Perché adottare il sughero in edilizia? Per i diversi vantaggi garantiti dal suo utilizzo, a partire dalle sue doti di isolamento termico e acustico, per uso esterno e interno, grazie alle sue proprietà e agli opportuni trattamenti che lo rendono imputrescibile e insensibile all’umidità. Per le sue caratteristiche ha trovato impiego persino in applicazioni spaziali: la NASA lo ha cominciato a impiegare addirittura dalla missione Apollo 11 sulla Luna, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. Inutile dire, poi, che il sughero è una materia prima naturale che è al 100% biodegradabile, riciclabile e rinnovabile. Leggero, performante, il sughero in edilizia trova spazio per l’impermeabilizzazione di infrastrutture, fondazioni e sottofondi, nell’isolamento acustico e termico e nei rivestimenti finali di pavimenti, pareti, soffitti, facciate e tetti.
Cos’è il sughero e com’è costituito
Il sughero è la corteccia della quercia da sughero (Quercus suber L). Si tratta, quindi, di una materia prima completamente naturale. È composta da cellule di suberina a forma di minuscoli alveoli pentagonali o esagonali, da un acido grasso complesso e da un gas simile all’aria che costituisce il 90% del suo volume. Possiede una densità media di circa 200 kg/m3 e una bassa conducibilità termica.
Oltre alla suberina, che ne costituisce il 45% circa del contenuto ed è la componente principale delle pareti cellulari (ed è responsabile della sua elasticità), è composto da lignina (27%) che ne caratterizza le sue doti di isolamento, oltre che da polisaccaridi (12%), tannini (6%) e sieroidi (5%); questi ultimi sono composti idrofobici che garantiscono l‘impermeabilità del sughero.
Ha importanti doti di leggerezza (pesa solo 0,16 grammi per centimetro cubo e può galleggiare), è impermeabilità ai liquidi e ai gas. Inoltre, è un materiale elastico e comprimibile, fornisce isolamento termico e acustico, è ignifugo e altamente resistente all’abrasione. Così il sughero in edilizia – ma non solo – diventa un materiale ideale per molti impieghi.
Quanto sughero c’è nel mondo e perché fa bene all’ambiente
Quanto sughero disponibile c’è al mondo? Supera i 2,2 milioni di ettari la superficie di bosco di sughero, di cui un terzo circa (circa 730mila ettari) si trova in Portogallo, che rappresenta il 23% della superficie forestale nazionale. La metà della produzione mondiale di sughero è portoghese. Il resto proviene da Spagna, Italia, Francia, Marocco, Tunisia e Algeria.
Oltre che naturale, il sughero ha spiccate doti di sostenibilità ambientale. Si stima, infatti, che ogni anno i boschi di querce da sughero trattengano fino a 14 milioni di tonnellate di anidride carbonica, un contributo notevole per la riduzione delle emissioni di gas serra, la causa principale del cambiamento climatico. Una quercia da sughero spogliata assorbe, in media, cinque volte più CO2 durante il processo di rigenerazione naturale di una quercia da sughero non spogliata.
Pannelli di sughero oppure in granuli: dove si usano
Adottare il sughero in edilizia significa poter contare innanzitutto sulle sue proprietà di isolamento termico. Questo lo si deve alla tipica conformazione del materiale. È l’aria che riempie le cellule del sughero a renderlo un eccellente isolante. Lo stesso principio protettivo si trova anche in altri prodotti naturali, come la lana. Tuttavia, nessuno di questi materiali ha un livello di isolamento così alto come il sughero. Inoltre, grazie alla suberina e ai ceroidi, è praticamente impermeabile ai liquidi e ai gas. Il sughero è un eccellente isolante non solo termico, ma anche acustico e alle vibrazioni.
Il sughero è altamente resistente all’umidità e quindi alla successiva ossidazione e decadenza.
La lavorazione dei pannelli
In edilizia, per lo più è impiegato sotto forma di pannelli di sughero. Si prenda, per esempio, il pannello isolante in sughero espanso CORKPAN. Esso è realizzato senza collanti chimici ed è riciclabile e riutilizzabile a fine vita. Dopo la decortica, la corteccia delle querce dopo essere stata estratta nelle sugherete in prossimità della fabbrica, viene conferita agli stabilimenti dove avviene il processo di “tostatura”, o più propriamente, di agglomerazione del pannello tramite processo termico. Tale processo ha una storia che risale al XIX secolo dove venne scoperto per caso.
“Il pannello di sughero espanso CORKPAN offre un eccellente comfort abitativo 12 mesi all’anno, proteggendo sia dal caldo, che dal freddo. Infatti, rispetto agli isolanti sintetici e alle lane minerali, il sughero garantisce un isolamento maggiore anche in estate, con elevati valori di sfasamento e mitigazione dell’onda termica”, spiega l’azienda italiana TecnoSugheri. Sul mercato si trova anche il sughero biondo. Tuttavia quello espanso è l’unico certificato e normato secondo lo standard UNI EN 13170.
Gli usi in edilizia
Circa la modalità di impiego del sughero in edilizia, esso viene utilizzato sotto forma di pannelli: così è possibile usarlo per isolare pareti: è possibile impiegarlo internamente, ma anche per realizzare un cappotto termico naturale. I pannelli di sughero possono essere usati anche per solai e coperture, potendo contare sul mercato su prodotti in diversi spessori.
Oltre che in pannelli, è possibile trovare anche il sughero in granuli: in questo caso, il sughero granulare può essere impiegato – mediante insufflaggio – per riempire, isolare e alleggerire intercapedini, sottotetti, solai e sottofondi su solai e tetti in pendenza.
Andrea Ballocchi