AISEC

“I modelli di produzione e consumo (SDG 12) sono rilevanti per il percorso verso la sostenibilità e per la capacità di rendere più efficiente l’uso delle risorse. Per favorire il raggiungimento di modelli di produzione e consumo sostenibili, la transizione verso l’economia circolare è riconosciuta essere la strada maestra, il paradigma di società verso cui tendere per l’efficienza delle risorse e più vicino al concetto di “disaccoppiamento” tra crescita economica e tutela delle risorse naturali.”
Eleonora Rizzuto, Presidente

AISEC (Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare) è un’associazione non-profit fondata nel 2015 che ha l’obiettivo di promuovere, diffondere e applicare il concetto di economia circolare sia a livello nazionale che internazionale. l’Associazione attraverso diverse attività, volte a sviluppare ed attuare i principi di economia circolare e di sviluppo sostenibile collabora con istituzioni pubbliche, imprese private e organizzazioni non profit.

L’Economia Circolare nel contesto delle Aziende Italiane

AISEC – Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare, in collaborazione con ALTIS e Bureau Veritas Italia ha recentemente pubblicato il Quaderno Italiano di Economia Circolare con i risultati dell’inchiesta sulla risposta dell’imprese italiane in merito all’economia circolare. L’indagine rivela l’importanza del modello economico e l’interesse crescente delle Imprese italiane che però restano agli ultimi posti in Europa per numero di casi concreti. L’idea dell’economia circolare si è progressivamente evoluta e allargata e oggi riguarda molti settori merceologici; il comparto dell’energia risulta essere tra i primi in grado di guidare l’intero processo.

Il questionario somministrato alle aziende italiane è stato strutturato in quattro macro sezioni: la prima ha riguardato le informazioni generali significative dell’Azienda; la seconda ha risposto all’esigenza di entrare in modo pratico nel tema trattato. L’analisi verteva su se e come l’azienda abbia adottato il modello di economia circolare, quali siano le pratiche in atto, quali siano le difficoltà riscontrate e, infine, come sia possibile diffondere e implementare la formazione specifica sul tema dell’economia circolare; la terza sezione ha analizzato alcuni indicatori di circolarità prendendo in considerazione diversi parametri per identificare le performance aziendali; la quarta  e ultima sezione ha esplorato le aspettative delle aziende, in relazione alle iniziative che sarebbero auspicabili per favorire l’ulteriore diffusione di una cultura orientata all’Economia Circolare e la realizzazione di iniziative e progetti dedicati

Ma qual è stata la risposta? Il questionario su cui si basa il Quaderno è stato somministrato a circa 30.000 imprese, di cui 1000 hanno iniziato a rispondere ai quesiti, mentre solo il 12% di queste è giunta a completare il questionario per intero. Il dato mostra senz’altro un forte interesse nei confronti del tema (l’iniziale risposta positiva al questionario) ma poi poche aziende hanno potuto far fronte alle domande più tecniche delle sezioni 2 e 3, mostrando ancora difficoltà nella pratica di soluzioni concrete in chiave di economia circolare.