Nata in Ungheria nel 1931 in una famiglia povera, nel 1944 viene deportata prima ad Auschwitz e poi a Dachau e Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia. Nel 1959 esce il suo primo libro “Chi ti ama così”, un’autobiografia che ha per tappe l’infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei lager. Nel 1962 pubblica “Andremo in città”, da cui il marito poeta e regista Nelo Risi trae l’omonimo film.
È autrice di poesie e romanzi come “Le sacre nozze” (1969), “Lettera alla madre” (1988), “Nuda proprietà” (1993), “Quanta stella c’è nel cielo” (2009), “Privato” (2010), “La donna dal cappotto verde” (2012).
E, ancora, pubblicati con La nave di Teseo, “La rondine sul termosifone” (2017), “Ti lascio dormire” (2019), “Il pane perduto” (2021), vincitore quest’ultimo nello stesso anno della pubblicazione del Premio Strega Giovani e del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci, e, nel 2022, la riedizione di “Lettera alla madre”.
Nella sua lunga carriera ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti ed è stata tradotta in svariate lingue. È lei stessa traduttrice di autori quali Attila József e Miklós Radnóti. Ha sceneggiato e diretto tre film e svolto attività teatrale, televisiva e giornalistica, e da oltre sessant’anni porta la sua testimonianza ovunque le sia possibile, soprattutto fra i giovani, perché il mondo non dimentichi l’orrore dell’Olocausto e non ceda ai pericoli, sempre in agguato, della xenofobia.
