Wise Society : Cambiare: Fotografia e Responsabilità
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Cambiare: Fotografia e Responsabilità

di Redazione Wise Society
11 Marzo 2013

fotografiaeuropeaMostre, installazioni, conferenze, incontri, workshop, proiezioni, spettacoli.
Le giornate inaugurali (3-5 maggio 2013) aprono l’ottava edizione di Fotografia Europea: sempre più internazionale e proiettata verso il futuro. Le mostre proseguono fino a domenica 16 giugno.

Il cambiamento è ovunque. Lo vediamo nella società, nella tecnologia, nella politica, nella natura e nella fotografia, che non solo osserva le mutazioni della realtà ma cambia con essa. A questo tema è dedicata l’ottava edizione di Fotografia Europea. Un festival che è ormai punto di riferimento nazionale e internazionale nel panorama degli appuntamenti dedicati alla fotografia, e che quest’anno – ancor più che nelle stagioni passate – fa spaziare il suo sguardo oltre ai confini dell’Europa, con un approccio sempre più globale e contemporaneo.

Promosso dal Comune di Reggio Emilia, il festival apre con le giornate inaugurali: tre giorni di conferenze, workshop, letture, incontri e spettacoli che – da venerdì 3 a domenica 5 maggio 2013 – accompagneranno il vernissage delle mostre. Queste costituiscono il programma centrale di Fotografia Europea e rimarranno aperte fino al 16 giugno, affrontando il percorso del cambiare attraverso quattro parole chiave: straniamento, fiducia, sorpresa e visione.

Lo straniamento di una fotografia che non è solo testimone ma anche protagonista della mutazione, attraverso gli scatti “illuminanti” della giapponese Rinko Kawauchi, la sfida al tempo del francese Philippe Chancel (tornato in luoghi come Fukushima o Kabul, dopo che si sono spenti i riflettori dei media) e il lato eccentrico delle persone svelato dal britannico David Stewart.

La fiducia nel cambiamento del sé, filo conduttore della collettiva La vita nuova (scatti di Rineke Djikstra, Hannah Starkey, Hellen Van Meene, Raimond Wouda, Luigi Gariglio, Tobias Zielony, Julia Fullerton-Batten e Evan Baden), delle rockstar immortalate da Mick Rock o dei percorsi emiliani di Anders Petersen e dei progetti Reggio Children e Speciale diciottoventicinque.

La sorpresa nel riconoscere il cambiamento in progetti surreali come The Afronauts di Cristina De Middel, in spettri del passato da non ripetere in futuro (la Chernobyl di Sergey Shestakov), nella relazione tra madre e figlia (Viktoria Sorochinski) e nel kitsch dei nuovi ricchi (Tim Parchikov). A questi si aggiunge il coraggio di riportare in vita, attraverso il moderno, una struttura secolare (Alessandro Rizzi sul Teatro Sociale di Gualtieri).

La visione, infine, come strada per iniziare il cambiamento. Passando da un artista finlandese che – su committenza del Comune di Reggio Emilia – indaga diverse realtà del contesto emiliano (Esko Männikkö) a un fotografo italiano che conduce esperimenti nei mari del Nord (Andrea Galvani), da una serie di scatti che spengono la luce sulle metropoli (Thierry Cohen) a un’altra che documenta il lavoro di scienziati “spaziali” (Stefano D’Amadio). Per tornare sulla Terra e recuperare il fascino dell’esotismo orientale della Collezione Pansa o rileggere, attraverso il cambiamento dello sguardo fotografico, anche i cambiamenti della società italiana degli ultimi decenni nell’omaggio dedicato a Carla Cerati.

Nelle giornate inaugurali, le mostre sono accompagnate da incontri e da una serie di conferenze di approfondimento sui nuclei tematici del festival, in cui artisti e curatori dialogano con critici, storici, filosofi, scrittori, scienziati. Proiezioni e spettacoli arricchiscono il programma, coniugando l’opera dei fotografi con la musica e le arti performative: dal dj set di Marco Castoldi in arte Morgan (venerdì 3 maggio, 21.30, Piazza San Prospero) alla presentazione del progetto Giovane Fotografia Italiana#02, curato da Daniele De Luigi e promosso con la rete GAI – Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani (proiezioni sabato e domenica all’Officina delle Arti); dal dialogo tra Carlo Massarini e Mick Rock sulle immagini icona della musica anni ’70 (sabato 4, ore 21.30, Piazza San Prospero) alle letture di Portfolio Europa e alla collaborazione con l’agenzia internazionale VII Photo Agency, che porterà il suo AGM (Annual General Meeting) a Reggio Emilia dal 3 al 7 maggio su invito del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con aBcM. Il contesto è quello di HOST, nuova iniziativa satellite del Festival caratterizzata da una partnership produttiva con un’agenzia internazionale e che prevede una serie di attività durante i giorni inaugurali del festival.

Come sempre, numerose sono le location di Reggio Emilia che ospitano le mostre di Fotografia Europea: tra le altre, i Chiostri di San Domenico, i Chiostri di San Pietro, Palazzo Casotti, lo Spazio Gerra, la Biblioteca Panizzi e la Galleria Parmeggiani. Inoltre, decine di luoghi cittadini saranno “occupati” dal circuito Off, programma alternativo di oltre 300 eventi, mostre, progetti e installazioni che quest’anno culminerà nell’ X-Off, contest fotografico in programma la sera di domenica 5 maggio ai chiostri di San Pietro.

Fotografia Europea è organizzata dal Comune di Reggio Emilia con l’apporto di numerosi curatori. Oltre alle partecipazioni di Elio Grazioli, Walter Guadagnini, Laura Serani, Sandro Parmiggiani e Studio Blanco, quest’anno si aggiungono Ilaria Campioli, Marinella Paderni, Rossella Menegazzo con Laura Gasparini e Hiroshi Yano.

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