Wise Society : Se la nonviolenza parte dall’azienda

Se la nonviolenza parte dall’azienda

di La Redazione
1 Ottobre 2021

In occasione della Giornata internazionale della Nonviolenza, un interessante evento proposto da Guna, con la partecipazione anche di Wise, dedicato agli Indios dell'Amazzonia e alla deforestazione

Può un’azienda – probabilmente uno dei contesti più competitivi in assoluto, con colleghi che spesso si fanno la guerra fra loro – contribuire a un mondo non violento? Secondo Guna, società leader nella medicina dei bassi dosaggi, sì, tanto da aver creato al suo interno un figura professionale unica in Italia. Si tratta del Peace Manager, che ha come obiettivo quotidiano quello di garantire un clima di collaborazione fra le persone e un ambiente lavorativo inclusivo, costruttivo, sereno e collaborativo.

Non è un caso che da oltre un decennio ogni anno l’azienda milanese organizzi un evento dedicato proprio al tema della cultura della pace, coinvolgendo tutti i propri dipendenti e collaboratori, in occasione della Giornata internazionale della Nonviolenza del 2 ottobre. Indetta dall’Onu, cade in concomitanza con l’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, leader del movimento di indipendenza indiano e pioniere della filosofia e della strategia della nonviolenza, con cui Guna pare avere un feeling particolare che va anche oltre i valori comuni, visto che Gandhi riteneva l’omeopatia “il più raffinato metodo per curare i pazienti in modo economico e non violento”.

incendio foreste

Foto: Matt Palmer / Unsplash

Una giornata al fianco degli Indios dell’Amazzonia

Al centro dell’incontro di quest’anno, che si tiene oggi, 1 ottobre, presso la sede milanese di Guna in via Palmanova 69, le violenze e le sopraffazioni perpetuate nei confronti degli Indios dell’Amazzonia, depauperati delle loro terre in nome della mera logica del profitto che da anni porta a disboscare in modo sistematico e selvaggio l’ultimo polmone verde del pianeta, riserva importantissima per l’ecosistema della Terra e quindi per la sopravvivenza stessa del genere umano, per far posto a cercatori d’oro e a colture e allevamenti intensivi.

Una tavola rotonda mette a confronto diversi punti di vista per contribuire a costruire una cultura di pace e rispetto per ogni essere vivente. Vi prendono parte l’amazzone indigeno del Mato Grosso, Atucà Guaranì, divulgatore della pace nel mondo la cui vita rappresenta molto bene la sorte dei tanti nativi che oggi sopravvivono e resistono nella selva Amazzonica, la professoressa Chiara Madaro, esperta di relazioni internazionali e ricercatrice indipendente in tema di geopolitica socio-ambientale e agricoltura, Alessandro Pizzoccaro, presidente del CdA di Guna, e il giornalista di Wise Society Vincenzo Petraglia.

Stabilimento GUNA

La sede milanese di Guna, da sempre impegnata nella costruzione di un clima di collaborazione e di pace fra le persone.

In particolare Atucà Guaranì rappresenta un esempio diretto di perseveranza e resilienza dopo che la sua comunità ha subito minacce, intimidazioni e violenze fino alla definitiva cacciata dalle terre natie attorno alle cascate di Iguazù a causa del grande progetto di costruzione di una centrale idroelettrica con la diga di Itaipù.

Da quel momento Atucà ha deciso di dedicare tutta la sua vita alla difesa dei diritti dei più deboli e delle minoranze indigene e alla promozione della cultura della pace, così sbarca in Europa e prende parte senza sosta a numerosi summit sulla Terra e battaglie contro gli interessi dell’agribusiness in Brasile e nel mondo. Sempre in modo pacifico, senza rancore e senza desiderio di vendetta per le violenze e i torti subiti, affidandosi solo al linguaggio, al coinvolgimento degli altri e alla divulgazione di politiche di accoglienza, rispetto e giustizia.

La tavola rotonda, che vede la partecipazione in presenza dei relatori, viene trasmessa oggi, 1 ottobre, in streaming, dalle 10 alle 12,30, per tutti i dipendenti e collaboratori di Guna e sarà poi disponibile nei prossimi giorni anche agli esterni, che potranno rivedere il video integrale dell’evento.

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