Wise Society : Mario, Karl, Joseph. I tre assenti sul Lago di Como

Mario, Karl, Joseph. I tre assenti sul Lago di Como

di Walter Mariotti
9 Settembre 2014

Sulle sponde del lago di Como si è svolto il quarantesimo Forum Villa d'Este, dove gli esperti di tutto il mondo si sono riuniti per confrontarsi sui temi di maggiore impatto per la società e l'economia.

Anche il quarantesimo convegno di Cernobbio se n’è andato. Un momento importante, al di la delle polemiche sulla presenza -mancata- del premier italiano, Matteo Renzi. Uno spazio di caratura internazionale, sulle sponde del Lago di Como, per la qualità degli interventi, le dichiarazioni dei “tecnici”, le indicazioni che la comunità internazionale riserva alla politica italiana.

Come sempre il sistema mediatico ha lavorato alla perfezione. Nessun dettaglio e’ stato trascurato, ogni protagonista ha avuto modo di parlare e di spiegare, fin troppo forse. Per tre giorni sulle prime pagine dei giornali, dei siti internet e in televisione o alla radio la comunità internazionale della finanza e dell’economia e’ stato il trionfo della classe dirigente.

Ma passeggiando sui bordi del lago, tra i fiori le parole, un silenzio sembrava crescere ad ogni istante. Il silenzio del vero convitato di pietra. Era il silenzio della società, la voce muta delle persone. Era l’invito di Mario Draghi, a non consegnare l’invenzione del futuro alla sola finanza, il rapporto tra le alchimie finanziarie e le riforme sociali. Era la parola di Karl Poliany, che negando la naturalità della società di mercato, spiegava come L’economia e la finanza non sono altro dalla società, per questo devono ma essere embedded, integrate all’interno della società per funzionare.

Ma anche il silenzio di Joseph Schumpeter: «Ogni produzione consiste nel combinare materiali e forze che si trovano alla nostra portata. Produrre altre cose o le stesse cose in maniera differente, significa combinare queste cose e queste forze in maniera diversa».

Per Schumpeter l’economia giusta non e’ basata su un modello statico, dove i beni vengono prodotti e venduti secondo la mutevole domanda dei consumatori ma attraverso un approccio dinamico in cui l’imprenditore sfrutta tecnologie e mercati introducendo nuovi prodotti attraverso la rigenerazione continua delle modalità organizzative della produzione. Per riuscirci deve quindi considerare la mitbestimmung, la gestione della realtà assieme alla società, gli individui. Le persone che non sono astrazioni finanziarie ma passioni, emozioni e sogni.

Unico passaggio per costruire un sistema davvero sostenibile.

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