Wise Society : Da piccolo laboratorio farmaceutico a colosso internazionale: l’ascesa inarrestabile del Gruppo Angelini

Da piccolo laboratorio farmaceutico a colosso internazionale: l’ascesa inarrestabile del Gruppo Angelini

di Vincenzo Petraglia
13 Luglio 2020

Uno dei suoi prodotti di punta, l’Amuchina, è stato (e lo è tuttora) fra i prodotti più ricercati, e per questo più introvabili, insieme alle mascherine, per l’emergenza del Coronavirus. Il Gruppo Angelini, che oltre a Angelini Pharma, cui fa capo l’Amuchina e molti altri prodotti healthcare e farmaceutici come Tachipirina, Moment, Tantum Verde, è un colosso tutto italiano che controlla ben 30 aziende in 17 paesi (fra cui anche la Fater: per intenderci, quella dei pannolini Pampers e degli assorbenti Lines e Tampax) e impiega circa seimila persone.

La Angelini nasce 101 anni fa, nel 1919, in un piccolo laboratorio farmaceutico ad Ancona, e in quest’arco di tempo è diventata leader a livello internazionale, con un fatturato 2019 di 1,7 miliardi di euro, nell’area salute e benessere nei settori farmaceutico e dei prodotti di largo consumo, bellezza, machinery, esempio virtuoso di made in Italy e know how tricolore da esportazione.

Un’azienda sana, impegnata molto anche nel ridurre il proprio impatto ambientale e a trovare soluzioni all’avanguardia in ottica di economia circolare, come ci spiega Thea Paola Angelini, la più giovane delle figlie dell’imprenditore Francesco Angelini, dal gennaio 2019, vicepresidente della holding.

Thea Paola Angelini

Thea Paola Angelini: classe 1986, è dall’anno scorso vicepresidente della Holding

Gli argomenti trattati:

Stiamo piano piano uscendo, si spera senza ulteriori strascichi, dalla terribile esperienza del Coronavirus, di cui siete stati peraltro, con uno dei vostri prodotti di punta, l’Amuchina, fra le aziende più impegnate per affrontare in prima linea l’emergenza. Di cosa secondo lei avrebbero più bisogno oggi le aziende italiane per ripartire? Cosa sarebbe auspicabile il governo facesse il prima possibile?

Investire sui giovani, sulla scuola, sulla cultura. Purtroppo, nel nostro Paese abbiamo assistito a riduzioni ingenti nei bilanci delle risorse dedicate all’istruzione e alla formazione. Sono convinta che dobbiamo ripartire da loro, dai ragazzi, che significa ripartire dal nostro futuro.

Loro, molto più forse di noi adulti, hanno innato anche una maggiore attenzione all’ambiente e all’economia circolare. A che punto siamo secondo lei in questa transizione verso nuovi modelli economici in grado di superare in maniera massiva quello – fallimentare – finora portati avanti?

Business ed etica sono inscindibili: due facce di una stessa medaglia. Oggi le performance delle aziende non si basano più solo sugli economics ma anche su elementi intangibili e comportamenti: rispetto per l’ambiente, inclusione, diversity. I consumatori sempre più scelgono di acquistare prodotti “etici” – riciclati, biologici – ma decidono anche in base ai comportamenti delle aziende premiando quelle che rispettano le regole, che sono trasparenti e sostenibili. Dove la sostenibilità non significa solo l’agire ambientale, ma anche quello sociale ed economico. In questi termini quindi, i comportamenti virtuosi diventano un volano per il business e innescano un meccanismo di circolarità: più mi comporto bene, più aumenteranno i consumatori che sceglieranno i miei prodotti.

Con la vostra controllata Fater siete tra i firmatari del “Manifesto per l’economia circolare”…

Sì, Fater è tra le imprese italiane firmatarie di questo manifesto che ha l’obiettivo di favorire best practice tra tutti gli attori dell’ecosistema; crediamo nella necessità di creare movimenti di opinione trasversali che guidino da un punto di vista culturale la trasformazione verso un’economia circolare e un uso delle risorse, sia prime, che prime-seconde, che tuteli la salute del pianeta.

Siete stati i primi nel mondo a creare un impianto su scala industriale per il riciclo del 100% dei prodotti igienici per la persona usati…

In materia di economia circolare, il massimo esempio che possiamo portare è quello di FaterSmart, la business unit di Fater, azienda in joint venture tra Angelini e Procter & Gamble. FaterSmart è dedicata alla ricerca, sviluppo, industrializzazione e commercializzazione della prima e unica tecnologia al mondo in grado di riciclare prodotti igienici per la persona usati, come pannolini per bambini, pannoloni per incontinenza e assorbenti igienici femminili. Tale processo ha trovato applicazione concreta presso l’impianto inaugurato nel 2017 da Fater e Contarina SpA in provincia di Treviso; grazie all’innovativa tecnologia sviluppata e brevettata da Fater, l’impianto di Treviso è in grado di riciclare il 100% prodotti assorbenti usati di tutte le marche per ricavarne plastica, cellulosa e polimero super assorbente. Avviene quindi la trasformazione in materie prime seconde ad alto valore aggiunto, utilizzabili in diversi processi produttivi. Questo progetto ha ricevuto il riconoscimento Legambiente di “Circular Economy Champion”, conferito dalla Commissione Europea.

