologici e se si sta bene si prende la buona abitudine all’attività fisica continuata. Questi corsi rappresentano un utile stimolo che va poi necessariamente canalizzato in un allenamento più mirato e costruttivo.

Power lifter, album di greg westfall./flickr

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