Da una spinoff informatica dell'Università Insubria, un progetto che riproduce nell'architettura indoor gli effetti fisici e ottici della luce in natura
Immaginatevi un pomeriggio invernale col buio che giunge presto e che lascia sull’umore un sapore amaro. Oppure immaginatevi di avere l’ufficio nel seminterrato o di trovarvi in un museo o in una cantina e in qualunque ambiente dove è raro veder penetrare la luce e volete godere di un sole splendente.
Nessun problema ora è possibile per merito di Coelux, una finestra hi-tech che, grazie all’uso di Led e nanotecnologie, riproduce gli effetti fisici e ottici della luce in natura, simulando la diffusione e la trasmissione dei raggi solari attraverso l’atmosfera. Una finta apertura nel soffitto o nella parete in grado di proiettare all’interno una luce che simula alla perfezione gli splendenti raggi del sole in un cielo limpido. Finanziato dall’Unione Europea con 2,5 milioni di euro, questo progetto integra la tecnologia Led a risparmio energetico di ultima generazione con un sofisticato sistema ottico che impiega materiali nanostrutturati. «E’ difficile spiegare l’effetto benefico della percezione di spazio infinito prodotta da questa tecnologia» – dice Paolo Di Trapani, coordinatore del progetto e fisico all’Universita’ dell’Insubria a Como – ‘Le evidenze raccolte durante il progetto hanno dimostrato che persino i soggetti claustrofobici si sentono felici e rilassati quando esposti alla luce di Coelux nonostante una lunga permanenza in una stanza senza finestre di pochi metri quadri».
Pensata per uno sviluppo nel settore sanitario, secondo i ricercatori, tuttavia, Coelux puo’ trovare applicazione in ambito commerciale, alberghiero, museale, aeroportuale, oltre che nei trasporti metropolitani, nelle palestre, negli uffici, in ambienti produttivi industriali e anche in appartamenti seminterrati. Il lancio commerciale e’ previsto entro la fine del 2014. Gli utenti possono scegliere fra le tre tipologie di luce impostabili su Coelux: nordica, mediterranea e tropicale.