La ricetta dell'ASAM-Università Cattolica che ha anche elaborato un Modello di Impresa Sostenibile che verrà presentato il 17 marzo in un convegno alla Fiera di Milano
In Italia si sa le questioni ambientali non sono mai state all’ordine del giorno dell’agenda politica. Almeno a livello centrale. Anche se la recente approvazione da parte del Senato del ddl sui reati ambientali fa ben sperare.
Ma la questione della sostenibilità e di fondamentale importanza e riguarda tutti gli ambiti della società. E naturalmente anche il business. Essere sostenibili è una carta vincente per le imprese come dimostra l’Osservatorio Sostenibilità di ASAM, l’Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che riunendo aziende italiane e straniere operanti nel nostro Paese (A2A, Artsana Group, Certiquality, Fiera Milano SpA, Heineken Italia, Inalca, JT International Italia, Kinexia Group, Lindt & Sprüngli, Lombardini22, Nexive, Regione Lombardia, Sandivik Group, Seco Tools, Smeg, Walter Italia) ha elaborato il Modello di Impresa Sostenibile.
Un supporto operativo per le aziende che aspirano a fare della sostenibilità un asset decisivo che partendo dalla realtà italiana ha preso in considerazione strutture, ruoli, processi organizzativi e tecnologie di riferimento per individuare le best practices e coinvolgere le direzioni manageriali delle aziende. E che verrà presentato in occasione del convegno in programma il 17 marzo alle 9.30 nella Sala Martini della Fiera di Milano. Una giornata di lavori in cui imprenditori, professori universitari, esponenti delle amministrazioni locali e del Governo si confronteranno e discuteranno su come essere gli attori di un processo di cambiamento che determinerà considerevoli vantaggi strategici.
I dati sul clima e le previsioni della comunità scientifica, del resto, hanno registrato un deciso aumento dell’attenzione per questo fattore ed è molto probabile che il problema della sostenibilità rientri di diritto tra i temi cruciali del mondo economico e politico dei prossimi vent’anni.
Meglio arrivare pronti quindi.