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Tisane in inverno: ecco i consigli per scegliere quella giusta

di Francesca Tozzi
2 Ottobre 2020

Bere una tisana rinfranca corpo e spirito in ogni stagione, ma soprattutto in inverno. I vantaggi non sono solo nell’atto di concedersi una coccola quotidiana, ma contemplano anche i benefici  che le tisane hanno per il nostro corpo. Si tratta infatti di bevande funzionali che contribuiscono alla salute complessiva dell’organismo, andando a risolvere diversi problemi. Andiamo a scoprire quali tisane bere in inverno evidenziando tutte le loro proprietà. 

preparazione della tisana

Foto di Louis Hansel @shotsoflouis / Unsplash

Quali tisane bere in inverno

Ogni erba naturale ha un uso specifico uso e una sua specifica virtù: ecco perché quando decidiamo di concederci una tisana, la scelta non va presa a caso o semplicemente in base ai nostri gusti. Non è detto, infatti, che tutto ciò che è naturale faccia bene tout court.

La regola principale è fondamentalmente una: per non sbagliarsi, meglio scegliere tisane con poche erbe. La farmacopea nazionale, per esempio, raccomanda di non utilizzare mai più di otto diverse piante che, inutile dirlo, vanno acquistate preferibilmente in erboristeria o in farmacia, mai online, per essere sicuri delle materie prime utilizzate.

Erbe per tisane

Foto di Nia Ramirez / Unsplash

Detto questo, poiché alcune tisane possono avere effetti indesiderati sul nostro organismo, ecco qualche dritta per scegliere quelle più adatte al nostro specifico caso.

  • Dente di leone: sconsigliato a chi soffre di calcoli biliari, a dosi elevate può anche causare problemi dermatologici e gastrointestinali
  • Echinacea: non andrebbe assunta nel caso di problemi del sistema immunitario
  • Eucalipto: chi è portato, può avere disturbi a livello gastrointestinale
  • Frangola: non va presa in gravidanza e in allattamento, può causare crampi intestinali e rallentare il transito intestinale
  • Genziana: sconsigliata a chi soffre di ulcere gastrointestinali
  • Ginepro: no in gravidanza. L’utilizzo prolungato può causare problemi ai reni
  • Ginkgo: può causare disturbi gastrointestinali e può interagire con farmaci ad azione anticoagulante
  • Ginseng: se ne abusate, potete avere disturbi di irritazione e nervosismo e diarrea
  • Hamamelis: un eccesso può causare fenomeni di ipertensione
  • Harpagophytum: no in gravidanza e in allattamento, può causare allergie e complicazioni gastrointestinali. Sono possibili interazioni con alcuni anticoagulanti e farmaci per il trattamento di malattie cardiovascolari
  • Ipeca: a dosi eccessive può causare diarrea
  • Iperico: può interferire con l’assorbimento di contraccettivi orali, farmaci anticoagulanti, immunodepressivi
  • Liquirizia: se assunta in dosi elevate, fa aumentare la pressione. Sconsigliata in caso di gravidanza e per chi soffre di ipertensione, anemia e problemi a livello epatico. Può interagire con alcuni farmaci ad azione diuretica
  • Rabarbaro: no in gravidanza o allattamento perché rende amaro il sapore del latte. Poiché il rabarbaro influenza la quantità di potassio nell’organismo, è sconsigliata l’assunzione contemporanea ai farmaci per la cura delle malattie cardiache

Fonte: WellMe.it

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