Wise Society : Al via il nuovo regolamento UE sull’ecodesign per prodotti sostenibili

Al via il nuovo regolamento UE sull’ecodesign per prodotti sostenibili

di Andrea Ballocchi
14 Agosto 2024

L’Ecodesign for Sustainable Products Regulation si basa sulla direttiva ecodesign e va a completare il quadro legislativo UE puntando a promuovere l’attenzione all’ambiente e all’economia circolare. Ecco cosa prevede e quali cambiamenti positivi porterà

L’UE ha dato il via lo scorso luglio al nuovo regolamento sull’ecodesign per prodotti sostenibili. Si tratta dell’ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation) e si basa sulla Direttiva Ecodesign esistente, che attualmente riguarda solo i prodotti correlati all’energia (come gli elettrodomestici). Il regolamento mira a migliorare significativamente gli aspetti riguardanti l’economia circolare, le prestazioni energetiche e altri elementi di sostenibilità ambientale dei prodotti immessi sul mercato UE.

Vestiti da buttare

Foto Shutterstock

ESPR, un passo in avanti verso la sostenibilità

Solo per fare un esempio: l’Europa ha importato 32,2 miliardi di capi di abbigliamento nel 2022, che rappresentano una parte dei prodotti che circola in Europa e che sarà oggetto del nuovo regolamento. L’ESPR completa il regolamento già esistente, comprendendo non solo gli aspetti di efficienza energetica, ma va ad abbracciare molteplici aspetti. Grazie all’approvazione dell’ESPR, un prodotto sostenibile dovrà dimostrare: di impiegare meno energia; di durare di più; di essere facilmente riparabile e le sue parti più semplicemente smontabili e riutilizzabili; essere riciclabile in modo più agevole e contenere più parti riciclate. Infine, dovrà prevedere un carbon footprint e un impatto ambientale meno sensibile durante il proprio ciclo di vita.

Cosa prevede il nuovo regolamento sull’ecodesign per prodotti sostenibili

ESPR fa parte di un pacchetto di misure ritenute fondamentali per raggiungere gli obiettivi del Circular Economy Action Plan 2020. Tali misure «contribuiranno ad aiutare l’UE a raggiungere i suoi obiettivi ambientali e climatici, raddoppiando il suo tasso di circolarità nell’uso dei materiali e raggiungendo i suoi obiettivi di efficienza energetica entro il 2030», specifica la Commissione Europea. Il nuovo regolamento sull’ecodesign per prodotti sostenibili sostituisce l’attuale direttiva sulla progettazione ecocompatibile «e stabilisce un quadro per stabilire requisiti di progettazione ecocompatibile per gruppi di prodotti specifici».

La stessa Commissione UE spiega che ESPR è una legislazione quadro, il che significa che le norme concrete sui prodotti saranno decise progressivamente nel tempo, prodotto per prodotto, oppure sulla base di gruppi di prodotti con caratteristiche simili. Essa consente di stabilire condizioni di prestazione e informazione, note come “requisiti di progettazione ecocompatibile”, per quasi tutte le categorie di beni fisici.

Il nuovo regolamento sull’ecodesign contiene, inoltre, una serie di altre nuove misure: intanto introdurrà un Digital Product Passport (DPP), una sorta di carta d’identità digitale per prodotti, componenti e materiali, che memorizzerà le informazioni rilevanti per supportare la sostenibilità dei prodotti, promuoverne la circolarità e rafforzare la conformità legale.

Evitare la distruzione dei prodotti invenduti e promuovere il riciclo

ESPR prevederà norme per affrontare la distruzione dei prodotti di consumo invenduti. Molti di essi vengono infatti distrutti, sprecando risorse preziose. Per la prima volta nell’UE, il nuovo regolamento sull’ecodesign per prodotti sostenibili introduce misure per affrontare questa pratica nociva, introducendo un divieto di distruzione di tessuti e calzature invenduti e aprendo la strada a divieti simili in altri settori, se le prove dimostrano che sono necessari.

Infine, comprenderà anche aspetti legati agli appalti verdi (Green Public Procurement – GPP): la pubblica amministrazione dell’UE spende circa 1800 miliardi di euro per l’acquisto di opere, beni e servizi. ESPR contribuirà a orientare questi fondi verso una direzione più sostenibile, consentendo di stabilire criteri obbligatori per i GPP per le autorità dell’UE che acquistano i prodotti, che saranno regolamentati.

Andrea Ballocchi

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi:
Continua a leggere questo articolo: