Legambiente lancia un documento con 33 proposte per risollevare il Paese e costruire un futuro migliore basato su mobilità sostenibile, efficientamento energetico e economia circolare
In questa fase 2 che segue lo stop forzato di due mesi al quale tutti noi siamo stati sottoposti, si moltiplicano le ricette e i pareri su come affrontare il post Coronavirus. Lo fa anche Legambiente che, in un dettagliato documento intitolato “Non sprechiamo la #Fase2”, spiega come dovrebbe ripartire l’Italia in chiave sostenibile: 33 proposte condivise da associazioni e imprese del terzo settore per combattere le disuguaglianze e pronte per essere sottoposto al governo dotto forma di emendamenti al prossimo Decreto che il Governo ha annunciato di voler presentare per far ripartire l’economia e pensate in ottica di economia circolare.
Due le priorità: aiuto alle famiglie con agevolazioni per l’accesso al credito a tassi agevolati aiutandole nell’efficientamento energetico delle case e ai Comuni rimettendone al centro il loro ruolo offrendo supporto nella progettazione e nella gestione degli appalti per rendere possibili interventi che sono di interesse generale, che producono vantaggi immediati per le persone e l’ambiente non puntando su grandi opere come le autostrade ma puntando sulla mobilità sostenibile.
Le aree di intervento
Tre sono le aree di intervento individuate dall’organizzazione ambientalista: una, quella della semplificazione delle procedure, si articola di 12 proposte a costo zero che accelerano, per esempio, gli investimenti per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, l’installazione di reti a banda larga e per le ricariche delle auto elettriche, la semplificazioni in materia di VIA e partecipazione dei cittadini.
Incentivi all’efficienza energetica
Il capitolo degli interventi (13) di rilancio dell’economia fa leva sui fondi già stanziati da politiche nazionali e su cui indirizzare le risorse del Green Deal europeo. Tra queste la proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente, la creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie, interventi di adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni italiani.
Mobilità sostenibile, foreste urbane e anagrafe scolastica
E poi la parte dello sblocco di risorse e di provvedimenti ministeriali purtroppo in stallo costituita da nove interventi che abbracciano vari campi come la mobilità, per la riqualificazione del patrimonio edilizio (Legge Bilancio 2020), per la realizzazione delle foreste urbane (Decreto clima) fino allo sblocco delle risorse per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni (Legge Realacci) e il completamento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica. Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, ha dichiarato:
“La sfida è infatti di rilanciare l’economia e di dare risposta anche alle altre due grandi crisi che abbiamo di fronte, quella climatica e quella sociale. I mesi che ci aspettano – – saranno complicati, ma le decisioni che verranno prese con il prossimo Decreto potranno imprimere una svolta nell’orientare le scelte per il futuro e costruire le condizioni per una transizione climatica che con la Legge di Bilancio, e nuovi provvedimenti ministeriali, potrà avere un’accelerazione virtuosa. L’Italia ha bisogno di rilanciare gli investimenti dopo un taglio del 37% dal 2009 ad oggi e di scegliere gli interventi più utili da un lato ad aiutare le famiglie e le imprese, e dall’altro di rilanciare cantieri diffusi e utili in tutti i Comuni”.
Con la riqualificazione energetica più posti di lavoro e risparmi in bolletta
E i vantaggi non sarebbero pochi. Se il Paese decidesse di mettere in pratica queste proposte secondo Legambiente si muoverebbero 9 miliardi di euro l’anno e 430 mila occupati solo per quanto riguarda i cantieri per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e risparmi in bolletta per ciascuna famiglia italiana di 620 euro l’anno. Inoltre semplificando gli interventi per portare la banda larga anche nei piccoli comuni e nelle aree interne del Paese si produrrebbero vantaggi economici (con quasi 9 miliardi di euro di investimenti per il cablaggio previsti in tutta Italia), accompagnati da ricadute positive per far tornare a vivere e investire nei borghi.
Senza contare che scegliendo la strada di una progettazione di qualità e di veri controlli ambientali si potrebbero cancellare le procedure di infrazione ambientale europee aperte contro il nostro Paese che in questo momento sono 19 e che costringono l’Italia a pagare oltre 500 milioni di euro di multe per inquinamento e ritardi.
“Interventi diffusi, che possono partire in pochi mesi e produrre risultati immediati e a supporto di coloro che più stanno soffrendo l’impatto della crisi. Per essere chiari, esattamente il contrario di quanto avverrebbe se invece si puntasse sulla solita deregulation delle grandi opere, con l’abolizione del codice appalti. Per questo chiediamo al Governo di costruire su queste sfide un confronto con tutti gli interlocutori sociali e economici, di aprire ad idee e proposte, per poi accelerare nel cambiamento di cui abbiamo bisogno”, conclude Zanchini.
L’elenco delle proposte
Qui di seguito l’elenco delle proposte ideate da Legambiente per far ripartire l’Italia in un’ottica di sostenibilità.
Semplificazioni in materia di autorizzazioni
- Semplificazioni per l’installazione di impianti da fonti di energie rinnovabili
- Semplificazione degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente
- Promozione dell’efficienza energetica attraverso sistemi geotermici
- Semplificazioni in materia di valutazione di impatto ambientale e partecipazione dei cittadini
- Semplificazione per l’installazione di reti a banda larga
- Semplificazioni per l’installazione di ricarica per auto elettriche
- Eliminazione di limiti all’utilizzo del pet riciclato per la produzione di bottiglie di plastica
- Promozione del Green public procurement
- Utilizzo di materiali provenienti dal riciclo nelle costruzioni
- Semplificazione degli interventi di rigenerazione urbana e ambientale
- Demolizioni di edifici abusivi
Provvedimenti in materia di rilancio dell’economia
- Proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente.
- Creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie
- Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico
- Interventi di Adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni italiani
- Fondo progettazione per la riqualificazione di edifici e strutture pubbliche
- Proroga di Industria 4.0 e prospettiva green
- Misure a sostegno dell’economia circolare
- Creazione di un fondo nazionale per la bonifica dei siti orfani
- Rinnovo del materiale rotabile ferroviario regionale e urban
- Welfare mobilità per i dipendenti
- Potenziamento dei controlli ambientali
- Misure di contrasto alla povertà energetica
- Regolarizzazione dei cittadini stranieri
Provvedimenti ministeriali da sbloccare
- Sbloccare il “buono mobilità” per le famiglie
- Sbloccare le risorse per le piste ciclabili
- Sbloccare le risorse per la riqualificazione del patrimonio edilizio
- Aggiornare le linee guida per l’autorizzazione di impianti da fonti rinnovabili
- Emanare i decreti e regolamenti per rendere definitivamente operativo il codice del terzo settore
- Sbloccare le risorse per la creazione di foreste urbane
- Completare l’anagrafe della situazione statica e energetica dell’edilizia scolastica
- Accelerare gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico
- sbloccare le risorse per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni