Sono molti i paesi toccati da questa edizione del Festival degli Scrittori e che include la settima edizione del Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze, dedicato alla traduzione e alla narrativa straniera. I cinque finalisti provengono e raccontano paesi diversi: dalla Colombia di Pablo Escobar, devastata dai narcotrafficanti, di Juan Gabriel Vásquez (Il rumore delle cose che cadono, Ponte alle Grazie) alla grigia Manchester degli anni 60 dove ha vissuto un’infanzia molto buia Jeanette Winterson (Perché essere felice quando puoi essere normale? Mondadori), dalla Kabul scossa dalla guerra civile di Atiq Rahimi (Maledetto Dostoevskij, Einaudi) al bizzarro lato di una Israele umoristica e nuova nei racconti di Etgar Keret (All’improvviso bussano alla porta, Feltrinelli) fino al fascino segreto di una vecchia Manhattan in Jennifer Egan. (Guardami, minimum fax).
Uno dei momenti più importanti del Festival degli scrittori è la serata Machiavelli & Co. dedicata ai 500 anni del Principe di Machiavelli, a cui due interpreti dal profilo internazionale, Laura Morante e il Premio Oscar Jeremy Irons, renderanno omaggio nella serata del 13 giugno al Cinema Teatro Odeon. Attraverso una collezione di testi scelti da Roberto Andò – il suo Viva la libertà ha ottenuto 12 nomination al David di Donatello – i due interpreti leggeranno una scelta di pagine letterarie sulla politica. “Si parte da un omaggio a Machiavelli e al suo capolavoro, Il Principe – spiega Roberto Andò – e quindi dalle origini teoriche della politica moderna, per dare via via la parola a testi letterari tout court, da Calvino a Kundera, a Bennett, a Nabokov, in cui si ritrova una certa declinazione romanzesca della politica, come luogo privilegiato di finzione, o di una progressiva perdita di realtà.” E Nabokov serve a fare da trait d’union per l’omaggio che i due attori faranno a Gregor von Rezzori e al suo libro–viaggio Uno straniero nel paese di Lolita, pubblicato da Guanda, che concluderà il reading.
Ancora una volta in apertura del Festival degli scrittori si terrà la lectio magistralis di un grande scrittore internazionale. Dopo John Banville, Carlos Fuentes, Michael Cunningham, Zadie Smith e Michael Ondaatje, nella splendida Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi stavolta sarà il turno di Patrick McGrath: Scrivere la follia sarà il tema del suo intervento, che è anche il fulcro del suo ultimo romanzo, L’estranea, appena ripubblicato da Bompiani in edizione Vintage.
Tra gli appuntamenti più singolari segnaliamo la ‘passeggiata jamesiana’, un cult-tour sui colli fiorentinisulle tracce dell’autore di Ritratto di signora. La guida? Uno scrittore che a Henry James ha dedicato molto del suo lavoro: l’irlandese Colm Tóibín autore di una biografia di Henry James ormai introvabile, The master, pubblicato da Fazi nel 2004. Al tema dell’Italia e di Firenze vista dagli altri (scrittori stranieri, visitatori, fiorentini emigrati altrove) è dedicato l’incontro con Mario Fortunato, Luca Doninelli e Francesco M. Cataluccio, autori di tre libri recenti su questo argomento.
E non mancherà il consueto focus sulla traduzione: Alessandro Fo (vincitore del premio di traduzione per Eneide di Publio Virgilio Marone, pubblicato da Einaudi), nel corso di una tavola rotonda discuterà insieme a Claudia Zonghetti, Andrea Landolfi e Alberto Castelvecchi della complessa impresa di traduzione dei classici nell’èra di Facebook.
Nei giorni del Festival molti saranno i reading, gli incontri, i dialoghi tra scrittori stranieri e italiani: con Antonio Scurati, Christian Raimo, Alessandro Raveggi, Vanni Santoni, Elena Stancanelli, Giorgio Van Straten, RICUPERATI ci saranno veri autori cult come, Andrew Sean Greer, Alberto Manguel e Edmund White. Da segnalare la conversazione tra Michael Cunningham e Jennifer Egan, entrambi vincitori del Premio Pulitzer.
Il Festival degli scrittori nasce dall’esperienza, maturata negli anni, della Fondazione Santa Maddalena presieduta, come il Premio, da Beatrice Monti della Corte, moglie dello scrittore mitteleuropeo Gregor von Rezzori che proprio a Santa Maddalena, sulle colline del Valdarno, ha vissuto e lavorato per più di trent’anni. La manifestazione si avvale della consulenza artistica di Alba Donati e Javier Montes.