Casa Angelini

Casa Angelini, l’headquarter della holding, a Roma, è un concentrato di innovazione ed eco-sostenibilità.

Non è l’unico vostro impegno in ambito sostenibilità e circular economy…

Uno dei simboli del nostro modo di operare è Casa Angelini, il nostro headquarter a Roma. Casa Angelini è innovazione nel segno della sostenibilità: un’architettura tecnologicamente innovativa ed eco-sostenibile, realizzata nel rispetto dei requisiti per l’ottenimento della certificazione internazionale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) di livello Gold.
In Angelini Pharma negli anni sono stati fatti investimenti significativi per la produzione di energia pulita e un Energy management team monitora il costante miglioramento dei consumi; si lavora anche sul packaging di prodotto per ridurre l’impatto ambientale.
Sul fronte dei macchinari industriali, Fameccanica, Gruppo internazionale di automazione e robotica per l’industria dei beni di largo consumo in joint venture con Procter & Gamble, ha ricevuto riconoscimenti a livello europeo sviluppando tecnologie Glueless per i pannolini e consentendo soluzioni produttive alternative all’uso della colla.

Quanto investe la holding in R&S?

Negli ultimi dieci anni il Gruppo Angelini ha investito circa 700 milioni di euro più o meno suddivisi a metà tra il business pharma e quello del largo consumo.

Il nostro Paese investe abbastanza in ricerca e sviluppo, e quindi in innovazione?

Secondo l’Istat, in Italia il livello degli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo in rapporto al Pil è stato nel 2017 dell’1.3% contro una media europea del 2,1%. La Francia ha investito il 2,2% e la Germania il 3%. Inutile dire che come Paese dovremmo fare di più non solo per competere meglio sui mercati ma anche – e l’abbiamo visto bene negli ultimi mesi – per evitare asimmetrie tra i cittadini: ad esempio con il digital divide che continua a creare gravi disuguaglianze tra i cittadini.

Flaconi di amuchina

L’Amuchina è uno dei prodotti simbolo della Angelini Holding, fra i più ricercati nell’emergenza Covid-19.

Tornando al Coronavirus, uno dei vostri prodotti più conosciuti, l’Amuchina, è stato in assoluto, insieme con le mascherine, fra i beni più ricercati nel picco dell’emergenza sanitaria. Ci sono state anche delle speculazioni purtroppo…

Col diffondersi del virus in Italia c’è stato uno straordinario aumento dell’esigenza di igiene da parte delle persone. A fronte dell’aumento della richiesta e della irreperibilità dei prodotti, si sono verificati episodi di speculazione e ingiustificati aumenti di prezzo. Angelini Pharma ha subito condannato ufficialmente questi comportamenti e dichiarato che noi non avevamo aumentato in nessun modo di prezzo. Ci adoperiamo costantemente per assicurare che il prodotto raggiunga esclusivamente fornitori qualificati. Oltre a questo, abbiamo fornito in modo molto trasparente alle istituzioni e al ministero dello Sviluppo economico i nostri prezzi di listino e le scontistiche applicate a farmacisti e grande distribuzione.

Con l’aumento della domanda noi ci siamo subito riorganizzati dedicandoci prevalentemente alla produzione di Amuchina X-germ mani a base alcolica e di Amuchina disinfettante a base di ipoclorito di sodio: in particolare, abbiamo aumentato la produzione nello stabilimento di Ancona e focalizzato la fabbrica di Casella, nel Genovese, sulla produzione di disinfettanti, esternalizzando i detergenti.

Nei nostri stabilimenti abbiamo raggiunto il massimo dello sforzo produttivo, e per soddisfare la richiesta abbiamo ottenuto dall’Aifa l’autorizzazione ad una nuova linea di produzione per soddisfare molta più domanda.
A Casella, lavorando 24 ore al giorno per 7 giorni su 7 per aumentare la produzione elettrolitica dell’ipoclorito di sodio, con linee di confezionamento organizzati su 10 turni alla settimana. Ad Ancona, dove produciamo il gel mani a base di alcool, abbiamo aumentato la produzione a 20 turni a settimana più uno di manutenzione per 7 giorni su 7. Il personale, adeguatamente supportato e protetto con procedure di comportamento molto rigorose e adeguati Dispositivi di protezione individuale, ha risposto in modo ammirevole e molto responsabile.

Per intenderci, globalmente in termini numerici che aumenti di volumi avete registrato dell’Amuchina?

Nel primo quadrimestre 2020, dallo stabilimento di Ancona sono usciti 4 milioni di flaconi di gel mani da 80 ml, contro un totale per l’intero 2019 di 3,9 milioni di flaconi immessi sul mercato. Nello stabilimento di Casella, dove vengono realizzati i disinfettanti Amuchina a base di ipoclorito di sodio, sono stati prodotti nei primi quattro mesi dell’anno 4,1 milioni di flaconi, mentre in tutto il 2019 ne erano stati complessivamente prodotti 5,7 milioni.

