Per tenere inalterate le sue qualità nel tempo è necessario seguire qualche piccolo accorgimento. Ecco cosa sapere a riguardo
L’olio extravergine d’oliva è il condimento migliore per il gusto e la salute. Le ricerche più recenti lo confermano: usato fin dall’antichità e alimento fondante nella dieta Mediterranea ha anche molte proprietà protettive per l’organismo perché è ricco di antiossidanti, vitamina E e grassi buoni. Tuttavia per godere pienamente delle sue virtù e delle sue caratteristiche organolettiche è necessario conservarlo correttamente. In Ecco allora dieci consigli da seguire per non sprecarne neanche una goccia evitare che si alteri nel tempo: dai contenitori giusti al posto migliore per riporlo, ecco tutto quello che bisogna sapere per conservare correttamente l’olio d’oliva.
Scegliere bene i contenitori
La conservazione corretta dell’olio d’oliva non può non prescindere dai giusti contenitori. La scelta ideale ricade sulle bottiglie in vetro scuro, che non lasciano passare la luce. Il vetro è inoltre igienico, conserva le qualità dell’olio ed è sostenibile perché la bottiglia si può riutilizzare. Poiché l’olio viene venduto anche in lattine di metallo o acciaio inox, una volta a casa è necessario quindi travasarlo in bottiglie più adeguate: la lattina metallica è certamente un buon contenitore ma, una volta aperta, è consigliabile travasare il contenuto in bottiglie di vetro. Da evitare invece la plastica, che tende a deformarsi.
Tenere l’olio lontano dalla luce
L’olio teme la luce, sia naturale che artificiale. Quest’ultima ne favorisce infatti l’ossidazione e quindi ne altera il sapore e la qualità, privandolo delle sue caratteristiche migliori. Per questo è bene riporre l’olio al buio, in un angolo riparato della stanza o ancora meglio in stipetti con le ante chiuse.
Fare attenzione alla temperatura della stanza
Anche la temperatura è importante per conservare bene l’olio d’oliva: da evitare i punti più caldi della cucina, vicino ai fuochi o al termosifone. Sconsigliabili anche il balcone, sia che l’olio sia esposto al calore diretto e alla luce sia che venga tenuto in armadietti esterni che in estate si surriscaldano. La temperatura perfetta per conservare bene l’olio è di 15/20 gradi.
Non congelarlo o metterlo in frigorifero
L’olio non ama neanche le temperature troppo rigide. Mai conservarlo in cantina o scantinati e magazzini freddi e umidi. Sbagliata anche l’abitudine di mettere l’olio in frigorifero: l’olio in questo modo tende a cristallizzarsi, diventa biancastro e perde sapore e fluidità. Inoltre anche il suo contenuto in preziosi polifenoli antiossidanti protettivi e antiage si degrada.
Non acquistare troppo olio in una volta sola
Quanto olio consumiamo abitualmente? Questa semplice domanda deve guidarci nell’acquisto dell’olio. Se sappiamo che non ne utilizziamo molto, meglio non fare scorte di olio e scegliere una bottiglia o al massimo una piccola lattina.
Travasarlo lentamente
Come anticipato, sarebbe meglio non tenere a lungo l’olio nella lattina di metallo e anzi travasarlo in bottiglie di vetro scure. Per agevolare questa operazione è necessario utilizzare imbuto, leggermente unto, e far colare l’olio lentamente all’interno della bottiglia scelta stando attenti che il liquido non superi il collo della bottiglia.
Pulire con cura le bottiglie
Il vetro è un materiale sostenibile e riutilizzabile. Se però si riutilizza una bottiglia che già conteneva olio, questa va prima lavata e asciugata con cura: in questo modo si elimineranno eventuali sedimenti presenti nella bottiglia e si eviteranno mix sgradevoli fra un olio e un altro.
Fare attenzione alla scadenza
L’olio non ha una vera e propria data di scadenza: sulle confezioni infatti c’è l’indicazione “da consumare preferibilmente entro…”. Molti però si chiedono quanto dura l’olio nella lattina e quanto nella plastica. Cominciamo col sottolineare che l’olio sicuramente non migliora con il tempo, e per questo andrebbe consumato entro un anno/ un anno e mezzo dalla produzione. Un buon olio, ricco di polifenoli antiossidanti può durare anche 2 anni ma nel tempo le sue caratteristiche organolettiche si alterano. Un olio d’oliva vecchio di 3 anni non è consigliabile.
Non lasciare le bottiglie aperte
La bottiglia dell’olio va sempre chiusa bene, dopo l’uso e anche durante i pasti. L’aria infatti può alterarne sapore e proprietà. Le bottiglie con tappo ermetico sono le migliori. Diffidare di locali e ristoranti in cui l’olio viene servito in oliere aperte: per legge le bottiglie dei pubblici esercizi devono essere minute di tappo anti-rabocco, tranne che per gli oli aromatizzati.
Aprirlo poco prima dell’uso
Sempre per preservarlo dall’aria e dai suoi effetti negativi, l’olio di oliva non va lasciato a lungo in pentola: meglio aggiungerlo nel recipiente appena prima di cuocere. Anche insalate, zuppe e altre preparazioni che richiedono l’uso di olio a freddo andrebbero condite al momento.
Fare attenzione al suo colore
L’olio extravergine d’oliva ha tanti colori che vanno dal giallo fino al verdognolo. La colorazione varia a seconda del metodo di coltivazione, del tipo di terreno, della presenza di clorofilla. Quando però l’olio cambia totalmente colore e assume sfumature scure, rossastre vuol dire che è diventato rancido: anche il sapore cambia, è acido e non è più gradevole. Nelle bottiglie di plastica l’olio non si conserva bene e, se la plastica è trasparente, l’olio può alterarsi già dopo pochi giorni: l’olio e il polimero plastico tendono infatti a interagire e l’acido oleico intacca la plastica, degradandola. Nelle lattine di metallo ben chiuse l’olio si conserva fino a 18/24 mesi, una volta aperte però l’olio va consumato entro pochi mesi, 3 in media. I contenitori per l’olio in metallo, anche se nuovi vanno lavati con cura, per garantire l’igiene di un prodotto di alta qualità.
Lucia Fino