Wise Society : E-commerce e digitale per le Pmi: così si cresce e si valorizza il territorio in tempo di pandemia

E-commerce e digitale per le Pmi: così si cresce e si valorizza il territorio in tempo di pandemia

di Andrea Ballocchi
30 Gennaio 2021

E-commerce e digitale possono essere i migliori alleati delle Pmi anche nel periodo più duro, quello post Covid-19 e della crisi conseguente. Il solo commercio elettronico, unico modo per gli acquisti specie nel periodo del lockdown, è stato determinante in molti casi a salvare moltissime realtà. Per questo nell’anno da poco concluso, durante la pandemia si è registrato da parte delle piccole e medie imprese un picco di adozione delle soluzioni e-commerce: la crescita è stata del 50% e oggi sono più di 70mila le Pmi che fanno commercio elettronico.

Ci sono categorie che la pandemia ha colpito ancora più duramente. Parliamo, per esempio, dei ristoratori e delle piccole e medie imprese che costellano la filiera dell’agroalimentare: piccoli produttori, fattorie, artigiani. Secondo i dati del centro studi Fipe, Federazione italiana dei pubblici esercizi di Confcommercio, un quarto (26%) delle imprese della ristorazione, tra giugno-ottobre ha assistito a un crollo dei fatturati ben superiore al 50% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Per questo restrizioni e lockdown avvenuti lo scorso anno hanno avuto un impatto molto forte sul mondo della ristorazione e sull’intera filiera agroalimentare. Gli strumenti digitali, non solo l’e-commerce hanno rappresentato anche in questo caso un’ancora di salvezza.

Lo testimoniano alcune storie raccolte da PayPlug soluzione per i pagamenti online pensata per le piccole e medie imprese, anzi la prima espressamente dedicata. In un caso, un marketplace di prodotti enogastronomici del sud, ha registrato un incremento di vendite online pari a +70%; nell’altro caso, il consorzio dedicato alla promozione e vendita dei formaggi dell’antica Razza Reggiana ha visto passare il fatturato derivato dall’e-commerce dai 300mila euro del 2019 a più di 930mila euro del 2020.

e-commerce

Foto rupixen.com / Unsplash

L’e-ecommerce italiano cresce, anche grazie alla formula vincente di PayPlug

Su cosa si è basata la formula vincente di cui PayPlug ha dato il suo contributo? Lo ha spiegato la country manager Italia della società, Mirella Bengio: “per ristoratori e produttori puntare sul digitale e su una strategia multicanale è stato l’unico modo per rimanere in contatto con i consumatori, mantenere vivo il commercio in ogni momento dell’anno, e raggiungere un pubblico potenzialmente più vasto per farsi conoscere in tutta Italia, anche oltre la dimensione locale”.

Le soluzioni digitali proposte sono relativamente semplici. Per esempio, con PayPlug, i commercianti possono usare la funzionalità Richiesta di pagamento (RDP). In questo modo i clienti possono pagare il loro ordine via e-mail, SMS, Messenger o WhatsApp tramite un link che li reindirizza a una pagina di pagamento sicura per finalizzare la transazione.

Sapori dei sassi: un aiuto ai produttori del territorio grazie all’e-ecommerce

Così si spiega il balzo di vendite di Sapori dei Sassi, piattaforma dedicata al commercio online che ha sede in Basilicata, a Matera. Il suo core business principale sono le specialità enogastromiche, i prodotti DOC del Sud Italia, ma la sua vera forza sono i propri fornitori: piccoli produttori del territorio come retail o cantine che, trovandosi in estrema difficoltà nel commerciare in modo tradizionale si sono affidati a uno spazio e-commerce.
Così l’e-commerce decolla e lo dimostrano i numeri: nel 2020 le vendite online di Sapori di Sassi sono aumentate del 70% rispetto all’anno precedente, contro il +30/35% anno su anno registrato nel 2018 e nel 2019. Non solo: impiegando gli strumenti messi a disposizione da PayPlug, sono riusciti ad abbassare la percentuale di abbandono del carrello e a comprendere i motivi per i quali la transazione non è stata conclusa.

L’e-commerce del Consorzio Vacche Rosse è un caso di successo

L’altro caso virtuoso di adozione di e-commerce e digitale riguarda il Consorzio Vacche Rosse. Si occupa della produzione del Parmigiano Reggiano, burro, ricotta e altri prodotti a base di latte delle Vacche Rosse di Razza Reggiana, particolarmente pregiato per le sue caratteristiche nutrizionali. Il consorzio è anche impegnato nell’attività di allevamento e rivalutazione delle vacche rosse, razza in via di estinzione. Non avendo punti vendita fisici se non quelli dell’azienda produttrice, ha trovato nell’e-commerce l’opportunità di vendita a un pubblico decisamente più ampio, nazionale e internazionale.

Arriva il periodo più duro: marzo e giugno, caratterizzato da lockdown e fase 2. Ma invece che registrare un crollo, le vendite volano. Come riporta la stessa Payplug, gli acquirenti sul sito di e-commerce del Consorzio Vacche Rosse sono aumentati di quasi il 400% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma soprattutto, mentre nel 2019 il fatturato derivato dall’e-commerce si aggirava sui 300.000 euro, nel 2020 si attesta sui 930.000 euro. In particolare, tra settembre e novembre le vendite online sono aumentate in media del 300%.

Le forme del consorzio Vacche Rosse

Foto Consorzio Vacche Rosse

Questi numeri si spiegano anche nella capacità di guardare in avanti del Consorzio e nella volontà di investire nel digitale e nell’integrazione degli ordini online con il gestionale aziendale così da processare le richieste e rendere più efficace la fatturazione. Infine ha effettuato il passaggio del sito di e-commerce ai servizi di pagamento digitali di PayPlug.

Andrea Ballocchi

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