Lo sforzo in termini di capacità produttiva è stato solo una parte del vostro impegno contro il Covid-19. Cos’altro avete fatto?

Abbiamo cercato di dare il nostro contributo attivandoci sia come Fondazione che attraverso le singole società operative che fanno parte del Gruppo. Con Fondazione Angelini abbiamo sostenuto il progetto di automatizzazione della diagnostica delle Malattie Infettive dei laboratori di ricerca virologica dell’ospedale Spallanzani di Roma, per facilitare il lavoro di biologi e virologi impegnati nello studio del Coronavirus. Grazie anche all’aiuto di Fameccanica e a un eccezionale e rapido lavoro di squadra, Fater è riuscita a trasformare un’intera linea di produzione per poter produrre maschere protettive.

Angelini Pharma si è subito attivata in Italia donando 10.000 flaconi di Amuchina gel mani a settimana a Lombardia e Veneto, due regioni fortemente colpite. Con l’evolversi della pandemia, abbiamo esteso la donazione anche alla Protezione Civile donando oltre 240.000 flaconi di Amuchina disinfettante gel mani.

Inoltre, abbiamo attivato a livello di Gruppo iniziative specifiche per i dipendenti, ad esempio l’attivazione di uno “Sportello psicologico” di supporto durante questa prolungata condizione di isolamento che può essere destabilizzante rischiando di minare il benessere psicologico.

Che tipo di attività portate avanti con la Fondazione Angelini?

La Fondazione, voluta da Francesco Angelini, è finanziata per intero dagli utili di impresa e si ispira a valori fondamentali ed ecumenici: l’attenzione verso le persone, la presa in carico dei più deboli, l’educazione, il rispetto per tutto quello che ci circonda e per l’ambiente in cui viviamo. Valori senza tempo e al contempo di straordinaria modernità che ne ispirano lo sguardo rivolto al futuro. La fondazione è aperta al contributo di tutti e si pone un duplice obiettivo. Da un lato, promuovere la riflessione sui temi più sensibili per l’umanità attraverso iniziative di confronto, una sorta di think-tank, ispirato ai suoi valori. Dall’altro intervenire, promuovendo e finanziando opere di carità e promozione sociale attraverso forme di impegno solidaristico.

A livello di welfare aziendale quali iniziative mettete a disposizione dei vostri collaboratori?

Le aziende del Gruppo promuovono politiche di welfare dedicate ai dipendenti sotto il profilo economico e sociale. Abbiamo da sempre valorizzato gli strumenti della previdenza complementare e dell’assicurazione sanitaria integrativa, anche con soluzioni innovative negli accordi aziendali, perché riteniamo che siano alla base di un moderno sistema di welfare, che risponda all’esigenza di sicurezza e protezione delle diverse generazioni presenti in azienda. Il Gruppo mette inoltre a disposizione delle coperture assicurative addizionali in favore di tutti i dipendenti come ad esempio l’assicurazione vita.

Casa Angelini, Roma

Un’altra istantanea di Casa Angelini, a Roma.

Da quattro anni abbiamo implementato una piattaforma di flexible benefit dove ogni dipendente ha a disposizione una somma per servizi vari: centri estivi, rette scolastiche, palestra, viaggi, trasporti urbani. Sono previste anche delle borse di studio, sia per gli studenti delle scuole superiori, che, soprattutto, per gli iscritti alle facoltà universitarie.

Nell’ultimo periodo, partendo dalla nuova sede della Angelini Holding, Casa Angelini, e progressivamente per tutte le principali sedi delle aziende del Gruppo, si sta portando avanti una riqualificazione degli ambienti lavorativi, per renderli ancora più confortevoli e fruibili dai dipendenti dotandoli di servizi aggiuntivi e migliorando gli spazi comuni secondo gli standard più elevati.

Da qualche tempo siete entrati anche nel mercato del vino. Come mai questa scelta, diciamo piuttosto lontana dal vostro core business?

La ricerca della qualità e l’attenzione ai territori sottendono alle attività del nostro Gruppo. In tal senso si spiega anche la presenza nel settore vitivinicolo dove Bertani Domains produce e vende vini di pregio e dal 2018 è diventata una Società agricola, legando la produzione vinicola esclusivamente ai vigneti di proprietà. Una scelta che racconta il nostro impegno per la valorizzazione del patrimonio viticolo. Anche qui la cifra è quella della sostenibilità: tutte le cantine Bertani Domains sono coinvolte in un progetto di ottimizzazione dell’energia e dell’acqua. Dal 2015 tutti gli erbicidi, gli insetticidi e i prodotti ad alto impatto ambientale sono stati progressivamente rimossi dai vigneti per promuovere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente. È stata inoltre avviata la certificazione biologica per la cantina Tenuta Trerose, nel cuore del vino nobile di Montepulciano.

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