Pandora Cooperativa Sociale Onlus

Dal mito di Pandora abbiamo preso la speranza e intendiamo condividerla con voi.
Pandora Cooperativa Sociale Onlus nasce nel 1996 da un gruppo di professionisti della formazione impegnati in campagne educative. Alla base del “patto fondativo” la cultura dell’incontro, dell’accoglienza e la metodologia della didattica attiva e cooperativa. Pandora è cresciuta, gli ambiti e i territori di intervento si sono allargati e il TEAM si è arricchito di professionalità consentendoci di uscire dalla scuola e guardare al mondo degli adulti e dell’impresa.

Progetti di comunità

Questa progetto, nato a Peschiera Borromeo nel 2013 e riproposto nel quartiere Niguarda dal 2014 al 2016, si sviluppa come format esportabile in qualsiasi comunità. Pensato come intervento di coinvolgimento e cooperazione di e con gli abitanti, sia giovani che anziani, quali protagonisti di una comunità che si incontra e coopera per evolversi.

Prima fase essenziale per creare la base di un contesto cooperativo è far emergere la visione che ogni singolo cittadino ha del proprio luogo di vita. Quali sono i luoghi preferiti, quali ricordi suscitano? Oppure, al contrario, quale luogo è amato ma andrebbe migliorato, e come? Il quartiere, visitato, vissuto e raccontato da molteplici punti di vista differenti, diviene patrimonio condiviso.

La seconda fase è pensata per rappresentare la molteplicità di vissuti dei cittadini partecipanti: l’obiettivo è costruire vere e proprie “mappe affettive”, oggetti concreti esponibili, visibili, conservabili ed integrabili continuamente. Su Niguarda ad esempio, queste hanno permesso di realizzare rappresentazioni del quartiere in grado di raccontarlo come visto attraverso i tanti diversi occhi che lo abitano: non una realtà monocolore e uguale a se stessa, una cartografia generica ed impersonale, ma un insieme di visioni che non rimangono ‘isole’ separate, ed invece restituiscono una città multipla e ricca: quella dei bambini, degli anziani, dei nuovi abitanti, del mondo anche lontano che ogni via di una metropoli contemporanea ad oggi custodisce.

Terza ed ultima fase è l’esposizione e la divulgazione del prodotto “mappa affettiva”, che diviene patrimonio comunitario e cooperativo ed anche strumento innovativo di scoperta del quartiere o della città, anche per chi la vive da anni.