Matrix green design awards. Premiati all'Università di Genova quattro progetti di arredo urbano che prevedono l'utilizzo di Matrix, “materia prima seconda” realizzata a partire dalle scorie degli inceneritori urbani
C’è il percorso per sviluppare l’equilibrio, il ‘panettone-luce stradale’, la panchina a forma di pianoforte o la pavimentazione che diventa arredo urbano. Tutto realizzato utilizzando MATRIX, una materia prima seconda prodotta a partire dalle scorie degli inceneritori urbani. Il rifiuto che, valorizzato, torna ad abbellire la città.
È questa la filosofia del primo MATRIX Green Design Awards, progetto/concorso che è stato sviluppato grazie all’aiuto dei professori del Dipartimento di Scienze per l’Architettura dell’Università degli Studi di Genova , Prof.ssa R. Fagnoni, Prof. L. Barco, Prof.ssa S. Pericu per valorizzare l’uso dei materiali riciclati nelle applicazioni edili, di arredo e design urbano. 30 team di studenti italiani e internazionali (Cina, Spagna) del Corso di laurea magistrale in design del prodotto e dell’evento laboratorio di design, hanno sviluppato l’applicazione dei prodotti della Matrix Family in altrettanti progetti innovativi.
Ad aggiudicarsi l’Award 1 (total concept, sustainability, fattibilità) il progetto MATRIX TRE.DI, a cura di Andrea Grimaudo, Elisa Angella, Francesco Repetto e Marco Giacchero, un sistema di autobloccanti che costituiscono allo stesso tempo la pavimentazione e l’arredo urbano. In pratica gli stessi elementi di base a sezione quadrata, realizzati mediante un processo di estrusione, vengono utilizzati per pavimentazione e arredo.
Nella categoria Award 2 (puro concept) è stato premiato FLEXI GROUND, di Jacopo Rossi e Gabriele Passarelli, un percorso a pavimentazione mobile nel quale bisogna cercare di mantenere l’equilibrio, coinvolgendo muscoli altrimenti inutilizzati e sviluppando l’equilibrio. In pratica si tratta di mattonelle convesse unite alla base mediante una catenella che ne consente il movimento ma non l’asportazione.
Il Premio industrial (Award 3) è andato a LUMEN, a cura di Garibotto e Pestarino, una sorta di penettone che funge sia da spartitraffico che da illuminazione.
Il Premio speciale della giuria (Award 4), infine, porta la firma di tre studenti cinesi, Liang Chen, Zhou Zhou e Wang Yihan, e si chiama PIANO BENCH. E’ una geniale panchina a forma di tastiera, ondulata e con piccole scanalature per fare defluire l’acqua e con luci di diversi colori che di notte colorano i tasti.