Wise Society : La sostenibilità non va in vacanza: impennata del turismo green

La sostenibilità non va in vacanza: impennata del turismo green

di Mariella Caruso
15 Agosto 2015

Secondo Legambiente i turisti sostenibili sono cresciuti del 10% i turisti sostenibili in Italia e il 27,3% degli italiani è disposto a spendere di più per soggiornare in strutture a basso impatto ambientale

Il turismo è una risorsa fondamentale per l’Italia, quello sostenibile lo sta diventando sempre di più. A cercare di capire bene un settore in crescita che ha tutte le potenziale per diventare strategico, in linea con la crescita per l’attenzione all’ambiente, dall’1 al 3 ottobre a Pietrarsa, nel Napoletano, si svolgeranno gli “Stati Generali del Turismo Sostenibile“. All’iniziativa voluta dal Ministero del Turismo parteciperà anche Legambiente che, nell’attesa, ha diffuso nel corso della tradizionale manifestazione nazionale estiva dell’associazione svoltasi nel Parco della Maremma.

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Foto Shutterstock

La sostenibilità influenza il turismo

L’attenzione verso l’ambiente non va in vacanza nei mesi estivi, anzi diventa un plus per la scelta delle vacanze. Ad avallare la tendenza, che era già stata delineata molto chiaramente nel periodo in cui gli italiani cominciano a informarsi e prenotare la propria vacanza, è arrivata un’analisi di Legambiente e Vivilitalia che ha elaborato i principali “Rapporti sul turismo”. Dall’analisi emerge chiaro il successo del turismo green in crescita del 10% rispetto al 2014.

«L’attenzione verso l’ambiente è ormai un atteggiamento comune e non solo una “moda di pochi”, la sostenibilità è diventata una precondizione per ogni tipo di turismo», spiegano in una nota le due associazioni che hanno presentato la ricerca nel corso della tradizionale manifestazione nazionale estiva di Legambiente. Andando a leggere i dati nel dettaglio, la crescita si evidenzia sia negli arrivi, che crescono del 2,3% rispetto a un anno fa, sia nelle presenze (+1,8%).  Ma c’è di più: il 54% dei turisti che pianifica il proprio viaggio comincia a porsi il problema di non danneggiare l’ambiente, anche se per questo deve pagare di più. La metà del campione intervistato, infatti, sarebbe disposto a pagare tra il 10 e il 20% in più «pur di fare vacanze sostenibili».

La predilezione per le strutture a basso impatto ambientale

A convalidare la ricerca di Legambiente e Vivitalia c’è anche lo studio della società di marketing Barometro secondo la quale il 27,3% degli italiani sceglie una struttura a basso impatto ambientale per le vacanze. E a parità di prezzo la percentuale sale fino al 68%. Ciò significa che per le strutture turistiche investire nella bioedilizia, nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili è conveniente.

Aumentano anche i cicloturisti in arrivo in Italia che non si fanno scoraggiare dalla scarsa presenza di percorsi dedicati. La loro presenza in questa stagione turistica 2015 è stimata in 2,3 milioni (+5% sul 2014) con 13 milioni di pernottamenti. In sintonia con la tendenza già da noi segnalata, sono sempre di più gli italiani che scelgono di affrontare un viaggio a piedi (+20% nell’ultimo triennio), o di praticare la Nordic walking, la camminata nordica con racchette.

Gruppo del Sella - Foto Flickr by Giuseppe Milo

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