È fra i top player globali delle grandi navi da crociera, autentiche città galleggianti molto complesse da gestire, anche in ottica sostenibilità, come ci spiega Leonardo Massa, managing director della compagnia
Sono autentiche città galleggianti in grado di ospitare ognuna oltre seimila persone. Le grandi navi da crociera sono macchine molto complesse da gestire – basti pensare soltanto a tutta l’immane mole di rifiuti da smaltire per ogni viaggio (leggete l’intervista e capirete!) – che devono funzionare alla perfezione. Per garantire sicurezza innanzitutto (tema mai così attuale, dopo una fase molto complicata legata alla pandemia da cui lentamente stiamo uscendo che ha messo letteralmente in ginocchio il comparto), ma anche minor impatto possibile sulla risorsa mare. Un ambito verso il quale per fortuna anche nel settore dei viaggi e dei trasporti via mare, contrariamente a quanto avveniva in passato, si sta sviluppando un’attenzione sempre maggiore. Come spiega Leonardo Massa, managing director Italia Msc Crociere, eccellenza del made in Italy nel mondo, leader globale nel comparto cargo e fra i top player (si contano sulle dita di una mano) che si contendono il mercato mondiale delle navi da crociera, promotrice di una serie di iniziative e progetti molto interessanti e innovativi in ambito sostenibilità.
La pandemia ha posto l’accento una volta di più sulla necessità di ridurre il nostro impatto sul pianeta, emergenza ribadita in maniera a dir poco preoccupante dall’ultimo Rapporto dell’Onu sui cambiamenti climatici. Quali sono le azioni e i progetti in ambito sostenibilità della vostra compagnia?
Come Msc Crociere siamo da sempre impegnati in prima linea sul tema della sostenibilità e della salvaguardia del mare con attività e protocolli specifici per il risparmio energetico e la gestione ottimale dei rifiuti e delle acque reflue per esempio, proprio per avere il minor impatto possibile sugli ecosistemi marini e preservare la risorsa mare.
Il nostro obiettivo finale è costruire navi a emissioni zero, abbiamo già iniziato a farlo e proseguiremo in futuro su questa strada. Il nostro piano di sostenibilità si fonda su quattro pilastri: pianeta, persone, luoghi e approvvigionamenti, cui corrispondono altrettanti obiettivi, come l’impegno continuo per la riduzione dell’impatto ambientale della flotta, la promozione della diversità e inclusione tra tutti i nostri dipendenti, la sostenibilità dell’impatto delle nostre attività sulle comunità con cui interagiamo e l’approvvigionamento responsabile di tutti i prodotti e servizi disponibili sulle nostre navi.
Non è un caso che abbiamo ottenuto diversi riconoscimenti, come, solo per fare qualche esempio, il “Marine Environment Protection Awards 2020” e, recentemente, il “Greenest Shipowner of the Year” Neptune Award al Global Sustainable Shipping and Ports Forum di Copenhagen. Oppure il “Porthole Reader’s Choice Award” come compagnia di crociera più eco-friendly.
Quello dei rifiuti a bordo è un tema piuttosto complesso, visto il numero consistente dei passeggeri. Come li gestite?
Prima della pandemia siamo arrivati ad avere sulle nostre navi quasi tre milioni di passeggeri, con circa 21 milioni di bed nights e oltre 70 milioni di pasti serviti. Numeri importanti che ovviamente pongono problemi logistici non indifferenti. Come Msc abbiamo impostato una politica di plastic free, sostituendo la plastica monouso, e possiamo contare su un tasso di riciclo dei rifiuti molto alto: tritiamo il vetro, abbiamo processi chimici a bordo per i rifiuti organici e stocchiamo tutti quelli non riciclabili.
Una parte della plastica riciclata alimenta progetti sociali molto interessanti…
Sì, con la nostra Msc Foundation finanziamo, fra gli altri, progetti a favore di persone e comunità svantaggiate. Con uno di essi abbiamo costruito più di cento scuole in Costa d’Avorio tramite le plastiche riciclate a bordo, ben 880 mila chilogrammi di plastica riciclata e compattata da cui sono stati ricavati i mattoni per edificare gli edifici scolastici!
Si va secondo lei a livello generale verso un futuro più green di questo comparto in grado di colmare un gap che lo ha reso da sempre uno dei segmenti legati al trasporto e al turismo meno eco-friendly?
Visto lo scenario, non può essere altrimenti, ed Msc Crociere intende diventare leader ambientale nel settore marittimo a livello globale attraverso un futuro sostenibile che non può prescindere dall’impiego di navi green di nuova generazione. Il 2021 è non a caso l’anno dell’entrata in servizio di MSC Virtuosa e MSC Seashore, navi di ultima generazione munite di tecnologie all’avanguardia.
Esse impiegano sistemi di pulizia dei gas di scarico e sistemi di riduzione catalitica selettiva per ridurre al minimo le emissioni. Inoltre queste due navi, come tutte quelle consegnate a partire dal 2017, sono munite di sistemi di alimentazione dell’energia da terra.
Che vantaggio offrono?
Consentono di collegarsi alle reti elettriche locali mentre sono ormeggiate e questo riduce in modo significativo l’impatto della nave in porto. Bisogna, infatti, considerare che se tutti i porti fossero attrezzati per l’alimentazione da terra con energia rinnovabile si potrebbe avere un risparmio pari a 320mila tonnellate di CO2.
A che punto è la costruzione della Msc World Europa, uno dei vostri “giganti” che attendete con più trepidazione? Rappresenta un punto di svolta per quel che riguarda i combustibili utilizzati dalle vostre navi…
Ci verrà consegnata nel 2022 ed è la prima nave di Msc Crociere alimentata a Gnl, Gas naturale liquefatto, che consente di ridurre quasi totalmente le emissioni (riduzione delle emissioni di zolfo del 99%, delle particelle fini del 99%, oltre a una riduzione delle emissioni di ossido di azoto fino all’85% e delle emissioni di gas serra di circa il 20%, ndr).
Se dovesse individuare un fattore che più di altri fa la differenza fra Msc Crociere e i vari competitor, quale sceglierebbe?
Pensiamo di rappresentare al meglio nel mondo l’italianità nei suoi aspetti migliori: design, cucina e cultura dell’accoglienza. Chi sceglie le nostre navi ritrova a bordo un pezzo d’Italia indipendentemente da dove ci si trova a navigare. Cerchiamo di far vivere ai nostri clienti un’esperienza più famigliare possibile, a partire dal modo di interagire con l’equipaggio, ritrovando così un pezzo della propria casa in nave. E poi aggiungerei anche l’attenzione verso la sostenibilità, che ci ha portati a investire su vari fronti e in particolare in un progetto di cui andiamo molto fieri: la Ocean Cay Msc Marine Reserve.
Ci spiega cos’è?
Si tratta di un’isoletta dell’arcipelago delle Bahamas che abbiamo in concessione per 99 anni, un’ex isola industriale altamente inquinata, utilizzata in passato per l’estrazione della sabbia, che abbiamo risanato trasformandola in un paradiso naturale oggi protetto da un’area marina istituita dal governo. L’abbiamo inaugurata nel dicembre 2019 dopo averci lavorato per quattro anni investendo oltre 200 milioni di dollari, non abbiamo costruito alcuna struttura e diamo solo la possibilità ai nostri passeggeri di sbarcare e trascorrere del tempo su questo paradiso ecosostenibile. Ora stiamo lavorando alla creazione di un vivaio di coralli e di un laboratorio marino sull’isola per sostenere la rigenerazione dei coralli e della fauna marina.
Cosa ne pensa del PNRR? Risponde alle esigenze, dato il periodo difficile da cui pian piano si sta uscendo, del comparto e in generale del sistema Italia?
Questo governo mi sembra abbia dato più peso alla risorsa turismo, che è fondamentale per il nostro Paese. Il turismo è strategico per l’Italia, come industria che può creare occupazione e diventare un volano di sviluppo incredibile, anche per tutto il valore indiretto che produce: manutenzione alberghi, filiera alimentare, e così via. Ed è davvero incredibile che non ci fosse un ministero specifico con portafoglio, nonostante il nostro Paese sia un’eccellenza mondiale che non ha eguali in termini di storia, arte e biodiversità. Mettere a sistema tutto ciò può dare sicuramente un grosso impulso allo sviluppo della nostra Italia.
Qual è secondo lei il fattore indispensabile perché un’azienda possa dirsi veramente “saggia”, wise appunto?
La relazione. Deve avere fra i suoi massimi obiettivi la soddisfazione del proprio personale, perché persone felici lavorano bene, e persone che lavorano bene garantiscono anche la soddisfazione dei propri clienti. Tutto ciò passa attraverso la relazione e la capacità di costruire le giuste condizioni lavorative per i propri collaboratori, un ambiente di lavoro che metta le persone nelle condizioni di dare il meglio di sé.
Vincenzo Petraglia