Wise Society : Una scuola si autofinanzia con la raccolta della carta
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Una scuola si autofinanzia con la raccolta della carta

di Francesca Tozzi
11 Aprile 2012

Nel distretto di Capannori cinque scuole elementari comprano il materiale didattico con i proventi della vendita dei rifiuti cartacei. Il progetto coinvolge bambini e genitori.

Foto di hummyhummy/flickrUna scuola si può autofinanziare dal basso grazie all’impegno e alla buona volontà di chi la frequenta? Cinque scuole elementari di Marlia e Lammari, nel Comune di Capannori in Provincia di Lucca hanno pensato che fosse possibile e hanno dato il via al progetto “Raccatta la carta” che vede impegnati in prima linea nella raccolta differenziata genitori e bambini. La carta che finisce nel bidone della raccolta differenziata viene venduta e il ricavato reinvestito nell’acquisto di materiale didattico, dalle tempere per colorare i disegni ai dvd per approfondire gli studi. Genitori e bambini differenziano giornali, riviste e imballaggi delle merende con un duplice risultato: economico ed educativo. In tempo di crisi, verrebbe da dire, non si butta via nulla. Non è un caso che l’iniziativa abbia visto la luce a Capannori, Comune che ospita una dei più importanti distretti cartai italiani. Il progetto “Raccatta la carta” promosso dall’Istituto “Alessandro Manzoni” di Lammari assieme al Comune di Capannori e al Centro Ricerca Rifiuti Zero in collaborazione con Ascit, è reso possibile da una legge nazionale del 2010 che Capannori coglie tra i primi Comuni in Italia.

Protagonisti del progetto sono oltre 1000 bambini e i loro genitori che, ogni giorno, muniti di un kit per il “perfetto riciclo” messo a disposizione da Ascit, raccolgono la carta. Così i giornali del papà, le riviste della mamma, i fogli da disegno strappati, le fotocopie venute male e gli imballaggi delle merende finiscono in appositi contenitori dopo essere stati pesati con una bilancia. Una volta a settimana, poi, gli operatori di Ascit ritirano il materiale che viene venduto al consorzio Comieco. Il corrispettivo ricavato viene quindi dato alle scuole. Una bella iniziativa dal basso che si spera funzioni e faccia dei proseliti.

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