Una certificazione che garantisce l’impegno nella sostenibilità di una destinazione, un tour operator o una struttura ricettiva. Utile per l’ambiente, ovviamente, ma anche per aumentare la reputazione ed attrarre il turista attento al proprio impatto sul pianeta
Negli ultimi anni, il concetto di turismo sostenibile ha acquisito una crescente importanza a livello globale. Sempre più la sostenibilità nel turismo è sinonimo di qualità, di cura, di progettualità. Tutta la filiera sta attuando azioni per migliorare i propri impatti, c’è una grande attenzione verso pratiche che non solo minimizzino gli effetti sull’ambiente, ma che supportino anche le comunità locali e promuovano la conservazione delle risorse naturali e culturali. Ma soltanto la certificazione di un ente indipendente può dare autorevolezza a chi ha deciso di intraprendere questo percorso con convinzione e serietà. Una di queste è la certificazione GSTC.
L’importanza delle certificazioni per chi lavora nel turismo
Le certificazioni aiutano a differenziarsi in un mercato sempre più competitivo, attirando turisti che cercano esperienze di viaggio sostenibili e autentiche. Non solo: alcune piattaforme di prenotazione le riconoscono come un valore aggiunto, segnalando le strutture che ne hanno una, così come pure tanti bandi regionali ne tengono conto quando si tratta di finanziare un’azienda piuttosto che un’altra.
Un’impresa turistica può avvalersi sia di certificazioni multisettoriali, sia di certificazioni specificatamente rivolte al turismo. Le strutture che perseguono la certificazione devono passare attraverso un processo rigoroso di valutazione che include audit e monitoraggi continui. Questo garantisce che gli standard di sostenibilità siano mantenuti nel tempo, offrendo ai turisti la certezza di soggiornare per esempio in una struttura realmente impegnata nel green.
Gli strumenti più autorevoli dedicati esclusivamente al mondo del turismo per attestare la sostenibilità ambientale e sociale verso i clienti e le altre parti interessate sono ad esempio, come già anticipato, la certificazione GSTC, l’etichetta europea Ecolabel, la certificazione secondo standard UNI ISO 21401-2019 o, per le strutture balneari, UNI ISO 13009:2018.
GSTC: uno standard in continua evoluzione
In questo contesto, la certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) rappresenta uno standard riconosciuto a livello internazionale per valutare e promuovere la sostenibilità nel settore turistico: si tratta di uno standard in continua evoluzione, che costituisce la base per l’impegno sul turismo sostenibile per tutta la filiera, include tutti gli aspetti della sostenibilità e mira al miglioramento continuo. Ottenere la certificazione GSTC significa che una destinazione, un tour operator o una struttura ricettiva ha raggiunto standard elevati: questo non solo migliora la reputazione dell’entità certificata ma aiuta anche a comunicarlo efficacemente ai propri ospiti, attirando un crescente numero di turisti consapevoli e desiderosi di viaggiare in modo responsabile. Basti pensare che la GSTC è l’unica certificazione riconosciuta da Booking.com in Italia, con anche dei filtri specifici.
Cos’è il GSTC
Il Global Sustainable Tourism Council (GSTC) è un’organizzazione no-profit che stabilisce gli standard per lo sviluppo sostenibile nel settore del turismo, fondata nel 2007 dall’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), dall’organizzazione non governativa Rainforest Alliance e dalla Fondazione delle Nazioni Unite.
Questo organismo si pone l’obiettivo di definire e gestire gli standard globali per la valutazione dei criteri di sostenibilità di destinazioni, tour operators e strutture ricettive: è formato da una rete mondiale di stakeholder facenti parte del settore turistico e tutti con interessi ed esigenze differenti: tour operator internazionali, organizzazioni governative, consigli nazionali del turismo, destinazioni e brand locali ed internazionali di ospitalità.
I criteri alla base della certificazione GSTC sono stati definiti a partire dai 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, i quali, attraverso l’impegno di diverse organizzazioni sono stati tradotti in oltre cento indicatori concreti e specifici.
