Travasare le piante è fondamentale per la loro salute, ma come e quando farlo senza rischiare di comprometterne il beneficio? Vediamo insieme come procedere senza errori
Soprattutto per chi vive nelle grandi città, poter avere anche solo un piccolo balconcino dove tenere delle piante è una di quelle cose che possono far decidere per un appartamento piuttosto che per un altro. Perché prendersi cura del verde fa bene all’anima, alla testa ed al cuore: è un modo per rilassarsi, regolare il respiro, svuotare la mente. Una vera e propria terapia insomma, o meglio: ortoterapia. Ma innaffiarle e togliere le foglioline secche non è sufficiente: periodicamente bisogna anche travasarle. Il rinvaso delle piante però va fatto con criterio per non stressare troppo la pianta e non metterla in pericolo. Vediamo insieme come farlo senza errori.
Quando rinvasare le piante
E’ davvero difficile trovare qualcuno che non ami le piante: fra chi si cimenta con l’orto sul balcone di casa, per coltivare frutta, verdura e aromi a km0, e chi si mette alla prova con un orto officinale, c’è sicuramente qualcuno che ha naturalmente il pollice verde. Tutti gli altri non devono affidarsi all’intuito ma a indicazioni precise e puntuali su annaffi, potature, semine e rinvasi. Oggi ci concentriamo soprattutto su quest’ultimo aspetto, perché non è semplice capire come e quando procedere col travaso piante o col cambio terra. Eppure è un’operazione importantissima per garantire le condizioni ottimali e favorire la salute e la crescita rigogliosa delle nostre amiche piante.
Innanzitutto è bene sapere che la maggior parte delle volte è necessario rinvasarle appena acquistate, in quanto spesso il contenitore fornito dal vivaio non è sufficientemente grande per soddisfarne le condizioni di sviluppo. Successivamente, poi, in linea generale il rinvaso va effettuato ogni uno o due anni, stando attenti che le radici non escano dal foro posto sotto il vaso, o non siano troppo aggrovigliate e compresse intorno alla zolla: in tal caso il male minore è procedere immediatamente.
Va comunque tenuto conto che la periodicità del rinvaso non è uguale per tutte le piante, ma può variare in relazione alla velocità di crescita di ogni singola specie. Nel caso delle piante grasse, per esempio, si può anche soprassedere per più tempo, in quanto loro sono in grado di vivere anche con poca terra, quindi in spazi ristretti. Certo è che se si vuole vederle crescere rigogliose è necessario dargli il giusto spazio.
Per quanto riguarda poi il momento più propizio, benché si possa rinvasare tutto l’anno, l’ideale è procedere poco prima del pieno sviluppo, quindi a fine inverno, inizio della primavera. Va comunque sempre tenuto d’occhio il meteo, per evitare di esporre la pianta appena travasata a temperature notturne troppo basse: il momento del rinvaso infatti è molto delicato e traumatico.
Come rinvasare le piante
Passiamo alla pratica: come si rinvasa una pianta? Per prima cosa è necessario procurarsi del terriccio universale fresco: non solo i vivai ma anche i supermercati vendono sacchetti di terra di varie dimensioni che possono fare al caso nostro. Qui di seguito trovi tutti gli altri step da seguire.
- Prepara il nuovo vaso che dovrà essere di circa 3 centimetri di diametro più grande del precedente: troppo spazio in più, infatti può voler dire troppo terriccio, che può soffocare le radici. Volendo, si può disporre sul fondo uno strato di argilla espansa, per evitare ristagni d’acqua e favorire l’ossigenazione delle radici.
Il momento più delicato è sicuramente quando si svasa la pianta: tirarla fuori dal suo contenitore richiede molta attenzione e molta cura, in quanto non bisogna stressarla troppo.
- Procedi mettendo la pianta a testa in giù può facilitare l’operazione, in quanto si va a sfruttare la forza di gravità, ma bisogna comunque accompagnarla con le mani, preferibilmente cercando di tener fermo il fusto.
- Posiziona la pianta al centro del nuovo vaso, in cui avremo precedentemente versato un po’ di terra sullo strado di argilla, lasciando però abbastanza spazio perché la pianta possa essere adagiata comodamente, senza essere pressata.
- Aggiungi altra terra tutt’intorno, fino a circa 2 centimetri dal bordo, facendo in modo che questa copra completamente le radici e che il panetto di terra diventi un tutt’uno con il terriccio fresco, considerando che potrebbe essere necessaria un’ulteriore aggiunta di terra dopo qualche giorno di assestamento.
Infine ringrazia la pianta per la sua pazienza annaffiandola bene, magari aggiungendo all’acqua anche una dose di fertilizzante liquido.
Paola Greco