La città russa di Karabash

One of the most polluted cities in the world, Karabash in the Chelyabinskaya region of the southern Ural Mountains in Russia, is burdened with the dirty legacy of copper mining, chemical and heavy metal emissions and radiation leaks. The smokestack of the Karabash Copper Smelting Works has been spewing 180 tons of sulfur dioxide and metal particulates into the air a year for almost a century. Closed in 1990 when Soviet officials proclaimed it an “environmental disaster zone,” the plant was reopened eight years later because the region needed jobs. Black heaps of industrial waste tower 45 feet high around homes and apartments. Recently, the new owner of the smelter, the Russian Copper Company, has modernized the plant and installed filters to greatly reduce plant emissions. But for the residents of Karabash, the contamination of the past remains ever present.
Una delle città più inquinate al mondo è Karabash in Chelyabinskaya, una regione meridionale nelle Montagne degli Urali in Russia. Una città sommersa dalle scorie degli scavi minerari di rame, dai prodotti chimici, dalle emissioni di metalli pesanti e dalle fughe radioattive. Le ciminiere della Miniera e della Fonderia di Karabash hanno immesso ogni anno nell’aria circa 180 tonnellate di biossido di zolfo e particolati di metalli pesanti, tutto ciò per più di un secolo. Chiusa l’attività mineraria nel 1990 quando venne proclamata ufficialmente “Zona di disastro ambientale”, lo stabilimento riaprì otto anni più tardi perchè nella regione mancava il lavoro, contribuendo così alla produzione di neri cumuli di rifiuti industriali, torri alte 45piedi attorno a uomini e palazzi. Recentemente la nuova proprietà della fonderia, la Compagnia Mineraria Russa, ha modernizzato l’impianto e installato filtri che riducono la maggior parte delle emissioni. Ma per i residenti di Karabash, la contaminazione del passato rimane sempre presente.