Wise Society : Turismo etico, una vacanza contro la mafia
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Turismo etico, una vacanza contro la mafia

di Francesca Tozzi
4 Luglio 2012

Partecipando all'iniziativa E!State liberi! chiunque può fare un'esperienza di lavoro sui terreni confiscati alle mafie e gestiti dalle cooperative sociali. Una particolare forma di turismo etico e responsabile per trasformare le vacanze in uno strumento concreto di lotta alla mafia

Dire no alla mafia è possibile anche se richiede un impegno congiunto e costante da parte di tutti, politica, imprese, cittadini. Questi ultimi possono essere d’aiuto anche andando in vacanza. Sono tanti, infatti, i giovani che scelgono di fare un’esperienza di volontariato e di formazione civile sui terreni confiscati alle mafie e gestiti dalle cooperative sociali di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

Partecipando all’iniziativa “E!State liberi!” di Libera – una realtà che coordina oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità – chiunque può fare un’esperienza di lavoro sui terreni confiscati alle mafie in tutta Italia.

Caratteristica fondamentale di “E!State Liberi” è la comprensione del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, con le istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali. L’esperienza dei campi di lavoro ha tre momenti di attività diversificate: il lavoro agricolo o attività di risistemazione del bene, la formazione e infine il dialogo con le comunità locali attraverso l’organizzazione di incontri, festival e mostre. Le attività sono varie, vanno dalla produzione di cibi biologici di qualità come vino, pasta, farina, olio, legumi e marmellate, alla manutenzione e riqualificazione di beni immobili. Il lavoro manuale, il contatto con la terra, l’incontro con le persone e la cultura della legalità sono gli ingredienti di questa particolare forma di turismo etico e responsabile. Una vacanza diversa ma capace di coinvolgere ogni anno più di 5000 ragazzi provenienti da tutta Italia e dal mondo. Qualcosa vorrà pur dire…

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