Selva Urbana

“Selva Urbana si impegna a gestire il futuro delle metropoli, interfacciandosi con il mondo profit, le amministrazioni comunali e i privati cittadini, avviando processi di multilevel governance capaci di creare un ponte di connessione tra la natura e l’evoluzione dell’uomo e dell’economia. Combattere insieme a chi crea il futuro, per un pianeta capace di cambiare e migliorare”.
Davide Cazzaniga, Presidente

Selva Urbana è un’associazione di promozione sociale, finalizzata alla tutela, alla sensibilizzazione e allo sviluppo della cultura ambientale in città. I soci fondatori e i sostenitori, costituiscono un team multidisciplinare di giovani ambientalisti impegnati a connettere i propri saperi scientifici, tecnologici e umanistici per creare progetti innovativi con un’effettiva ricaduta sulla quotidianità dei centri urbani e rinforzando la cultura di responsabilità socio-ambientale.

“Nuove Radici”: l’Italia futura e sostenibile

Presentiamo “Nuove Radici”, un progetto che Selva Urbana promuove al fine di  implementare nuove filiere a km-zero che connettano le persone e la natura, costruendo percorsi indissolubili e innovativi. Selva Urbana insieme alle associazioni no-profit, alle cooperative e alle aziende con politiche di responsabilità sociale, programma e promuove strumenti di sviluppo delle politiche di prima accoglienza. La voglia di ridare valore alla vita, al tempo e al lavoro delle persone richiedenti asilo politico, è alla base del pensiero di “Nuove Radici”.

Un’accoglienza diversa, inclusiva perché capace di sperimentare in modo bi-direzionale il senso di appartenenza e legame alla terra dei migranti e delle comunità che li ospitano. Grazie alla collaborazione di tutti gli attori sopra citati, Selva Urbana ha creato una rete di accoglienza innovativa, che valorizza l’impegno dell’uomo migrante e dello stato che accoglie, usando gli spazi urbani come veicolo di comunicazione. Avvalendosi delle competenze di educatori, assistenti sociali e manager di azienda, Selva Urbana intende coinvolgere ogni migrante in un percorso di cura e mantenimento dell’albero da frutto, sviluppando le competenze dei migranti per creare nuovo valore.

I migranti, assistiti da personale qualificato (educatori, psicologi, agronomi e manager) potranno in primis seguire la crescita dell’albero e raccoglierne i frutti, poi conoscere e costruire un proprio percorso di filiera a km-zero (imparando ad utilizzare il linguaggio e gli strumenti dell’azienda) ed infine incentivare il proprio inserimento sociale nella comunità/quartiere. Creare valore alimentare (la frutta) per produrre inclusione sociale (lavoro). Ogni individuo sarà così consapevole di come costruire il proprio futuro, allenandosi nelle scelte, strategie e responsabilità fin dall’inizio del percorso.