Wise Society : Le aziende italiane rispettano l’ambiente?

Le aziende italiane rispettano l’ambiente?

di Francesca Tozzi
13 Febbraio 2013

Non tutte, certo. Ma sono sempre di più quelle che si certificano ISO 14001. Un trend trainato dalla Lombardia. E intanto il bio continua a crescere

Calano le iscrizioni alle facoltà universitarie tradizionali ma cresce invece tutto quello che ha a che fare con la sostenibilità ambientale: segno di una coscienza green in crescita ma anche della ricerca di nuove vie di sviluppo economico in settori destinati a diventare in futuro di vitale importanza per la sopravvivenza del pianeta.

Non è un caso quindi che anche in Italia crescano le imprese eco-certificate nonostante la certificazione comporti delle spese. Secondo i dati di Accredia, l’Ente Unico Italiano di Accreditamento, a ottobre 2012 i certificati emessi sotto accreditamento in conformità allo standard ISO 14001 – norma che regola i sistemi di gestione ambientale e tra gli altri aspetti, la gestione delle risorse, la riduzione degli sprechi, il contenimento dei consumi di materiali e il miglioramento dell’efficienza energetica – sono stati 9.457 (+6,1% rispetto ai 8.910 nel 2011) mentre i siti produttivi certificati hanno raggiunto quota 16.557 (+5,7% rispetto ai 15.661 del 2011). Lombardia (la più verde con 2.619 siti produttivi certificati ISO 14001), Emilia Romagna e Piemonte sono le Regioni con le imprese più “eco-certificate” al Nord mentre la Toscana e la Campania primeggiano al Centro e nel Mezzogiorno.

Un’ulteriore conferma del fatto che pensare all’ambiente conviene è data dai buoni risultati portati a casa dal biologico. Mentre l’agricoltura italiana non se la passa bene – con raccolti in flessione e calo della domanda interna secondo l’ultimo bilancio Ismea – la gente continua ad acquistare prodotti certificati senza additivi e residui chimici. La crisi dei consumi, infatti, non ha intaccato i prodotti biologici. L’ultima rilevazione del Panel famiglie Ismea/GFK-Eurisko indica, nel 2012, una crescita della spesa bio del 7,3%, dopo il più 9% messo a segno nel 2011. Occhio però che sulla confezione siano presenti il marchio europeo e il nome dell’ente terzo certificatore: sono le uniche garanzie che si tratti di un prodotto davvero bio.

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: ,
Continua a leggere questo articolo: