Wise Society : La pandemia ci ha reso migliori oppure peggiori?

La pandemia ci ha reso migliori oppure peggiori?

di Vincenzo Petraglia
25 Settembre 2021

Se lo chiede, insieme a molte altre cose, Gianluca Ferrauto, coach e consulente aziendale, in un interessante libro che ha l'obiettivo di creare maggiore consapevolezza nelle persone, e con questa esseri umani migliori

Come usciamo (fermo restando che ci siamo ancora dentro e che non è assolutamente un capitolo chiuso, anche se si spera la situazione che ci attende nei prossimi mesi sia meno impattante e dolorosa rispetto al passato) dalla pandemia?

Se lo chiede, fra molte altre cose, Gianluca Ferrauto, un passato da sportivo e in ruoli chiave in azienda, oggi coach e consulente aziendale di professione, nel suo libro Dipende. Da che cosa desideri (e io desideravo essere un albero). Un piccolo manuale di istruzioni, stimoli, riflessioni per sviluppare comportamenti adeguati alle proprie priorità e ai propri obiettivi, non sempre chiari in ciascuno di noi e che proprio per questo ostacolano la nostra piena realizzazione. Lo fa utilizzando come metafora la figura dell’albero, simbolo di conoscenza, generosità, consistenza e resilienza, qualità fondamentali per diventare esseri umani migliori e per costruire di conseguenza una comunità più giusta e solidale.

persone che camminano

Foto: Jjehyun Sung / Unsplash

Perché questo libro? Come è nato e con quale obiettivo? 

Dopo trentasei anni in azienda e dieci tra università, incontri di coaching e aule di formazione, sentivo il desiderio di scrivere, un desiderio che durante il lockdown, avendo più tempo per riflettere, pensare e appunto scrivere, ho potuto realizzare. L’obiettivo è stato innanzitutto quello di condividere, un verbo che mi piace molto, e inoltre, con una buona dose di umiltà, quello di agevolare l’acquisizione di consapevolezza nelle persone .
 
Nel libro tocca il tema della leadership: com’è cambiata e come ancora cambierà anche alla luce dell’ultimo anno e mezzo vissuto? 

La mia idea di leadership è che oggi sia, o se preferisce dovrebbe essere, più empatica, più portata all’ascolto e alla partecipazione attiva, facendo crescere le persone riconoscendone le competenze, le capacità e i meriti.

Copertina libro Gianluca Ferrauto Dipende

Il libro di Ferrauto è un interessante spaccato sul periodo che stiamo vivendo con riflessioni e consigli utili ad affrontare al meglio le nuove sfide di oggi.

Il leader viene riconosciuto dal basso e può variare in relazione alle situazioni, quindi tutti potremmo o dovremmo esserlo in determinati momenti. Un periodo tanto difficile, veramente faticoso, a tratti drammatico lascia poco di buono, ma evidenzia i nostri limiti e ci consente di acquisire maggiore consapevolezza.  
 
Un altro tema importante nel libro è quello del worklife balance. Ci spieghi meglio e perché è così importante per il successo di ogni persona, manager e leader compresi…

Perché per trovare equilibrio dobbiamo tenere conto di almeno 4 componenti: famiglia, lavoro, amici, tempo libero. Le 4 componenti non devono necessariamente avere lo stesso valore (25%). Poiché siamo tutti diversi, ognuno di noi deve trovare il suo corretto equilibrio affinché le soddisfi tutte. Anche qui la consapevolezza è prioritaria per comprendere bene cosa vogliamo, come ottenerlo e a quanto siamo disposti a rinunciare, perché tutto non si può avere.     
 
La pandemia ha cambiato qualcosa nel nostro modo di fare business e nella gestione delle persone e delle relazioni o rischia di essere un’occasione sprecata? 

Sarà sprecata se, non avendo imparato nulla, non agiremo quei cambiamenti necessari per ribadire i valori portanti, riordinare le idee e definire con precisione le priorità, lasciando stare il superfluo. Il nostro modo di fare business è cambiato! In primis la tecnologia, che ha aiutato molte persone, vedi smart working o remote working, a seguire il senso di appartenenza e quello di partecipazione, che si sono dimostrati, in alcuni casi, straordinari. Tuttavia, ho l’impressione che tali cambiamenti non si siano ancora consolidati, non essendo divenuti normalità. Nel momento del bisogno sono in molti ad esprimere il loro meglio ma altri, purtroppo, il loro peggio. 
 
Ci siamo da qualche settimana lasciati alle spalle i Giochi Olimpici e Paralimpici. Cosa potrebbe insegnare lo sport in generale a tutti noi e nello specifico al mondo dell’impresa?

Lo sport è il mio hobby principale, impariamo dai singoli atleti, dalle squadre, dalle vittorie così come dalle sconfitte. C’è però una cosa che lo sport insegna ed evidenzia continuativamente, tutti i risultati si ottengono solo grazie ad un’adeguata preparazione. Le Olimpiadi sono forse l’espressione massima di tale concetto, si lavora quattro anni per arrivare pronti al giorno della gara.

gianluca_ferrauto

Gianluca Ferrauto è coach e consulente per la formazione comportamentale e docente alla RM Moda e Design di Milano.

Oltre alla preparazione, dallo sport e dalle Olimpiadi possiamo imparare molto dal gioco di squadra, dalla condivisione degli obiettivi, dall’assegnazione dei ruoli e dalle regole d’ingaggio precise così che si possano esprimere fiducia nel compagno, perfetta sincronia nei movimenti, supporto nel momento del bisogno e tanta gioia nello stare insieme.

Questi insegnamenti valgono per le squadre, ma anche per gli atleti che svolgono discipline individuali. Nessuno vincerà niente da solo, tutti si saranno preparati con l’aiuto di mental coach, fisioterapisti, allenatori e altro personale dedicato. La nazionale di calcio e quelle di volley, vincendo gli Europei, avevano già dimostrato quanto sopra, ebbene anche le aziende funzionerebbero meglio se si comportassero così le persone che in esse lavorano. 

Meritano una citazione particolare gli atleti paralimpici, straordinari esempi di attaccamento alla vita, di profonda dedizione e di incredibili capacità fisiche nonostante i limiti con i quali devono vivere.     

Vincenzo Petraglia

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