In un'Italia con poche donne al comando e nei cda aziendali, il GammaDonna premia le imprenditrici più innovative del Bel Paese. Ecco chi sono le vincitrici della dodicesima edizione.
Il premio GammaDonna valorizza l’imprenditoria femminile, ma parla anche di gender gap, il divario tra uomo e donna che nel mondo del lavoro (e non solo), è ancora evidente e fatica ad essere colmato.
Eppure, benché le donne siano ancora molto penalizzate rispetto agli uomini, i dati del IV Rapporto Nazionale sull’imprenditoria femminile diffusi recentemente da Unioncamere lasciano ben sperare. Le imprese guidate da donne infatti, stanno crescendo soprattutto nei settori più innovativi, e con una intensità maggiore rispetto alle imprese maschili: per esempio, nelle attività professionali scientifiche e tecniche (+17,4% contro +9,3% di quelle maschili) e nell’Ict (+9,1% contro +8,9% delle maschili).
Inoltre, emerge sempre dal rapporto, l’impresa giovanile femminile è più attenta all’ambiente: la percentuale delle giovani imprese rosa che investono nel green è superiore a quella dei giovani imprenditori maschi (31% vs 26%). Così come l’attenzione al welfare aziendale è decisamente più spiccata tra le imprese femminili, che, ad esempio, offrono maggiori possibilità di smart working ai propri dipendenti (50% contro il 43% di quelle maschili).
La dodicesima edizione del Premio GammaDonna
Quelli sopra descritti sono elementi che possono senz’altro rivelarsi strategici anche in termini di competitività e innovazione del sistema Paese, da valorizzare e incentivare. Ed e proprio questo che si propone di fare il Premio GammaDonna, giunto alla sua dodicesima edizione e dedicato proprio all’imprenditoria femminile e giovanile.
Nato del 2004, il Premio GammaDonna è destinato a imprenditrici che si siano distinte per aver innovato con prodotti e servizi, processi o modelli organizzativi nuovi all’interno della propria azienda.
Le vincitrici del Premio GammaDonna 2020
Coding, industria del ferro, nanotecnologie, vendita online e smaltimento ecologico dei rifiuti. Sono questi i settori nei quali si sono distinte le cinque finaliste del Premio GammaDonna 2020 che, quest’anno, ha debuttato per la prima volta in TV su QVC. Scopriamo chi sono le vincitrici della manifestazione.
Miriam Gualini, CEO di Gualini Lamiere International, vince il premio GammaDonna
E’ la “donna di ferro” che da quasi 30 anni guida Gualini Lamiere International S.P.A, azienda bergamasca specializzata nella lavorazione della Lamiera, scelta da Renzo Piano per il Ponte Morandi. Miriam Gualini, ha saputo vincere i pregiudizi di un intero comparto industriale e, nel corso degli anni del suo lavoro in azienda, è riuscita a internazionalizzarla, a raddoppiare la grandezza dello stabilimento produttivo e a triplicare il numero dei dipendenti, registrando solo l’anno scorso il 63% in più di fatturato. Il suo lavoro è anche volto a migliorare il mondo dell’imprenditoria, tanto che nel 2019 ha intrapreso il percorso Élite di Borsa Italiana, volto a favorire una leadership diffusa, e “fare in modo che l’azienda sopravviva all’imprenditore”.
Miriam Gualini commenta: “Abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti ma considero il Premio GammaDonna una vittoria soprattutto personale. Essere un’imprenditrice dà grandissime soddisfazioni, ma si deve mettere in conto che occorre lavorare di più, ragionare più in fretta, riuscire a pensare quello che gli altri non pensano. Senza contare che sono cresciuta con un padre – e in un territorio, quello bergamasco – caratterizzato dalla voglia e dalla necessità di lavorare, e dal forte spirito di sacrificio come condizione necessaria per avere successo. Il fatto che tutte e 5 le finaliste siano anche mamme
prosegue Miriam e che nessuno ci abbia chiesto come abbiamo fatto a conciliare queste due dimensioni così importanti, è una dimostrazione silenziosa e lampante che è possibile non dover rinunciare a nessuna parte di sé.”
Chiara Russo, CEO e Co-Founder di Codemotion, vince il Giuliana Bertin Communication Award 2020
Chiara Russo è la donna del Coding che ha dato vita a Codemotion, una piattaforma multichannel, oggi punto di riferimento in Europa per gli sviluppatori. Qui le community hanno la possibilità di condividere tendenze tecnologiche e best practice a livello mondiale, offrendo altresì contenuti formativi e supporto alle aziende nell’ambito di progetti di digital transformation e open innovation. A Chiara Russo va l‘award speciale per la comunicazione, nella quale si è distinta sia online che offline.
Il commento della vincitrice: “Il Giuliana Bertin Communication Award è un grande riconoscimento per il nostro team che, mai come quest’anno, ha dimostrato coraggio e capacità di trasformazione. Questo premio apprezzatissimo arriva a completamento del processo di digitalizzazione della piattaforma, che il Covid19 ha fortemente accelerato: in pochi mesi abbiamo reso accessibili le grandi conferenze internazionali, i corsi di formazione e le occasioni di networking per sviluppatori, oltre ai progetti di open innovation e recruiting per le aziende.”
Valentina Arzilli, vincitrice del QVC Next Award
Valentina Arzilli si aggiudica invece il QVC Next Award che, nell’ambito del Premio GammaDonna, viene assegnato dal colosso televisivo al prodotto italiano più innovativo, espressione dell’eccellenza creativa del Made in Italy.
Con la sua azienda La Perla di Torino, Valentina Arzilli ha fatto del tartufo di cioccolato un baluardo, rendendolo il simbolo del piacere del cioccolato nel mondo. Nel 2012, infatti, ha inaugurato con grande successo il primo e-commerce e oggi, 8 anni dopo, La Perla di Torino dedica il 50% della sua produzione al mercato estero in Europa ma anche in USA, Canada, Medioriente, Giappone, Australia.
GammaDonna, un’iniziativa fondamentale per l’imprenditoria femminile
Il premio GammaDonna è un’iniziativa importante, soprattutto se andiamoa considerare quanto emerge dal sesto Rapporto “Women in the boardroom: a global perspective” (riferito ai dati aggiornati al dicembre 2018 relativi ai board di 8.648 aziende presenti in 67 paesi), pubblicato da Deloitte Global, multinazionale di servizi per le imprese. Secondo il rapporto, a livello globale, le donne occupano solo il 16,9% dei posti nei cda. Di esse solo il 5,3% ricopre posizioni di presidente e il 4,4% di amministratore delegato.
Numeri che fanno comprendere quanto ci sia ancora tanto da fare sul fronte del gender gap nel mondo del business, nonostante, secondo quanto la stessa Deloitte evidenzia a margine del rapporto, esso possa beneficiare, e non poco, del contributo delle donne, in grado di dar vita a processi decisionali più intelligenti, innovazione più pronunciata e maggiori profitti.
Vincenzo Petraglia