Milanese, Silvio Soldini è un regista colto, sensibile, classe 1958. A 21anni, inseguendo la sua bruciante passione per il cinema, lascia la facoltà di Scienze Politiche per andare in America, a studiare Cinema alla New York University. E’ in quegli anni che riesce a produrre il suo primo cortometraggio Drimage. Rientrato in Italia collabora alla traduzione di telefilm americani e inizia a girare cortometraggi che porterà nei vari festival estivi di cinema. Incontri pervasi da affinità elettive gli infonderanno il coraggio necessario per fondare quella che sarà la sua casa di produzione: la Monogatari. Sono gli anni in cui comprende e ‘testa’ quanto il linguaggio del Documentario sia a lui affine, gira Voci celate (1985): storie di una comunità ai margini in un centro psichiatrico. E’ solo con L’aria serena dell’Ovest (1989) che riesce a farsi notare dalla comunità cinematografica e da un discreto seguito di pubblico. Nel 1993 arriva la conferma del suo talento con Un’anima divisa in due, in Concorso a Venezia, Fabrizio Bentivoglio vince la Coppa Volpi come attore protagonista. Seguirà Le Acrobate (1997) con due intense interpretazioni di Licia Maglietta e Valeria Golino. Con il cambio di registro verso temi più da commedia sentimentale, arriva la consacrazione vera e propria, Pane e Tulipani (2000) è il film, sempre con una splendida Licia Miglietta, che gli fa conquistare pubblico e favorevoli critiche internazionali. La sua ricerca della verità ruota sempre attorno alle figure femminili alla loro profonda necessità di autenticità nell’esplorazione di queste tematiche segue Agata e la tempesta (2004). Con Giorni e nuvole (2007), presentato alla Festa del Cinema di Roma, propone un intenso ritratto delle dinamiche di coppia ai tempi del precariato. Tema che ripercorrerà in tutta la sua drammaticità anche nel recente Cosa voglio di più (2010) con un intenso cast d’attori: da Pierfrancesco Favino ad Alba Rohorwacher a Giuseppe Battiston .
