Wise Society : Steve McCurry: la biografia
Biografie

Steve McCurry: la biografia

di Redazione Wise Society
12 Aprile 2011

Nato a Philadephia nel 1950. Studia fotografia all’Università dopo aver lavorato per mantenersi, addirittura come cuoco nelle cucine di mezza Europa. Viaggiare lo aveva distolto dalla sua prima intenzione di diventare regista. Presto, inizia a lavorare per la Magnum Agency, una fra le più prestigiose agenzie di fotografia. Ha scattato foto in mezzo mondo soprattutto in luoghi devastati dai conflitti. Cercando ogni volta di capire come facesse la gente a sopravvivere a tanta devastazione e dolore, a quel punto ritrarre dei volti diventava per lui un imperativo, come se volesse rendere manifesta al mondo una situazione così tanto dolorosa. Inviato in mille fronti di guerra da Beirut alla Cambogia, dal Kwait alla Ex Jugoslavia, per non dimenticare l’Afghanistan.

Universalmente riconosciuto come “il fotografo di Sharbat Gula” la ragazza afgana fotografata in un campo di rifugiati a Peshawar(Pakistan), la foto è stata scelta come copertina del numero di giugno 1985 della rivista National Geographic Magazine, diventando in breve un’icona, cosa di cui McCurry si sente onorato. Dopo 10 anni torna a Sharbat Gula e va a cercare la ragazza fotografata in precedenza, un’esperienza fra le più intense sia da un punto di vista fotografico che umano.

E’ un fotografo digitale dotato di una straordinaria apertura mentale verso tutte le nuove tecnologie.

Grande amante dei colori: preferisce fotografare a colori perché i colori fanno parte della realtà, non gli è mai passato per la testa di fare foto in bianco e nero. Ritiene che ogni foto parta da un’intuizione, un’ispirazione supportate da metodo e fortuna. Le sue foto sono puro reportage scatta sempre istintivamente, la vita infatti non sempre si può pianificare e ritiene che i ritratti scattati istintivamente siano quelli veri.

“Il reporter deve imparare a conoscere prima i soggetti delle sue foto, respirare la cultura del luogo che vuole fotografare, deve necessariamente fermarsi e assaggiare prima di premere il pulsante della sua macchina fotografica. Il fotogiornalismo non deve temere il digitale, è una grande opportunità.”

Ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: “Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile”.

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