Wise Society : Keith Haring: il murale di Milwaukee
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Keith Haring: il murale di Milwaukee

di Redazione Wise Society
27 Luglio 2011

L’opera, che misura trenta metri di lunghezza per due metri e mezzo di altezza, e in mostra alla Civitella, il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo a Chieti, fino al 19 febbraio 2012

I suggestivi spazi del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, La Civitella di Chieti, ospitano dal 30 luglio 2011 al 19 febbraio 2012 una delle più significative tra le opere pubbliche di Keith Haring: il murale di Milwaukee.

L’iconografia rappresentata nell’opera di Keith Haring è esemplificativa infatti del suo vocabolario d’immagini che celebrano la vita, divenendo un segno distintivo del suo approccio alla pittura. Haring riteneva che bambini e cani fossero tra le immagini più amate e riconoscibili; per questo, all’inizio della sua carriera, scelse queste figure proprio come firma (tag), per rendere la sua arte facilmente identificabile in mezzo a quella di altri che, come lui, avevano scelto la strada come luogo in cui liberare la creatività.
«All’inizio la mia firma fu un animale» Haring racconta «che diventò sempre più simile a un cane. Poi cominciai a disegnare un bambino che andava a quattro zampe e più lo disegnavo e più è diventato The Baby».
Il murale è costituito da 24 pannelli in legno realizzati nell’aprile del 1983 dall’artista, invitato dall’Università Marquette di Milwaukee a creare un gigantesco murale sul luogo in cui sarebbe sorto il nuovo museo Haggerty.
Entrambe le pareti sono dipinte. Sulla prima è raffigurata una sequenza ininterrotta di bambini a quattro zampe, in alto, e di cani che abbaiano (barking dogs), in basso. L’altra è più complessa e presenta una maggiore varietà di immagini. Il tema dominante sono le figure danzanti ispirate ai ballerini di breakdance. A queste si affiancano altre icone della sua arte: il televisore con le ali, il cane, l’uomo con la testa di serpente. Il centro del murale è occupato da un ballerino che al posto della testa ha un televisore con il numero 83 disegnato sul monitor. Questo lato termina a destra con un’altra delle immagini simbolo di Haring: la faccia con tre occhi che fa la linguaccia. Il percorso espositivo è arricchito da fotografie e da un video che documentano le fasi della realizzazione e dai disegni fatti da Haring per l’occasione.

Il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo La Civitella, sede inedita e suggestiva, è parte di un più ampio complesso archeologico che, all’esterno, accoglie spettacolarmente un anfiteatro romano in parte ancora esistente e in parte ricostruito grazie a un moderno progetto architettonico realizzato nel 2000: la sede museale diviene così, tra passato e presente, un eccezionale luogo di incontro per la città di Chieti.

L’iniziativa è promossa dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Chieti, organizzata da Alef – cultural project management di Milano, in collaborazione con il Patrick and Beatrice Haggerty Museum of Art, Marquette University, Milwaukee, WI.

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