I criteri
Il cuore della certificazione per il turismo sostenibile è costituito dai criteri GSTC, ovvero gli specifici requisiti che devono essere soddisfatti per ottenere la certificazione: questi fungono da standard globali per la sostenibilità nei viaggi e nel turismo e sono il risultato di uno sforzo mondiale per sviluppare un linguaggio comune sulla sostenibilità nel settore. Essi sono divisi in quattro principali sezioni:
- Gestione Sostenibile, che include aspetti come la pianificazione sostenibile e la gestione operativa;
- Impatto Socio-Economico, che si concentra sul supporto alle comunità locali, sulle condizioni di lavoro e sulla equità sociale;
- Impatto Culturale, che mira a preservare il patrimonio culturale e le tradizioni locali, aspetto questo che rende la certificazione GSTC ancora più interessante;
- Impatto Ambientale, che copre la gestione delle risorse, la riduzione dell’inquinamento e la conservazione della biodiversità.
Questi criteri forniscono un quadro di riferimento per le destinazioni turistiche e le strutture ricettive per migliorare le loro pratiche di sostenibilità; rappresentano però solo un punto di partenza, non di arrivo, il minimo, non il massimo, che le imprese, i governi e le destinazioni dovrebbero raggiungere per affrontare la sostenibilità sociale, ambientale, culturale ed economica. Partendo dal presupposto che ciascuna destinazione turistica ha la propria cultura, il proprio ambiente, i propri costumi e leggi, i criteri sono pensati per essere adattati alle condizioni locali e integrati da criteri aggiuntivi per la specifica località e attività.
Costo della certificazione
Il costo della certificazione GSTC può variare significativamente in base a diversi fattori, tra cui la dimensione e la tipologia della struttura, nonché la complessità delle operazioni da valutare. Tuttavia, investire nella certificazione può portare a notevoli benefici a lungo termine, come una maggiore efficienza operativa, un miglioramento della reputazione e un aumento delle prenotazioni da parte di turisti sensibili alla sostenibilità.
GSTC in Italia
L’Italia sta facendo importanti progressi nel promuovere e sviluppare destinazioni turistiche sostenibili: la certificazione GSTC sta guadagnando molta popolarità e diverse sono le destinazioni e le strutture ricettive che hanno iniziato il percorso di certificazione per allinearsi con gli standard internazionali e promuovere pratiche di turismo sostenibile. Questo è particolarmente rilevante in un Paese come l’Italia, noto per il suo ricco patrimonio culturale e naturale, che necessita di protezione e valorizzazione. Ma vediamo quali sono le destinazioni italiane che hanno già ottenuto la certificazione GSTC.
- La prima è stata la Valsugana, nel 2019, che è stata anche la prima destinazione certificata per il turismo sostenibile a livello mondiale secondo i criteri GSTC.
- Anche le aree di Tarvisio e dell’Alta Badia hanno ricevuto importanti riconoscimenti. Nel 2020, il Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e del Passo Pramollo è stato certificato come meta turistica sostenibile, mentre poco più tardi in Alto Adige sono state premiate l’area di San Vigilio di Marebbe, l’Alta Badia e la Val D’Ega.
- La città di Siena, nel 2023, è diventata la prima città d’arte in Italia a ottenere la certificazione GSTC, ponendosi degli obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità e puntando a migliorare l’organizzazione della filiera turistica dal punto di vista ambientale.
- La Sardegna, invece, è stata riconosciuta come la prima destinazione sostenibile in Europa secondo gli standard della Commissione Europea. Questo riconoscimento è stato attribuito in base alle politiche green e alle azioni intraprese a favore del territorio e della comunità. Cagliari, la principale città della regione, ha svolto un ruolo significativo in queste iniziative.
Investire nella certificazione GSTC non è solo una scelta etica, ma anche una strategia vincente per il futuro del turismo.
Paola Greco